Capitolo 61

3.3K 82 4
                                    

Chloe

Finalmente il grande giorno è arrivato.
Oggi è domenica, ed è l'ultimo dell'anno.
Io e Dylan in questi giorni ci siamo goduti dei piccoli momenti qui a Los Angeles, riscoprendo la bellezza di questa città. In tutta la mia vita non ci sono mai venuta qui, quindi non ho mai avuto l'occasione di visitarla. E adesso, da quando sono in questo college non ho avuto né il tempo né la voglia di andare nel centro di Los Angeles e visitarla come si deve. Però per fortuna in questi giorni che abbiamo qui, siamo riusciti a visitare dei bellissimi luoghi.
Ho passato dei momenti indimenticabili con Dylan, però a quanto pare la felicità non può fare parte di me per lungo. Infatti due giorni fa, mia madre mi ha chiamato ed era a pezzi. Abbiamo parlato a lungo ed è saltata fuori la questione di mio padre. In questi giorni l'ha rintracciata più volte, chiamandola anche: ma lei ha sempre rifiutato ogni chiamata e non gli ha mai risposto ai messaggi. Ho provato in tutti modi a convincerla di darmi il suo numero, però non ha voluto. Avrei tanto voluto insistere, visto che è mio padre e non può tenermi lontana da lui. Però era davvero a pezzi e non volevo crearle altri problemi. Se mi ci sarei messa anche io in questa situazione, continuandola a stressare sul fatto di volermi approcciare con mio padre, sarebbe crollata. Ed io non voglio questo, soprattutto adesso che sono lontana da lei. <<A cosa pensi?>> mi chiede Dylan.
Scuote la testa e scaccio via i pensieri.   
Solo adesso mi sono resa conto di essere nuda con solo un'asciugamano addosso.
<<Scusami stavo pensando a mia madre>> dico sedendomi sul letto.
<<Le hai parlato? Come sta?>> chiede lui seguendomi, <<l'ultima volta che l'ho sentita per telefono è stato stamani mattina. Mi ha detto che finalmente dopo due giorni di inferno, stanotte è riuscita a dormire un po': però non stava per niente bene. Dylan io non so che fare...>> dico cercando di trattenere le lacrime, <<vorrei aiutarla in qualche modo, ma non mi sento all'altezza. Non ci riesco e per di più sono lontana da lei. Vorrei essere la figlia che desidera avere: sempre presente, che l'aiuta nei momenti brutti... E invece guardami. Sono a due ore di distanza da lei, non la sto chiamando da stamani mattina e per di più non so cosa fare>> dichiaro sbuffando.
<<Chloe non è colpa tua>> mi prende entrambe le mani e asciuga le due lacrime, che ormai si sono impossessate del mio viso.
<<Dylan come fai a dire questo... Sì che è colpa mia cazzo, non vedi come sta? Era sempre abituata ad avermi in casa, non stava mai da sola. Quando tornava a casa si dedicava completamente a me, ed io mi dedicavo completamente a lei. Adesso invece è sola e non ha nessuno. Quando torna a casa dal lavoro, non ha nessuno che le prepari la cena, non ha nessuno che la consoli dopo una giornata dura di lavoro, non ha nessuno che si prenda cura di lei, che l'abbracci e sopratutto che la faccia sentire di essere amata. Io prima di venire qui dentro mi prendevo cura di lei, ero io quella persona che la faceva sentire speciale. Però da quando me ne sono andata è cambiata. Mia madre è sempre stata una dura, con un carattere ribelle, testardo e forte. Mi comandava a bacchetta, era severa delle volte con me però so che l'ha fatto sempre per il mio bene. Da quando me ne sono andata però è diventata un'altra persona, una persona ancora più stronza di quanto già lo era prima>> confesso tirando su con il naso, <<e mi dispiace dire queste cose di lei, però è la verità. Ed in parte, mi sento io quella colpevole.
Se fossi rimasta lì, se avessi trovato un college più vicino, molto probabilmente non starebbe così male e sarebbe la madre che era in passato. Però da quando sono qui dentro, è cambiata e se ne sono accorti tutti. Tua madre compresa. Poi adesso si è aggiunta anche la questione di mio padre. Colui che pretende di rientrare nelle nostre vite dopo diciannove anni di assenza, ed è normale che non migliora la situazione.>> dichiaro guardandolo.
<<Lo so Chloe, ma primo poi doveva succedere. Non ti puoi fasciare la testa per questa cosa, e nemmeno lei può comportarsi così. Non stai sbagliando tu, sta sbagliando lei. Primo poi saresti dovuta venire via da casa tua, perché è giusto che tu ti prenda del tempo per te stessa e per farti una vita. Non puoi incolparti per essere venuta qui>> dice calmo.
Ha ragione, ma lui non può capirmi.
Lui non è mai stato a contatto con i suoi genitori ventiquattr'ore su ventiquattro e non ha passato tutto quello che io e mia madre abbiamo passato insieme. Non gliene voglio fare una colpa, so che adesso sta cercando in tutti modi di farmi ragionare e di non farmi sentire in colpa, però non può prendere questa situazione alla leggera. So che primo poi sarei dovuto andarmene da quella casa, ma non mi sarei mai immaginata di arrivare a questo punto: e a quanto pare nemmeno mia madre. Sapeva benissimo che volevo andare al college dopo il liceo, anzi... È stata proprio lei a volermici mandare ed io ho appoggiato la sua scelta, ma a quanto pare non si era nemmeno posta il problema di come si sarebbe sentita, una volta dopo essersi resa conto di avermi lontana da lei. <<Chloe ascoltami, stai tranquilla. Andrà tutto bene, te lo prometto. Ed io starò al tuo fianco>> dice dolcemente accarezzandomi una guancia. Annuisco e gli lascio un bacio a stampo. <<Ti aspetto giù ok? Ti avviso già adesso... Muoviti a prepararti perché odio aspettare>> dice alzandosi dal letto, <<d'accordo>> rispondo e lui esce.
Inizio immediatamente a vestirmi e opto per un vestito bianco, che mette in risalto la poca abbronzatura che mi è rimasta.
Vado davanti allo specchio e inizio a truccarmi.
Per la prima volta, oltre al solito trucco, decido di mettere anche un rossetto rosso.
Non li uso mai se devo essere sincera, perché tendendo a concentrarmi molto di più sugli occhi, però devo ammettere che non mi dispiace.
Mi do un'ultima passata di piastra sulle punte dei capelli, arricciandole di poco e successivamente mi avvio al piano di sotto.
Prendo il telefono e guardo che ore sono.
Le nove e mezzo. Bene, ciò messo meno del previsto a truccarmi. Penso.
Non appena scendo l'ultimo gradino delle scale, Dylan rimane a bocca aperta.
<<Tutto ok?>> chiedo vedendolo impacciato, <<sei bellissima>> dice grattandosi il capo.
Abbasso lo sguardo e arrossisco.
<<Grazie>> sussurro a bassa voce, sperando che l'abbia sentito.
<<Andiamo?>> chiede ed io annuisco.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora