Capitolo 62

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Dylan

<<Hai preso tutto?>> chiedo chiudendo lo sportello della macchina, una volta dopo essere arrivati nel parcheggio che sta a pochi metri dalla villa.
<<Si si, la borsa però la lascio in macchina. Porto solo il telefono>> dice uscendo di macchina, <<scusami, perché allora l'hai portata?>> chiedo divertito, <<ormai è un'abitudine, la porto sempre da tutte le parti e non portarla con me significa non portarmi qualcosa di indispensabile dietro. Però ora che ci penso mi darebbe solo fastidio, quindi la lascio in macchina>> risponde ed io annuisco.
<<Dov'è la festa?>> chiede, <<be' ecco... Adesso dovremmo camminare un pochettino. È dietro l'angolo, però non è vicinissimo. Pensi di farcela a camminare con quei trampoli?>> rido vedendola tesa sopra quei tacchi, <<si certo>> risponde lei tranquilla, <<ottimo.>>
Iniziamo a camminare e poco dopo vedo che si abbraccia da sola, per riscaldarsi.
<<Ehi, hai freddo?>> le chiedo preoccupato, <<un po', ma tranquillo>> dice continuando a camminare. Nei film romantici a questo punto l'uomo dovrebbe togliersi la giacca e posizionarla sulle spalle della signora.
<<Tieni metti questa>> mi tolgo la giacca e gliela posiziono sopra le spalle.
<<Sei matto? È freddissimo, rimettetela tu.
Tanto siamo quasi arrivati>> dice, <<non importa davvero, tienila tu. Preferisco che tu stia al caldo>> insisto.
Mi sembra proprio di essere in quei film degli anni settanta dove avvenivano molto più spesso queste cose. Non che ora non esistono più, ma nel mio mondo non esistono di certo tutte queste smancerie. Non so se faccio bene a chiamarle così, ma in un certo senso sono pur sempre cose dolci. <<Va bene grazie>> dice timida. Le avvolgo un braccio intorno alla vita e riprendiamo a camminare. Per tutto il breve tragitto che ci facciamo a piedi, la osservo di nascosto. Ne ho viste tante di ragazze, ma nessuna è come lei. Più passa il tempo più me ne rendo conto, e non mi capacito di come una persona così debole, sincera, trasparente e pulita possa stare con uno come me. Non potrò mai essere alla sua altezza e ha ragione sua madre su questo aspetto, anzi... Hanno ragione tutti adesso che ci penso. Però sono troppo egoista per lasciarla andare. La vita è troppo breve anche per sprecarne solo un secondo, ed io già domani mattina potrei non esserci più. Potrebbe succedere qualsiasi cosa che la porta via da me, oppure che mi porta via da lei. E non voglio vivere con il rimpianto di non essermela goduta abbastanza, voglio vivermi questa donna fino al mio ultimo respiro.
<<Ecco siamo arrivati>> dico fermandomi davanti al cancello d'entrata.
<<È stupenda!>> esclama guardandosi intorno.
<<Aspetta di vederla dentro>> le dico con un sorrisetto stampato in faccia.
Apro il cancello e la faccio entrare per prima.
Lo richiudo e nel mentre lei si avvia alla porta principale. Non appena busso la porta si apre, mostrandomi un Logan già ubriaco per mano ad una ragazza. <<Ehi amico, buon anno!>> urla lui, <<ehm si grazie, anche a te>> prendo Chloe per il polso e la faccio entrare in casa.
<<Ecco, adesso puoi riprenderla. Qui fa caldo>> dice lei togliendosi la mia giacca di dosso ed io annuisco, riprendendola.
<<Andiamo in giardino ragazzi>> continua a dire Logan, <<ma non fa freddo?>> chiede Chloe insicura, <<non preoccupati, è tutto al chiuso. Ci sono più di venti tendoni dove la gente può mettersi a sedere e stare al caldo e uno al centro dove la gente balla. Andiamo su>> dice facendoci strada.
Chloe mi guarda e le sorrido per cercare di tranquillizzarla. Dalla faccia vedo che non la entusiasma molto l'idea di uscire fuori, però sinceramente anche io preferisco stare fuori che dentro.
Non appena usciamo fuori in giardino, in lontananza vedo Lea e Samuel. Prego con tutto me stesso che non ci chiamano e che non notino la nostra presenza, ma non appena ci giriamo intorno per cercare un posto in cui sederci, Lea ci nota e urla: <<Ragazzi!! Venite qua da noi.>>
Chloe si gira e le sorride.
<<Che ci fanno loro qui?>> mi chiede, <<e io che ne so! Sono amici tuoi, non miei. È già tanto se vado d'accordo con il tuo amichetto>> dico riferendomi a Samuel, <<siete amici?>> chiede speranzosa, <<cosa? No assolutamente, questo mai. Però diciamo che si è alleviato un po' l'istinto che ho di picchiarlo>> rispondo subito. Rotea gli occhi e mi prende per mano, portandomi da loro.
<<Che ci fate qui?>> chiede Lea abbracciando Chloe, <<ci ha invitati Logan e voi? Non mi avevi detto che saresti venuta>> risponde Chloe, <<si lo so, è stata una scelta presa all'ultimo minuto>> confessa Lea.
<<Ehi>> sento dire da una voce dietro di me. Mi giro e mi ritrovo davanti Nancy. <<Ciao>> rispondo secco.
Dietro di lei noto Eros che mi fa un sorriso, ma io non ricambio. Non so cosa vogliono da me questi tuoi sfigati, ma vorrei tanto non averli mai incontrati in vita mia. Eros mi sta antipatico già dalla faccia, mentre Nancy la trovo alquanto strana. Sembra timida, molto timida: però non capisco... Mi guarda in modo strano e mi è sembrato che volesse approcciarsi in qualche modo con me, sin dalla prima volta che l'ho vista. <<Come mai sei qui?>> chiede lei, <<per divertirmi suppongo>> rispondo prendendo il mio amatissimo pacchetto di sigarette. Ho provato tanti tipi di sigarette, ma le Kent sono quelle che mi soddisfano di più.
<<Anche io>> risponde lei timidamente, <<ottimo>> dico sedendomi su una sedia.
Affianco a me ci sono altre sue sedie, una alla mia destra e l'altra alla mia sinistra. Quella alla mia destra è leggermente più lontana, mentre quella sinistra è quasi attaccata alla mia.
Chloe dopo aver salutato Samuel si gira per vedere dove sono finito, e mentre fa per sedersi proprio nella sedia sinistra, Nancy la precipita e ci si siede lei. Chloe la guarda in modo confuso e a quel punto si va a sedere affianco a Lea. <<Comunque mi sono informata e mi hanno consigliato di continuare gli studi come sto facendo adesso>> inizia a dire Nancy, <<c'era da immaginarselo. Anche perché comunque avresti dovuto studiare il doppio e recuperare tutti gli argomenti di questo quadrimestre, quindi è molto meglio così>> rispondo iniziando a fumare la sigaretta.
<<Si hai ragione, e comunque grazie>> dice sorridendomi, <<per?>> chiedo, <<per avermi spronata ugualmente a chiedere. Senza di te non ce l'avrei mai fatta, perché non me ne intendo molto e non volevo fare una figuraccia. Invece... Sentire l'opinione del figlio del preside, mi ha spronato a farmi avanti e a chiedere informazioni>> risponde educatamente. E c'è bisogno di ringraziare?
<<Non ho fatto nulla di che, ma comunque prego>> rispondo in tono divertito, ma lo stesso tempo confuso. <<Chloe è davvero fortunata ad averti, sei un ragazzo meraviglioso>> dichiara portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, <<non tutti la pensano così>> spengo la sigaretta e la butto nel portacenere. <<Be' però per me lo sei, ed è questo l'importante no?>> chiede sorridendomi. Già... È questo l'importante, e mi importerebbe davvero se solo fosse importante per me questa ragazza. Però non me ne frega un cazzo di lei, mi importa solamente di Chloe e di quello che pensa lei. Del resto non me ne può fregare completamente. <<A dire il vero mi importa di quello che pensa la mia ragazza, delle altre persone non me ne frega proprio niente>> rispondo con sincerità, <<certo, è normale. Però mi piacerebbe tanto essere tua amica e mi piacerebbe avere un rapporto come tu hai con Chloe>> confessa.
Un rapporto come io con Chloe?
<<Non ho molti amici e non ci tengo ad averne, però se ci tieni...>> scrollo le spalle, <<possiamo essere amici?>> chiede, <<boh... Magari iniziamo ad essere conoscenti, poi si vedrà>> propongo e lei si alza di scatto dalla sedia. Si siede sulle mie gambe e mi abbraccia, <<grazie!>> urla stringendomi forte a lei.
Rido nervosamente e non ricambio l'abbraccio.
Le picchietto leggermente la mano sulla schiena e cerco di scrollarmela di dosso.
<<Ehm si bene, adesso puoi staccarti?>> chiedo, <<oh si scusami>> dice lei alzandosi da me e mettendosi di nuovo a sedere sopra la sua sedia. Mi affretto ad incrociare lo sguardo di Chloe e sembra triste. Non appena incrocia il mio sguardo si alza di scatto e Lea la segue.
Mi alzo pure io e l'afferro per un braccio.
<<Dove vai?>> le chiedo, <<a ballare. Tu stai pure qui, vedo che sei in ottima compagnia>> si libera dalla mia presa, ma la blocco di nuovo.
<<Lasciami stare Dylan>> ringhia, <<non voglio stare con lei, sono venuto qui per divertirmi insieme a te>> mi affretto a dire, <<be' a quanto pare però le attenzioni di quella non ti dispiacciono. Rimani pure con lei, io tolgo il disturbo>> se ne va e Lea la segue.
Sbuffo e ritorno a sedere.
Perché deve essere tutto così complicato con le donne?

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