Capitolo 22: ~L'inferno celestiale~

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LUCE P.O.V

Bailong e Tezcat mi guidarono all'interno della struttura. Era immensa. Faceva quasi più paura della Royal. Dopo un lungo corridoio, dai toni violacei, cominciai a notare della sale veramente bizzarre.

Erano interrate, ricoperte da vetri lungo tutta la loro altezza. Mi avvicinai, a causa delle voci provenienti da quei strano bunker. La scena che mi trovai davanti era raccapricciante: un ragazzino che veniva bombardato da vere palle di cannone e cercava di schivarle. Mi ero pietrificata, coprendomi la bocca con le mani.

Fu Tezcat a tirarmi via da li, afferrandomi il polso.

Tezcat: <<Sta tranquilla. Tu non farai allenamenti del genere. Hai già il tuo Spirito Guerriero.>>

Risposi arrabbiata.

Luce: << Me lo chiami allenamento quello? È una tortura. Lo uccidono se continua così.>>

Bailong: << Qui funziona così ed è meglio che ti ci abitui. Se vuoi sopravvivere, devi chiudere la bocca e rispondere 'si signore'.>>

Abbassai lo sguardo.

Luce: << E vi sta bene così?>>

Tezcat: << Non possiamo fare nient'altro. La sofferenza è l'unica via che porta al successo e al potere. Andiamo, ti accompagnamo in stanza.>>

Ricominciammo il nostro tragitto. Man mano che ci avvicinavano agli alloggi, il posto diventava sempre più gremito di gente.

Al nostro passaggio tutti i ragazzi, vestiti con gli stessi abiti, si avvicinarono al muro e si inchinarono. Nessuno escluso.

Dire che mi sentivo a disagio, sarebbe scontato. Ancora una volta fu Tezcat a spiegarmi il motivo di tale gesto, che mi aveva ricordato l'atmosfera della mia vecchia scuola.

Tezcat: << All'interno del Giardino Imperiale c'è una gerarchia sociale, un po' come le leggi naturali.  Al di sopra di tutti ci sono gli Evocatori o Imperiali di primo livello, la gente come noi. A seguire gli Imperiali semplici e poi le reclute.>>

Bailong: << Oltre a questo, sei la prima ragazza ad aver messo piede in questo luogo. Sei la figlia di Mark Evans, qui dentro sei come una Star. Ti potremmo definire la Principessa del Quinto Settore. Non lo pensi anche tu, Tezcat?>>

Mi misi a ridere.

Luce: << Adesso non esagerare, sono solo una semplice ragazza. Non ho niente di speciale.>>

Tezcat: << Finalmente.>>

Luce: << Finalmente cosa?>>

Bailong: << Hai sorriso finalmente. Mi permetto di dirti che ha proprio un bel sorriso, Luce. Eccoci arrivati!
Prima le signore.>>

Mi aprì la porta e lo ringraziai con un inchino simile a quello delle dame dell'Ottocento.

Mi aiutarono a sistemare le valigie e mi presentarono il programma settimanale.

Tezcat: << Allora Luce. Io mi occuperò dell'allenamento mentale e psicologico. Ti aiuterò a sprigionare il potere nascosto del tuo spirito. Lì svolgeremo all'esterno a contatto con la natura. Sarà difficile, ma credo che tu abbia le carte in regola per riuscirci. >>

Luce: << Forte. Non vedo l'ora di cominciare! Mi impegnerò al massimo. Promesso.>>

Bailong era seduto sul letto e richiamò la mia attenzione, schiarendosi la voce.

Bailong: << Io mi occuperò dell'allenamento fisico. Ti aiuterò a potenziare quel corpicino carino che ti ritrovi e a far uscire qualche muscolo in più. Ti allenerò sotto tutti i punti di vista e ti farò diventare una macchina da guerra. Non ci andrò leggero; quindi preparati.>>

Ero diventata rossa fin sopra alle orecchie.

Mi ha appena detto che ho un corpicino carino!!

In altre circostanze lo avrei appiccicato al muro ma l'unica cosa che avevo fatto era stato ringraziarlo.

Luce ma ti sei rincretinita?

Bailong: << La sveglia è alle sette e verremmo noi stessi a prenderti. Detto questo, ti auguriamo buona notte, principessa.>>

Uscirono dalla stanza.
Ragazzi particolari, niente da dire.
Per scrollarmi l'ansia di quella giornata mi feci una doccia calda e mi infilai immediatamente tra le morbide coperte bianche.

RICCARDO P.O.V

Rex ci aveva dato la notizia più sconvolgente di tutte. Luce se ne era andata.

Stavamo tornando a casa. Victor era distrutto, lo leggevo nei suoi occhi, dopo aver sentito il posto in cui la piccola Evans  era stata portata, si era fatto scuro in volto.

Riccardo: << Senti Victor...>>

Victor: << Ti prego Ricccardo non parlare. Non voglio sentire nessuno.>>

Riccardo: << No Victor. Ho come il presentimento che tu sai qualcosa che noi non sappiamo. Parla!>>

Io suoi occhi erano lucidi e stava tremando.

Victor: << L'hanno portata all'inferno, Riccardo. Ecco dove l'hanno portata.>>

Riccardo: << Che int->>

Il mio cellulare squillò. Una scarica attraversò il mio corpo.

Victor: << Che aspetti rispondi. Potrebbe essere lei.>>

Accettai la chiamata, senza guardare il contatto e impostai il vivavoce.

Riccardo: << Pronto?>>

Arion: << Capitano, sono Arion.>>

Riccardo: << Dimmi Arion. Cosa c'è?>>

Arion: << È successa una cosa terribile. L'allenatore Evans se ne andato.>>

Riccardo: << Come se ne andato, perché? Siete ancora lì?>>

Arion: << Non ci ha detto il perché, e si siamo tutti qui.>>

Riccardo: << Non muovetevi. Arriviamo immediatamente.>>

Io e Victor ci guardammo, capendoci solo con lo sguardo: cominciammo a correre verso la sede della Raimon.

Come poteva essere possibile?
Mancavano solo due settimane alla partita contro la Kirkwood. Sua figlia era sparita ed adesso se ne era andato anche lui. Il mio compagno di squadra, fece chiarezza sui miei dubbi.

Victor: << Io credo che sia andato al Giardino Imperiale. Ci scommetto qualsiasi cosa.>>

Riccardo: << Se è così dobbiamo darci una mossa e spiegare tutto ai ragazzi.>>

La paura mista alla preoccupazione ci accompagnò per tutto il tragitto verso la sede.


Spazio autrice

Ciao ragazzi. Ecco il 22°capitolo. A quanto pare Luce avrà un bel po' da fare con Bailong e Tezcat. Al prossimo capitolo!

Sakka yarouze ⚽

Conosco solo la vendetta 🖤⚽⚔️  Inazuma Eleven goWhere stories live. Discover now