𝔖𝔭𝔦𝔢𝔤𝔞𝔷𝔦𝔬𝔫𝔦

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La spesa, i soldi

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La spesa, i soldi.

Poi il bus per andare fuori, verso il confine tra Maria e Rose. Il confine.

Il negozio di armi, il coltello.

Lo Squartatore.

Sina. La città sotterranea.

Il clan dei vampiri.

Levi. Levi.

«Levi.»

«La smetti di chiamarmi?» borbottò una voce nella stanza. «È inquietante.»

Eren aprì lentamente gli occhi lasciando che la luce entrasse nella sua visuale. Il soffitto sopra la sua testa era d'un bianco accecante, completamente diverso dal grigio ammuffito di casa sua. «Che cazzo...?»

Il ragazzo si alzò di colpo a sedere, infliggendosi una dolorosa fitta alla testa.

«Cazzo...» mormorò.

«Così impari ad ubriacarti come un coglione.»

Questa voce... «Levi?»

L'altro non rispose. Si limitò a versare il caffè su due tazzine di ceramica bianche e ne portò una ad Eren.

«Cosa-»

«Tu e i tuoi amici avete avuto la geniale idea di venire da queste parti a fare baldoria, ieri sera» spiegò il barista velocemente. «Perché non hai detto loro niente?»

«Cosa?» domandò Eren ancora mezzo addormentato.

Levi gli lanciò uno sguardo di fuoco. «Di mio zio.»

Ah, merda. «Non ci ho pensato» mentì.

«Sei un pessimo bugiardo.»

Eren fissò gli occhi sul liquido torbido della tazza. Già, perché non aveva detto loro nulla? Perché aveva portato i suoi amici a correre un rischio così alto? Per cosa?

Per chi?

«Eren» insisté l'altro.

«Ho sentito che c'è un bar niente male ai confini della città.»

«Sono il proprietario di un bar, ai confini della città.»

Cazzo, Eren, sei un deficiente.

Silenzio || Ereri [✔]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant