𝔒𝔩𝔶𝔪𝔭𝔦𝔞

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«Ho sentito che c'è un bar niente male al confine della città

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«Ho sentito che c'è un bar niente male al confine della città. Potremo farci un salto.»

Eren non aveva mai sottovalutato il fiuto che Jean aveva per i locali notturni. Dopotutto, quel pezzo di merda non faceva altro che ubriacarsi dal primo pomeriggio fino a mattina inoltrata e toccava sempre a lui andarlo a recuperare sbronzo fradicio per il distretto di Shiganshina. E, nonostante a Eren non piacesse particolarmente bere, acconsentì di buon grado.

Era ormai da un paio di settimane che con il suo clan stavano aiutando il signor Hannes con il trasloco e finalmente avevano concluso i lavori. Una bella pausa avrebbe fatto sicuramente bene ai suoi compagni. E anche lui ne aveva bisogno. Ultimamente, i suoi pensieri non gli davano modo di farlo riposare a dovere e una birretta fredda lo avrebbe sicuramente aiutato.

Così, alle undici di sera, Eren e i suoi compagni presero le moto e partirono alla ricerca del locale, guidati da Jean. A quell'ora, le strade di Shiganshina erano poco affollate, visto che l'età media dei suoi abitanti era alquanto alta.

«Mangia la mia polvere, Jaeger!» gli gridò Jean sfrecciandogli accanto senza casco.

Eren alzò un braccio e mise in mostra il dito medio, mandando il biondo a quel paese. Quando si comportava così, il capo-clan si pentiva di averlo reso il suo braccio destro ma le capacità diplomatiche e pragmatiche che Kirschtein aveva erano innegabili... almeno fino a quando non si metteva a bere.

«Eren, se vai così lento li perdiamo!» gridò Mikasa, seduta dietro di lui.

Il capo si risvegliò dai suoi pensieri e fece ululare l'acceleratore, raggiungendo i suoi compagni.

«EHI, JEAN!» urlò Eren alzando leggermente il casco. «Come hai detto che si chiama il locale?»

«Non l'ho detto!» rispose lui.

«Quindi?!?» domandò l'altro infastidito.

«Lo vedrai, siamo quasi arrivati!» fece Jean girando in un angolo.

Che cazzo, non poteva semplicemente sputare il nome? Aveva una strana sensazione...

Arrivati, parcheggiarono le moto fuori dal bar e si presero del tempo per assaporare la nuova zona. Era una parte di Maria che il clan conosceva poco, visto che la loro influenza si concentrava particolarmente nel distretto di Shiganshina, ma che subito colpì la sua attenzione. Le strade erano piene di crateri enormi e i palazzi fatiscenti era avvolti da ringhiere di ferro arrugginite.

Sembrava quasi... deprimente.

Il locale, invece, risaltava come un germoglio di un albero in mezzo al cemento. Piccolo, in legno ed estremamente ben curato.

«Ecco a voi, l'Olympia!» esclamò Jean.

Oh cazzo.

«Come si chiama?»

Silenzio || Ereri [✔]Where stories live. Discover now