«Non è vero ...» guaì di nuovo Taehyung e Jungkook gli morse il collo, lasciandolo senza fiato. Non avrebbe lasciato il segno, ma la sensazione improvvisa lo fece sussultare e, involontariamente, sfregare di più contro la gamba dell'altro.

«Mi sta bene, fin tanto che ti ricordi, quando chiunque altro proverà a toccarti, chi è che ti ha toccato meglio di tutti» si ritrasse per guardarlo di nuovo in faccia: «Ogni volta che qualcuno ti toccherà, voglio che la prima cosa che pensi sia "Non è Jungkook"» il suo tono aggressivo l'avrebbe fatto allontanare, se avesse potuto.

Invece, Taehyung si strinse nelle spalle e si morse un labbro. Nella sua mente eccitata, quello che disse non venne filtrato da nessun buon senso, perché si ritrovò ad ammettere: «È già così» con un mezzo sussurro spiegò: «È sempre stato così»

Se possibile, lo sguardo di Jungkook si fece ancora più inteso, più nero, più famelico e Taehyung ebbe un po' paura di non uscire più tutto intero da quella macchina. Jungkook rimase in silenzio per un attimo e poi gli andò ad aprire la patta dei pantaloni, con un gesto secco, veloce e assertivo, così forte da sballottare il bacino di Taehyung. Ogni volta che Jungkook lo toccava come se potesse maneggiarlo come una bambola di pezza, sentiva il cervello svuotarsi di sangue un altro po'.

Quando Jungkook gli mise la mano nei boxer, per cominciare a strofinare il suo membro con lunghe e calcolate spinte, Taehyung alzò le mani per aggrapparsi alla portiera e strinse gli occhi. L'aria era così calda che i vetri si erano appannati, i suoi vestiti erano diventati pesantissimi contro la sua pelle bollente. Jungkook non fu per nulla clemente con lui: strofinò la sua mano con un'unica intenzione in testa.

«Stanotte» disse, e Taehyung non riusciva a guardarlo negli occhi, per quanto bruciassero «Ho intenzione di farti venire tante di quelle volte che finirai a gattonare per terra, senza riuscire più a dire una parola e senza più una goccia si sperma da cacciare, angelo»

Il suo tono di voce era così graffiante e rigido, così diverso dall'ultimo nomignolo che gli aveva dato, da sembrare blasfemo. Taehyung squittì incapace di dire o fare nient'altro. Se Jungkook aveva detto così, così sarebbe avvenuto e Taehyung aveva già paura di perdere completamente l'uso della parola. O del pensiero.

Mentre la sua mano continuava a pompare su di lui, Jungkook chiese ancora: «Qualcun altro ci è mai riuscito, Tae-Tae? Chi è che ti ha toccato così?»

Lui fece segno di no. Non voleva rispondere, ma cominciò a muoversi contro le spinte di Jungkook.

«Rispondimi, angelo» insisti Jungkook «Dimmi se Soowon lo ha mai fatto»

«Ti prego» gemette l'altro, sentendo il suo orgasmo avvicinarsi «Ti prego, non parlare di lui»

Jungkook passò il pollice sulla punta già gocciolante del suo pene, facendogli vedere le stelle. Strinse gli occhi, ora incapace di trattenere i gemiti.

L'altro però non era d'accordo: «Voglio saperlo. Ti ha mai toccato così? Forse ti ha detto che ti ama? Che eri suo e lui era tuo?»

«Ah ...» Taehyung reclinò indietro la testa, sul punto di esplodere. «No ...» ammise.

«Bene. Lo sai che chiunque viene dopo di me, non è affatto all'altezza» Jungkook quasi rise.

«Lo so» annuì lui, in un momento in cui il suo cervello non funzionava più. «Lo so ... lo so. Kookie. Kookie ...» si aggrappò a lui e gli stinse le spalle, incapace di trattenersi ancora e venendo nella sua mano, come un adolescente che non era mai stato toccato: in fretta, all'improvviso e copiosamente.

Jungkook lo baciò, mentre lui ancora cavalcava gli ultimi spasmi di piacere, gli occhi stretti e le orecchie piene dei suoi stessi gemiti. Jungkook lo baciò e poi tornò a mordicchiarli il collo, ora imperlato di piccole gocce di sudore. «Sei bellissimo, Taehyung» disse, con la voce più calma «Quando vieni sei la cosa più oscena e bellissima che abbia mai visto»

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now