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<Scuse accettate, vi ringrazio per avermi aiutato, tutti voi.> dichiarò Hoseok rassicurandoci.

<E' il minimo amico.> disse Namjoon affettuosamente.

<Sì certo, ma dopo questa riunione di famiglia possiamo mangiare qualcosa? Il mio stomaco sta brontolando da quando sono arrivata e Jimin non ha la minima intenzione di darmi una di quelle deliziose ciambelle.> disse Kippeum guardando Jimin in cagnesco.

<In realtà c'è una cosa che dovete sapere...> confessai sedendomi su uno dei letti di quella stanza. <Quando io e-> cercai di dire ma Yoongi mi interruppe. <L'imboscata di Hoseok era premeditata. Abbiamo scambiato quattro parole con lo squilibrato che aveva messo in piedi tutto il teatrino della festa e->

Stavolta lo fermai io. <Conosce Yoongi e anche una certa Haewon.> li informai provocando uno sconforto generale. Vidi le facce dei presenti andare letteralmente in shock e tra tutti notai Jimin particolarmente agitato. I suoi occhi andavano da destra a sinistra velocemente, e stava cominciando a giocare nervosamente con i bordi del suo pigiama.

<Impossibile!> esclamò Jin guardando Yoongi.

<Non ci posso credere, non voglio.> affermò Taehyung passandosi una mano sul viso.

Io non c'entravo nulla con quella storia, ero tagliata fuori da quel circolo di sguardi indagatori. Probabilmente sarei passata per una ficcanaso, ma anche io volevo sapere di più su quella faccenda. <Che vi succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?

Si guardarono tra di loro ma nessuno rispose.

<Va bene se la mettete così allora è meglio che me ne vada.> affermai seccata.

<Asami è complicato...> sussurrò Kippeum con un'espressione dispiaciuta.

La guardai annoiata, mi alzai e me ne andai sbattendo la porta. Ritornai in stanza e riuscii ad entrare con il mazzo di chiavi di Kippeum. Aprii la finestra e rimasi affacciata. Da quando ero lì non avevo mai usato più di tanto quella piccola finestra, perché la temperatura della stanza era sempre stata perfetta, ma in quel momento mi ci volle l'aria fresca per sbollire la rabbia.

Come potevano pretendere che io ne rimanessi fuori?! Dovevano aspettarsi che iniziassi a fare qualche domanda ed era impossibile tenermi all'oscuro di tutto.

Guardando fuori dalla finestra adocchiai una panchina che si trovava sotto una grande quercia. Sembrava uno scenario da film e mi domandai in che modo si potesse raggiungere quell'angolino visto che ormai riuscivo ad orientarmi bene anche da sola in quel campus, ma ebbi la sensazione che quel pezzo di paradiso non fosse compreso nella piantina dell'istituto. Forse potevo farne il mio nuovo rifugio, ma dovevo solo trovare la strada per arrivarci.

Era un posto carino, ma mi mancava la diga.

Anche in Giappone avevo un rifugio. Una diga fuori città. 

Ci andavo quando volevo stare da sola o semplicemente per ascoltare il suono dell'acqua. In quel caso non scorreva, ma rimaneva ad ondeggiare tranquillamente, anche in primavera quando sulla superficie si trovavano una moltitudine di fiori di ciliegio che cadevano dagli alberi sulla sponda opposta. Era insolito che una diga di cemento e qualche fiore potesse donare agli occhi un'immagine così suggestiva.

Da qualche parte avevo ancora nascosta la polaroid che scattai l'ultimo giorno a Tokyo.

Riportato alla mente quello splendido ricordo riuscii a calmarmi e a riflettere sulla situazione.

L'anno scorso nove ragazzi hanno combinato qualcosa in questo posto. Una di loro, Haewon, li ha coinvolti in qualcosa più grande di loro e ci sono stati fino a quando non si sono resi conto che fosse totalmente sbagliato. Quello che facevano qui non era niente di innocente, ma ancora non capivo cosa potesse essere, o forse avevo solamente paura di immaginare il peggio.

Quel dossier nel cassetto del preside. Perché si trovava lì e non nelle mani delle autorità?

Il preside sapeva sicuramente qualcosa, ma in che modo? Forse si sarà messo in mezzo per assicurarsi di non infangare l'immagine dell'istituto, ma avrebbe potuto risolvere con una semplice espulsione.

E se avesse voluto proteggerli? 

Perché il preside Choi si sarebbe dovuto preoccupare di nove studenti fino a quel punto? A lui potevano interessare solo i soldi della retta scolastica.

Riportai alla mente la scena dell'ufficio del preside poiché poteva essermi sfuggito qualcosa.

Sulla porta quella targhetta col suo nome e poi la lista degli indagati.

Preside Choi e Choi Kippeum.

Kippeum ha un legame di parentela col preside! Motivo per il quale anche il preside aveva qualcosa da perdere.

Dovevo arrivare al fondo della faccenda e alla prima occasione gli avrei rinfacciato quello che avevo scoperto. Passate le mie riflessioni da Sherlock Holmes sentii qualcuno bussare alla porta. Avvicinai la mano alla maniglia e sospirai. <Kippeum sono già nervosa, evita di rompermi con le tue scuse.> 

<Glielo riferirò, ora fammi entrare Asami.>

Ma che diamine...

<Taehyung...> pronunciai sorpresa.

𝐒𝐄𝐎𝐔𝐋 𝐖𝐀𝐍𝐆𝐋𝐄|| 𝐦𝐲𝐠Where stories live. Discover now