16.pirati

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-cosa significa?-
Una cosa era sicura, era di mio padre e a me piaceva! Di lui non mi restava molto oltre il ricordo ed fu per questo che avere fra le mani qualcosa che mi potesse riportare da lui era esattamente ciò che mi faceva sentire bene.
Nel pomeriggio ripulii tutte le stanze poi presi un libro ed andai alla vecchia quercia dove mi accomodai comodamente così da permettere alla mia mente di gironzolare un po' fra quelle piccole lettere nere che sporcano pagine e pagine color ocra.

Ciò a cui ambivo più di ogni altra cosa era capire cosa avessero di speciale i pirati, cosa potesse portare loro a compiere determinate scelte e alla fine si sapeva: pirata non ci si diventa; o lo avevi nel sangue o restavi a guardare.

Pagine imbrattate da parole, disegni fatti a mano come: barche, navi, velieri, ancore e teschi..."tanti" teschi.
Alcuni dei quali assomigliavano al mio ciondolo.

Ciò che mi distrasse questa volta furono due gambe poste davanti a me, ferme e coperte, deglutii chiudendo gli occhi non appena notai che iniziarono a muoversi e quindi a piegarsi per volersi sedere al mio fianco.
J<< Aaalloooraaa >>

K<< Capitano? >>
Chiusi il libro velocemente cercando di ristabilire il respiro ormai andato fuori

J<< Così mi chiamano >>
Si avvicinò al mio collo, guardò attentamente la collanina e contornò il tutto con un'espressione particolare senza aggiungere altro.

K<< Ma quanto hai bevuto? >>
Si alzò in piedi, puntò la bottiglia al cielo e chiuse gli occhi

J<< Oh mia cara! Questa sera si parte! >>

Scattai anch'io sentendo il cuore pulsare ogni dove
K<< Vai via? >>
Lui mi guardò negli occhi, alzò leggermente il labbro superiore per poi abbassarlo così come per la bottiglia

J<< Kim...non poteva funzionare fra noi, dolcezza... mi dispiace >>

Chiuse gli occhi facendo un passo per andare via, ciò che decisamente mi fece capire di non avere niente da dividere con lui, mi sedetti nuovamente riaprendo il libro ignorandolo completamente, anche perché non si era sposato di molto

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Chiuse gli occhi facendo un passo per andare via, ciò che decisamente mi fece capire di non avere niente da dividere con lui, mi sedetti nuovamente riaprendo il libro ignorandolo completamente, anche perché non si era sposato di molto... Probabilmente per voler aspettare una mia reazione invano;
aprì un occhio, poi entrambi
J<< Beh? Che fai? Niente? Mi ignori, così? >>
Gesticolò incredulo chinandosi su di me

K<< Tu che dici? >>

J<< Che orribile stile di vita >>
E mi lasciò da sola.

Dopo aver letto qualche altro capitolo andai a casa per prepararmi.
Mia madre non c'era, cosa che mi permise di prendere in prestito un suo abito: giallo senape, scollato, non troppo ampio; usai per la prima volta i tacchi, mi truccai e i miei capelli li feci acconciare da Celeste.
Quando la conversazione prese vita eravamo davanti allo specchio concentrate sulla mia figura
C<< Chi è il fortunato? >>

K<< L'ufficiale, Tom >>...

C<< Ti piace? >>

K<< Forse... >>
Le mie guance diventarono rosse in un istante, si avvicinò al mio orecchio facendomi drizzare sulla sedia pompata.

C<< Va via di qui Kim. Salvati! >>

K<< Perché dovrei scappare? Io...io sto bene >>

C<< Non dire bugie. Meriti di più. Ti ricordi quando eri piccola e mi parlavi dell'orizzonte infinito? Del mare, delle barche e soprattutto della libertà.
È così che ti voglio.
Libera. >>

K<< Celeste...io ho paura >> fu la prima volta che ammisi una cosa del genere, forse avevo di ciò che mi sarebbe potuto succedere se me ne fossi andata, forse della reazione di mia madre...forse perché essere libera era ciò che mi spaventava di più.

Mi girai verso di lei
C<< Di essere te stessa? Sei una ragazza forte, hai carattere, spirito, sei creativa, sei tutto ciò che un uomo desidera, sei tutto ciò che di più bello ci sia al mondo bambina mia >>
Le sue parole mi entrarono fin dentro il cuore, questa non è la mia vita, questa è solo quella che sto cercando di rendere mia, ma per essere realmente MIA...devo scappare via!

alla ricerca della libertà -Jack Sparrow Donde viven las historias. Descúbrelo ahora