1. Mia Madre

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M<<Kim? Forza! Lava il pavimento. Quando tornerò, voglio vederlo brillare. HAI CAPITO? BRILLARE>>

K<<certo madre>>

Prima di uscire buttò la cenere della sua sigaretta a terra, il fazzoletto con cui si soffiò il naso e come se non bastasse tutti i miei libri dal tavolo.

In quella casa, enorme, davvero enorme, dovevo fare tutto io.

Fare la spesa, lavare i piatti, i vetri, il pavimento, i vestiti, dovevo anche stirare e fare i massaggi a mia madre.

Solo il cibo non era preparato da me ma da Celeste, la signora Teague.

Una donna graziosa, mora, alta, leggermente in carne, dolce, aveva 67 anni, ma era l'unica in quel posto con la quale riuscivo a sfogarmi.
L'unica che riuscivo a considerare "amica", dato che la vita neanche questo mi aveva regalato!

Il mio papà morì con una febbre altissima, o almeno così mi dissero, aveva solo 48 anni.
Ogni giorno sentivo la sua mancanza eppure, dentro me sapevo che lui non mi avrebbe mai abbandonato per davvero, in me ci sarà sempre una parte di sé. A volte basta guardarmi allo specchio, altre chiudere gli occhi.
Lei, Maria Giovanna Johnson, fu la sua seconda moglie e la mia seconda "mamma".
Quando mio padre(William Kennedy) era vivo, le cose non erano così.
Lui era gentile, dolce, mi aiutava, mi faceva sentire speciale ed anche lei lo era o almeno era quello che lasciava credere a tutti.

Ogni volta che restavo da sola, per pulire, mi piaceva cantare, riuscivo a volare, a distaccarmi dalla realtà.
Sapevo danzare.
Amavo disegnare e leggere.
Ma di tempo ne avevo davvero poco e a mia madre non piaceva questo lato di me!

Dopo aver pulito il pavimento con uno straccio, presi i vestiti ed andai fuori.
Li lasciai un attimo sul tavolino di vetro, mentre ero intenta a riempire d'acqua un bidone bianco.
Presi il primo abito, era bellissimo, rosa con tanti ghirigori e lo lavai con cura e tanto sapone.

Era di mia madre, ovviamente.
Per me, c'erano solo abiti di seconda mano.
Semplici, bianchi, marroni ed anche alcuni rosa cipria.

Ero inginocchiata sul prato, per arrivare fino al fondo, fortunatamente l'acqua era fredda, in quel periodo faceva davvero caldo.
Guardando davanti a me, oltre al prato verde, agli alberi e ai tanti fiori colorati, si potevano vedere e sentire le voci dei bambini che giocavano a rincorrersi.

Ogni volta che passavano di lì mi salutavano, alcuni con la manina, altri correndo ad abbracciarmi.
Erano una sorte di fratellini per me.
Avevano tutti circa 10 anni, chi più chi meno, ma tanti piccoli bambini.

alla ricerca della libertà -Jack Sparrow Where stories live. Discover now