16.NELL'OCCHIO DEL CICLONE

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Clarke's pov

Guido più veloce che posso ed evitando ogni rilievo e buca in modo tale da non far male ancora di più a Bellamy.

Lui è qui,seduto accanto a me e io l'osservo mentre soffre perchè è l'unica cosa che posso far fin quando non arrivo al bunker,dove potrò cercare di capire che cos'abbia e dove dovrò mettere in campo tutte le mie conoscenze pur di salvargli la vita.

Ogni tanto sfioro la sua fronte per monitorargli la febbre che purtroppo continua a salire,come il mio piede continua a spingere su questo maledetto acceleratore.

Penso che sia colpa mia.
Se non mi fossi intromessa e gli avessi fatto metabolizzare la sua inquietudine data la lontananza dalla sorella,non ci saremmo divisi e lui non avrebbe sofferto come sta facendo ora.
Se non ci fossimo divisi,ma fossi venuta con lui avrei cercato un modo per evitare tutto ciò.

Clarke,ma se fossi venuta con lui sareste morti entrambi a quest'ora....

Siamo vicinissimi al bunker,ma vedo qualcosa avvicinarsi a noi dallo specchietto retrovisore:una tempesta.

Non è pioggia,dato che questa grandissima nube che si avvicina a noi sempre più velocemente ha un colore che è una sfumatura tra il marrone e il giallo.
Deduco che sia sabbia mista a vento,ecco perchè gli uccelli scappavano ed ecco perchè Bellamy aveva cercato di coprirsi gli occhi.

Fermo il rover di colpo e scendo per recuperare i pannelli solari perchè se quelli dovessero rompersi non potremmo più utilizzare il rover dato che niente potrebbe alimentarlo.
Non appena stacco uno dei quattro pannelli presenti,il vento,che man mano è diventato più potente e pericoloso,lo strappa via dalle mie mani trascinandolo con se.
Sono però riuscita a recuperare e a portare dentro gli altri tre.
Appena seduta,inizio a prendere a pugni il manubrio:"CAZZO.CAZZOO...E ORA?"

Sarebbe da idioti pensare di poter viaggiare con un tempo del genere e quindi dovrò aiutare Bell qui dentro.

Ora niente è più importante per me della salute di Bellamy.

Neanche il tempo di calmarmi che Bellamy tossisce così forte che inizia a perdere sangue dalla bocca....

Lo trascino nella parte posteriore del rover per poterlo controllare.
Lo giro su un fianco per cercare di aiutarlo a espellere tutto il sangue che ha in bocca e poi lo rimetto a pancia in sù.
Mentre gli bagno la fronte per cercare,anche se invano,di abbassargli la febbre che velocemente continua a salire,lui apre quegli occhioni vispi color nocciola e mi sussurra,anche se con molta difficoltà:"Clarke...ho..paura..".

Poggio il pezzo di stoffa umido con il quale stavo bagnando la sua fronte,con la mano inizio ad accarezzargli i capelli,accenno un lieve sorriso e rispondi:
"Non devi averne,ci sono qui io.Non ti accadrà nulla,va bene?"

E lui sbatte tre volte gli occhi come per rispondermi di sì,mentre una sola lacrima scende dal suo volto ricoperto da quelle indimenticabili e magnifiche lentiggini,quella lacrima che asciugo con la mia manica sinistra.

Aiuto Bell ad alzare la parte superiore del suo corpo,per cercare di capire che cos'abbia.
Gli tolgo la maglia e faccio scorrere molto lentamente le mie mani sul suo petto e sulla sua schiena,in modo tale da non procurargli dolore.
Non vedo ferite,quindi non si tratta di infezione.
Allora,mentre reggo Bellamy in posizione eretta,avvicino il mio orecchio alla sua schiena e capisco che ha le vie respiratorie deviate,ma non so da cosa.

Credo che il vento che è andato incontro a lui fosse così violento che l'impatto con il suo corpo abbia provocato un trauma.

Inizio ad avere un attacco di panico.
Mi guardo intorno per cercare di capire come potrei aiutarlo,poi ricordo.

Ricordo di aver già vissuto una situazione del genere.
È successo più o meno sei mesi fa,quando Anya ha rapito me e Finn perchè voleva che aiutassimo il suo secondo che era rimasta ferita a causa della bomba progettata e messa da noi su un ponte.
Decido di utilizzare la stessa procedura con Bellamy,dato che in entrambi i casi i traumi sono stati provocati da un forte impatto.

Devo assolutamente liberargli i polmoni o morirà soffocato dal suo stesso sangue!

Lo aiuto a sdraiarsi nuovamente.
Prendo il bisturi che dovrei utilizzare per fare un piccolo,ma profondo taglio nel quinto spazio intercostale,ma qualcosa non va.

Vengo spinta con molta forza lontano da Bellamy,colpendo la schiena alla portiera posteriore,mentre lui viene trascinato prima a destra e poi a sinistra.

La tempesta è qui.

Il rover inizia a muoversi come fa una tavola di legno in preda ad una violenta mareggiata.

Non so se siano più tremolanti le mie mani o il rover.
Ho paura di ferirlo dove non dovrei se non trovo un modo per cercare di far stare fermi entrambi.
Cerco di alzarmi,ma vengo spinta di lato sbattendo questa volta la fronte al tettuccio.

Bella merda....

Ci riprovo una seconda volta,poi la terza e infine riesco a prendere il ritmo del movimento del rover e a reggermi di nuovo in piedi.

Con le forbici taglio le cinture dei sedili bloccandolo una da un lato e una dall'altro.
Avvicino le due estremità libere e le lego sul petto di Bell in modo tale da fermarlo almeno un po'.

Proprio quando dovrei fare questo piccolo taglietto,crollo e scoppio in lacrime.

È come se mi trovassi nell'occhio del ciclone,sia a causa della tempesta,sia a causa del fatto che mi sento pervadere da migliaia di sensazioni ed emozioni.

"Non ci riesco.Se non ti salvassi?",
continuo a ripetere cercando di restare in modo più fermo possibile nonostante il movimento del vento.

Bellamy,ancora stranamente cosciente data la temperatura corporea,accarezza delicatamente il mio braccio destro con la sua mano e con le ultime forze restanti mi sussurra:"Io..credo in..te.....Fallo!"

Faccio un respiro profondo e pregando Dio che il vento non aumenti la sua intensità e che non mi muova proprio quando devo fare il taglio,mi avvicino al petto di Bellamy e infilo in modo preciso il bisturi nella sua carne.
Vedo dalla sua espressione che gli ho provocato molto dolore,ma non grida perchè se lo facesse morirebbe soffocato e quindi non comunica se non con gli occhi.
Mentre estraggo il bisturi,un forte colpo di vento mi smuove e mi ferisco lievemente alla mano,che so trova proprio in corrispondenza del taglio fatto a Bellamy.

Nulla di grave.

Si,sanguina un po' ma non è niente rispetto al dolore che ora sta provando Bell.

Dalla scatolina di primo soccorso trovato fortunatamente nel bunker,prendo una puntura e ne stacco l'ago,infilandoglielo nella fessura tagliata con il bisturi.
Da questo ago inizia a scorrere sangue,quel sangue che probabilmente impediva a Bell di respirare.

Credo che si sia addormentato o sia svenuto per il dolore.
Dopo che tutto il sangue in eccesso è fuoriuscito dalle vie respiratorie,gli pulisco la ferita e la chiudo,facendo sempre molta cautela,anche se il vento si è leggermente calmato.
Prendo la coperta e copro Bellamy sciogliendo il nodo che avevo fatto con le due cinture sul suo petto.
Il battito si è stabilizzato,ma la febbre è ancora alta e il polso un pò debole.

Tranquilla Clarke,si riprenderà.
Tua madre sarebbe fiera di te!

La tempesta  è passata.

Bellamy sta dormendo nella parte posteriore del rover ed è arrivato il momento di portarlo nel bunker,almeno finchè non si riprende e ritornerà in forze.

Sorrido.

Lo faccio perchè ora siamo di nuovo insieme.
Non possiamo pretendere di sopravvivere se ognuno va per la sua strada.


Spazio autrice
Neanche Clarke riesce a resistere agli addominali di Bellamy aahahahah

𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒎𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖🤍Where stories live. Discover now