6 Sosta a Monaco di Baviera

35 6 0
                                    

Giunta a Monaco di Baviera verso le 8:00 del mattino Enn avrebbe dovuto attendere la coincidenza per Kiel che non sarebbe partita prima dell'1:00 di notte; non sarebbe riuscita a raggiungere il confine prima del mattino successivo, perciò tanto valeva godersi un'intera giornata da turista nella città della birra più famosa D'Europa.

Generalmente Monaco era assai popolata dai turisti, ma nonostante l'allarme pandemico Covid-19 fosse cessato e la ripresa avesse dato frutti positivi, all'interno del centro abitato ancora si sentiva l'influenza della paura che la quarantena aveva lasciato dietro di sé. Alcune persone portavano la mascherina sul volto, altri invece la tenevano a portata di bocca abbassandola fin sotto al mento, tutti camminavano mantenendo una distanza di sicurezza di circa un metro, quelli più timorosi addirittura si parlavano urlando da un marciapiede all'altro. 

Enn si diresse verso Karlsplatz, il luogo più frequentato dai turisti in prossimità della stazione. La piazza aveva una enorme fontana detta "delle Norne", un punto d'incontro  posizionato al centro dello slargo che, con il caldo afoso tipico del mese di luglio, anche i turisti non disdegnavano affatto i poderosi getti d'acqua fresca che partivano dal punto più interno della fonte raggiungendoli alla fine del complesso con numerosi e rinfrescanti zampilli d'acqua; anzi, nelle giornate più incandescenti accadeva che qualcuno troppo accaldato dal sole estivo vi entrasse dentro nel tentativo di rinfrescarsi come fosse una doccia pubblica, in genere veniva fotografato da altri visitatori che immortalavano il momento come un episodio da ricordare e da raccontare al loro ritorno a casa.

Enn fece solo una breve sosta per rinfrescarsi lungo il perimetro della fontana. Passeggiò quasi unora nei dintorni della piazza, dopo di che, quando il sole si fece ancora più rovente da diventare insopportabile camminare all'aperto, s'incamminò  alla ricerca di un qualcosa che stuzzicasse la sua curiosità.

Procedette verso il popolare carillon di Glockenspiel, posizionato interiormente nella torre dell'orologio del municipio; molti vacanzieri erano posizionati lì sotto l'edificio per ammirare con il naso verso il cielo quello splendido carillon. L'orologio, che riusciva ad attirare l'attenzione di ogni passante tenendolo calamitato con gli occhi rivolti verso l'alto, era un'opera ammirevole composta da 32 statue e 43 campane, queste si muovevano lasciando al vento il compito di trasportare lontano la loro musica. Ciò avveniva solo due volte al giorno d'inverno e aumentavano a tre ogni estate.

Sul complesso vi erano due storie rappresentate, entrambe risalenti al XVI secolo: la prima, situata in alto,  narrava il matrimonio di Guglielmo V con Renata di Lorena; la seconda raffigurava la Danza dei Bottai, una danza rituale che salutava la sconfitta della terribile epidemia di peste che colpì Monaco nel 1517. Enn non potè far a meno di pensare se un giorno, più avanti nel futuro, i turisti non avessero potuto ammirare anche scene illustrate della pandemia da Corona Virus che era appena stata superata, ma si rese conto che quella tipologia di arte era diventata solo un ricordo. Viceversa, la torre che ospitava il complesso congegno era a sua volta visitabile e lei ne approfittò, non solo per ingannare il tempo, ma anche perché incuriosita dalle illustrazioni mostrate sulla facciata.

Dopo la visita all'orologio, colta da un forte languore, acquistò un mega panino con wurstel e crauti, un classico della cucina folkloristica tedesca e si diresse al giardino inglese per gustarsi il suo pranzo circondata dalla pace. Li vi era una temperatura perfetta, all'ombra degli alberi si sollevava un fresco venticello rigenerante. Enoelle sentiva il bisogno di riposare, il viaggio e la lontananza da casa si stavano facendo sentire attraverso piccoli segnali di panico che riuscivano a spianarsi la strada approfittando della sua stanchezza che la rendeva assai più vulnerabile alla possibilità di nuovi attacchi d'ansia, si posizionò strategicamente vicino al tronco di uno di quei giganteschi alberi a consumare il suo pasto per poi cadere tra le braccia di Morfeo, coccolata da quell'arietta estiva tanto gradevole regalata da Eolo su quel soffice prato all'ombra della chioma dell'albero.

Sotto Il Cielo Sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora