Epilogo

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Guardando nel cielo e identificando la costellazione del Centauro è possibile trovare un punto luminoso chiamato Alpha Centauri. Lo si potrebbe chiamare "stella", ma sarebbe incorretto. Alpha Centauri è un sistema stellare, costituito da più stelle che se guardate dalla Terra risultano essere allineate, ma che sono, in realtà, lontane l'una dall'altra milioni di anni. La più vicina di quelle che compongono il sistema è la stella Proxima Centauri, una stella nana rossa che misura circa un settimo del nostro Sole.

Ed era la luce di Proxima Centauri che Crowley e Aziraphale guardavano, nascosti nelle profondità dell'universo. Le loro ali, grigie come cenere, erano pressappoco uguali, ampie nel vuoto.

"Ti manca?"

Crowley alzò lo sguardo verso il suo amato, occhi come lingotti dorati, come la luce del Sole.

"Eh?"

"Starcene sulla Terra. Avevo promesso al mio amico Steve una partita a scacchi, una volta, mi spiace sapere che non lo richiamerò più."

Crowley gli passò una mano tra i capelli "Mi manca. Magari un giorno si dimenticheranno di noi e ce ne torneremo laggiù, quando gli uomini saranno andati su Marte e le macchine voleranno."

Aziraphale rise, una risata cristallina. Erano liberi, liberi al modo in cui è l'uomo, liberi di avere ali grigie e nessuna appartenenza. Danzavano, nel vuoto. Ovviamente in quanto creature sovrannaturali respirare o parlare nel vuoto non era, per loro, un problema. Eccoli, dunque.

Si aggiravano così, nel freddo universo, Crowley di nuovo immerso tra gli astri come al principio, quando il movimento delle sue mani aveva dato forma a quella stella e a molte altre, quando le sue dita avevano costruito il tessuto della realtà. E Aziraphale si guardava attorno in quel mondo che non aveva ancora visto. L'unica parte della cosiddetta Realtà che aveva visitato era la Terra, e lo si poteva vedere dall'espressione affascinata del suo viso, gli occhi luminosi come quelli di un bambino che scopre nuove enormi e sconfinate parti di realtà.

Almeno abbiamo l'un l'altro pensava Crowley, quasi impaurito all'idea di pronunciare ad alta voce quelle parole.

"Ci torneremo, - tossicchiò Aziraphale - E vedremo come sono cambiate le cose. Leggerò i nuovi libri, proverò i nuovi cibi..."

"Scoprirò quali nuovi crimini contro l'umanità l'umanità avrà compiuto... " Crowley ridacchiò, trovandosi a confrontarsi con lo sguardo severo dell'altro - e anche quali progressi ci saranno stati, va bene. Lo sai come sono loro. Meravigliosamente difettosi."

"Vanno bene così, ci provano."

Silenzio, tra di loro. Un sorriso, la calma della solitudine. Non erano caduti, non davvero, non quella volta. Gli era stato dato qualcosa di diverso.

Il dono della vera indipendenza. In ogni singola parte, in ogni frammento della loro anima non erano più né demoni né angeli. Erano la loro cosa, incapaci di stare da una parte o dall'altra.

Era strano essere lontani dalla Bentley, dalla libreria e dal negozio di piante, dal vecchio cottage nel Sud, dai loro ristoranti e locali e concerti. Non avevano nulla se non la presenza dell'altro. E forse non era perfetto, ma andava bene. Pur di essere insieme, pur di essere liberi.

Erano felici, finalmente. Cambiati, segnati da quei mesi di separazione di cui avevano parlato ma solo fino a un certo punto. Crowley ancora non capiva e forse non avrebbe mai capito il tremore che a volte prendeva Aziraphale, ma sarebbe stato lì per prendere la sua mano e baciargli le nocche.

Tutto, alla fine, sarebbe andato bene. Con la libertà e la luce delle stelle e la compagnia, in fondo, come si poteva non essere felici?
















È successo. Un anno di aggiornamenti (o quasi), scleri, angst, fluff, cose, amore per loro due. E niente.

The Fall finisce qua. Ringrazio tantissimo chi vota, chi commenta e chi legge. Vi si ama ma sul serio. Spero che questo libro sia stato, da leggere, bello la metà di quanto per me è stato scriverlo.

Ma ovviamente con gli Ineffable Husbands non ho finito. Ho tante idee, tante, e altre storie in corso. Quindi su, non è del tutto la fine. E niente, se avete qualche ultimo commento, pensiero o simili mi piacerebbe sapere cosa avete pensato in generale di questa storia.

Baci, Tetra.

The Fall | Good OmensWhere stories live. Discover now