Capitolo 7

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Crowley si era stretto ai fianchi dell'altro, nascondendo il viso nella sua spalla e sospirando piano

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Crowley si era stretto ai fianchi dell'altro, nascondendo il viso nella sua spalla e sospirando piano.

Aveva lasciato che l'altro lo portasse nella stanza dietro il bancone e si era sorpreso di come lui avesse effettivamente preso subito il controllo della situazione. Certamente non se lo sarebbe mai aspettato da uno come Aziraphale.

Ancora una volta si era lasciato coccolare dall'altro, sentendo il calore della sua pelle contro la propria, mugolando sotto i suoi baci e stringendosi a lui.

Si era fatto togliere gli occhiali e baciare sulle proprie palpebre chiuse, in quel modo così dolce che sembrava possedere solo il suo Angelo.

Steso sul divano, sotto il corpo dell'altro, aveva finito di togliersi la camicia già sbottonata e si era stretto contro di lui, affondando il viso nella sua spalla e respirando contro la sua pelle, senza desiderare nulla se non di averlo più vicino.

"Mi piaci davvero tanto - sospirò, senza guardarlo - Da sempre. Dall'inizio dei tempi."

Crowley rimase stretto a lui per tutto il tempo, con il petto smagrito che si alzava e si abbassava troppo velocemente e gli occhi chiusi.

Rimase stretto a lui in modo disperato, come se non riuscisse a lasciarlo andare.

Poi, alla fine, quando Aziraphale gli accarezzò i capelli e gli chiese se andava tutto bene e se non era stato troppo doloroso, Crowley si limitò a scoppiare a piangere.

"Cr-Crowley? Va tutto bene?"

"Secondo te? Tu mi chiedi se mi hai fatto male e io... sono così idiota."

"No, aspetta..."

"Io non voglio farti del male."

Il demone si fece scuotere da un singhiozzo. Si odiava persino a piangere, non era lui quello che avrebbe sofferto sul serio. Una lacrima rossa di sangue, una lacrima di demone, corse lungo la sua guancia.

"È stata una scelta mia, va bene? Andrà tutto bene."

"Continui a dirlo solo perché non sai cos'è cadere."

L'angelo sospirò, voltandosi a pancia in sù e portando con sé Crowley, che si trovò sdraiato sull'altro.

A contatto con l'aria fredda, il demone sentì un brivido corrergli sulla schiena nuda.

"Non è tua la colpa, per favore."

Crowley rimase zitto, sentendo il respiro regolare dell'altro sotto di sé. Amava quei secondi allo stesso modo in cui ne era stressato e irritato.

Era convinto che non sarebbe dovuta andare così. Non la prima volta, almeno. Non voleva essere triste, non voleva che Aziraphale fosse costretto a consolarlo. Sarebbe dovuta essere una cosa felice e serena ed entrambi sarebbero dovuti stare bene. Invece...

The Fall | Good OmensWhere stories live. Discover now