Tuttavia ignorò tutti questi particolari e i suoi occhi puntarono immediatamente all'unica altra persona nella stanza.

Jungkook era seduto ad uno dei banconi della cucina, poggiato solo a metà su uno sgabello. Aveva un portatile davanti a sé e il telefono abbandonato vicino al braccio. Stava sorseggiando da una tazza quello che dall'odore sembrava caffè. Si era fatto la doccia: i suoi capelli erano lucidi ma ancora gonfi e morbidi sulla sua testa, la sua pelle era pallida. Aveva messo un pantalone aderente coloro kaki dall'aspetto morbido e portava anche un soffice maglioncino bianco a collo alto, ricamato a trecce, che aveva tutto l'aspetto di essere fatto della lana più pregiata.

Lo sentì arrivare per via del rumore dei suoi piedi nudi sul marmo e si voltò a guardarlo, prima di riuscire a poggiare di nuovo le labbra sulla sua tazza. Aveva delle occhiaie scure sotto i suoi occhi tondi e grandi.

Era ridicolo in modo in cui ora somigliava così tanto a suo padre ma non aveva ancora perso la rotondità dei suoi occhi da cerbiatto. Quello sguardo era quello del Kookie che Taehyung riconosceva. Non di meno, si strinse nelle spalle, agitato. «Buon giorno» disse Jungkook.

«Uh ... ciao» disse lui con timidezza.

Jungkook abbassò gli occhi e fece un mezzo sorriso: «Molly è venuta a svegliarti»

«Oh» Lui osservò il gatto che portava ancora in braccio. «Sì ...» Aveva parecchie domande, prima tra tutti: cosa ci faceva Jungkook con un gatto? Non aveva mai amato particolarmente gli animali. Il sorriso dell'altro si fece un po' più dolce: «È sempre felice di avere ospiti. Si sente sempre sola qui dentro»

Jungkook si voltò verso la cucina e si alzò: «C'è la colazione, se la vuoi» Taehyung solo a quel punto si accorse che c'erano delle pentole sul paino cottura a induzione. «Ho pensato che forse ti sei abituato alla colazione americana. Le uova sono ancora calde». Jungkook alzò un coperchio e rivelò un'omelette già pronta.

Lo stomaco di Taehyung brontolò alla sola vista, così si avvicinò e si sedette ad uno degli altri sgabelli «Sì ... grazie»

Jungkook annuì e prese una spatola e un piatto: sistemò l'omelette e poi da un'altra padellina prese qualche fetta di pancetta. Sistemò il piatto davanti a Taehyung e poi prese una tazza, andando verso una macchinetta del caffè. Una, perché ne aveva diverse, tutte vicine. Prese una cialda da un cassetto e la infilò nella macchinetta per espresso.

Taehyung si strinse nelle spalle, prendendo le bacchette che gli erano state offerte e guardando come dalla macchina rumorosa uscisse un caffè profumato e pieno di schiuma beige. Quando tutta la piccola tazzina fu riempita, Jungkook ci aggiunse altri due cucchiaini di zucchero e cominciò a girare, tornando verso Taehyung e poi poggiando la tazza davanti al piatto: «Espresso macchiato con due cucchiaini di zucchero», disse. Alzò poi gli occhi su Taehyung: «Lo prendi ancora così?»

Lui annuì, con la bocca piena di omelette improvvisamente pesantissima nella sua bocca.

Jungkook sembrò soddisfatto e si poggiò al bancone, sembrando non avere nessuna intenzione di andarsene e, anzi, rimanendo a guardare Taehyung che mangiava in silenzio. Molly era saltata sul bancone e ora stava strusciando la testa contro le braccia di Jungkook che distrattamente le accarezzò il dorso. «Maow» fece, sedendosi proprio tra le sue braccia appoggiate al bancone e guardando la pancetta nel piatto di Taehyung. Tuttavia non fece niente per rubarla, ma rimase tranquilla vicino al suo padrone.

Taehyung mangiò, sentendosi osservato da entrambi, senza riuscire a togliere gli occhi dal tavolo. Quando finì – e si era affrettato per concludere quella tortura – si pulì la bocca e disse, pacatamente: «Grazie ... era molto buono»

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