Capitolo 7

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In quella mattina mi svegliai di colpo : <Ma dove mi trovo ? > non sapevo dove mi trovavo, mi sentivo disorientata, ero a bordo di una nave e mi faceva male tutto, non sapevo per quanto tempo rimasi svenuta.
Avevo un forte dolore alla testa, mi alzai dal letto ma faticavo a reggermi in piedi, appoggiai il braccio sul materasso per aiutai a rialzarmi, sospirai : < devo andarmene da qui > il ginocchio mi faceva male notai la fasciatura e realizzai che  qualcuno mi aveva curato.
Zoppicavo, apri la porta per uscire, per la troppa luce copri il viso, ero circondata dal mare, ero troppo lontana dalla costa e sarebbe stato inutile scappare a nuoto.
Mi sedetti per terra, ero disperata e non sapevo cosa dovevo aspettarmi  ma non potevo starmene lì  con le mani in mano :
< Devo trovare una soluzione, e alla svelta anche >, ad un tratto qualcuno si avvicinò : < Ehi, ti sei svegliata finalmente > alzai lo sguardo e lo riconobbi subito dal suo sguardo  : < Mi ricordo di te, sei quello che mi ha salvata tempo fa > e lui : < Si esatto, ma che memoria, mi presentato, il mio nome è Satch, comandante della quarta flotta > mentre face un inchino, mi rialzai da terra e chiesi : <  per quanto tempo sono rimasta svenuta ? > e lui : < almeno Due ho tre giorni, non di più.
a proposito non sappiamo ancora il tuo nome, tanto vale essere amici non ti pare ? > e io : < Beh ecco...mi mi chiamo >. Lui sorrise  : < tranquilla non ti costringo a dirmelo ora, immagino sarai affamata dico bene ? > ed io : < si...> mentre lo stomaco cominciava a brontolare; Satch fece un cenno con la testa per indicarmi la strada : < forza seguimi, gli altri ci aspettano >. Appena scesi nella sala da pranzo rimasi sorpresa dalla gente che c'era, tutti parlavano e ridevano tra di loro.
Satch : < siediti dove vuoi ci sono un sacco di posti liberi > mia io non ero molto in vena, mi sedetti in un angolino tranquillo e pensai ad un modo per andarmene.
ogni tanto guardai gli altri pirati parlare ridere tra loro, ma questo mi fece rattristava molto perché non avevo amici, tutti questi anni passati a studiare e allenarmi senza sosta.
Ero talmente concentrata a pensare al passato che non mi accorsi di chi si stava avvicinando  : < buongiorno bel faccino ! Ti sei svegliata finalmente, certo che dormi più di me > come  non riconoscere quella voce fastidiosa : < fantastico l'ultima persona che speravo di non incontrare > Ace sorrise : < si anche per me.
il ginocchio ti fa ancora male ? > e io : < non ti riguarda > dopo tutto era colpa sua, costringendomi a venire con lui ma avevo in testa ben altri pensieri.
Si sedette davanti a me : < comunque sia ti do il benvenuto nella ciurma >.
E io : < " grandioso "...>
Ace : < quanto entusiasmo, un po' di grinta su !! >
Passarono i minuti e Intanto Satch arrivò con il piatto : < mangia tutto mi raccomando, devi rimetterti in forze > non dissi nulla e iniziai a mangiare, Ace mi guardava con sorriso, era incantato come se non avesse mai visto una donna mangiare :
< senti visto che sei una di noi che mi dici di dirmi il tuo nome per la centesima volta ? > e io : < e tu dovresti smetterla di scocciare > in quel momento persi la pazienza, avevo perso l'appetito mi alzai da tavola e uscì  fuori e stare da sola.
Passo una settimana, mi inventai mille modi per tentare di scappare via ma c'era sempre qualcuno che riusciva, nei giorni successivi ero stremata, osservavo il mare da lontano , ero assorta nei miei pensieri.
Ero persa nei dubbi e oltre tutto se loro avessero scoperto che ero la figlia di un ammiraglio, di sicuro mi avrebbero fatta fuori.
Rimasi per ore accovacciata in un angolo, non sapevo più cosa fare, uno di loro si avvicinò e senza dire una parola mise a terra la ciotola con la minestra calda, alzai lo sguardo  e prima che l'uomo se ne andasse gli chiesi : < Ehi aspetta, per quale motivo lo chiamate tutti papà ? > lui si voltò : < Be perché lui ci considera tutti suoi figli, sai com'è siamo una faglia ed e una cosa importante.
In fondo siamo felici qui...non sei d'accordo ? >mi venne quasi da piangere, mi sentivo uno schifo ma potevo solo immaginare la sensazione di essere felici, ma potevo fidarmi ?         Continua....

Adventure of the Sea : La figlia del capitanoWhere stories live. Discover now