Capitolo 3

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Il mio cammino proseguì, tra le montagne potevo ammirare l'immenso paesaggio; avevo incontrato già diversi ostacoli nel mio cammino e con una spada e due pugnali nascosti nei polsi potevo difendermi senza problemi.
Erano passati diversi giorni ed ero approdata su un isola chiamata "Mharkor", andai a mangiare qualcosa in una locanda, mi accomodai al bancone e dissi: < Ehi Oste servimi la bevanda più buona che hai e preparami qualcosa da mangiare >tanto per essere chiari non sono una che ama molto l'alcol, appena l'oste mi portò il pasto caldo cominciai subito a mangiare.
Era tutto tranquillo quando all'improvviso qualcuno entro alla locanda, tutti erano immobili tenendo lo sguardo fisso su un punto del loro piatto ho boccale di rum, erano come impietriti e quella stessa persona mi afferrò il braccio e disse :
< Bene...bene ma cosa abbiamo qui ? > fui concentrata a mangiare ma l'espressione dei mie occhi era rivolta verso di lui, era un pirata che avevo già visto da qualche parte; era anche parecchio nervoso ed ebbe pure la faccia tosta di sedersi accanto a me, appoggiò il braccio sulla mia spalla e mi puntò un pugnale sulla gola e disse :
< sentì un po' tesoro se c'è una cosa che non sopporto e chi mi ignora e aggiunse.
Allora che ci fa una bella ragazza che viene a mangiare tutta sola ? Guarda che questo non è un locale per signorine....ahahahahahah > sapevo che si stava prendendo gioco di me, sorrisi e senza guardarlo neanche in faccia gli risposi : < Ehi bada a quello che fai, ti sono bastati solo tre secondi per farti innervosire...cos'è non ti piace quando non ottieni quello che vuoi ? > lui scoppio a ridere e con quel pugnale continuava a punzecchiarmi e ogni tanto trascinava il pugnale attorno al mento per darmi fastidio ancora di più, non so ancora come feci di nuovo a farlo, ma sentì ancora quella strana forza nella mia mano, come quel giorno; senza rendermene conto afferrai la lama e la disgregai, praticamente quel pugnale era diventato polvere.
Quell'uomo indietreggiò, mi alzai e dissi sorridendo: < adesso non fai più tanto il gradasso con me > sguainai la spada, puntata verso di lui e aggiunsi : < Non ti azzardare mai più a toccarmi, perché i tipi come te mi mandano in bestia > ci fu il silenzio, nessuno commentava, nessuno muoveva un muscolo, c'era solo tensione nei loro occhi ma quel silenzio fu interrotto, lui scoppiò a ridere
< hai una bella faccia tosta...mi piace il tuo carattere, perché non vieni a far parte della mia ciurma > e io : < No grazie...preferisco l'inferno >.
Lui strinse i denti per la mia risposta, ma rifece di nuovo quella risata irritante, non smetteva di ridere : < Senti un po' ragazzina ma sai chi sono io !? > e io: < ti consiglio di non avvicinarti  "Iena Bellamy " >.
Bellamy : < vedo che mi conosci, non vuoi mollare....mi dispiace ma devo costringerti a venire con me >.
Stava per avvicinarsi, avevo i secondi contati ma ad un tratto qualcuno gridò :
< Basta così ! il tuo gioco finisce qui Bellamy ! > tutti si girarono verso dove proveniva il grido, nella penombra del locale due figure si alzarono, appenasti fecero vedere in un punto più luminoso Bellamy li riconobbe subito e il suo sguardo cambiò all'improvviso.
" Marco, comandante della prima flotta di Barbabianca e Satch, comandante della quarta flotta di Barbabianca "
Marco : < Hai sentito cosa ti ha detto ! Lasciala stare...> Bellamy mi spinse e caddi a terra , uno dei due mi aiutò a rialzarmi : < va tutto bene ? > ed io : < si grazie anche se c'è mancato davvero poco > lui sorrise e mi diede un bacio sulla mano, Bellamy cercò di colpirlo ma Satch lo schivò e lo colpì con una gomitata  al torace e Marco che intervenne gli diede un calcio sullo stomaco, fu scaraventato fuori  facendo un buco  al muro.
Mi avvicinai per dargli il colpo di grazia, lo presi per i capelli e con forza gli feci sbattere la testa a terra, mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi : < Forse non hai avuto ben chiara una cosa ma hai fatto una cosa sbagliata cercando di toccarmi in quel modo... te lo detto che i tipi come te mi mandano in bestia.
Ti consiglio di non intralciare il mio cammino pirata idiota....vedi alla fine le persone verranno sempre punite per i loro peccati di avidità, ma le persone come te non potranno mai capire.
Sei troppo preso a pensare a te stesso che hai troppa paura nel credere in qualcosa >.
In me c'era solo rabbia, quando una donna si sente toccata non può perdonare una simile ingiustizia, presi le mie cose e pagai il conto ma fui fermata da quei due pirati :
< Ehi aspetta ! > mi voltai, il biondo si fece avanti e con un sorriso mi disse :
< Hai davvero dimostrato un bel coraggio, certo che ti sei fatta valere con quelle parole, dammi retta i pirati come lui sono solo degli imbecilli.
Sai quando hai polverizzato quel pugnale ci hai ricordato molto qualcuno, ci hai davvero sorpreso sai, non smettere mai di credere in ciò che pensi sia giusto perché ti porterà molto lontano credimi >.
Sorrisi e feci un cenno con la testa e prosegui il mio cammino, quelle parole mi avevano fatto sentire bene e mentre mi guardarono andare via dissero tra loro : < Marco che ne pensi >. Marco : < ha un bel carattere, a nostro padre piacerà >.
Satch : < Bene...allora avvisiamo papà che abbiamo trovato quella che stavamo cercando >.
                                                                                                                                         Continua.....
                                                                                                                                                              

Adventure of the Sea : La figlia del capitanoWhere stories live. Discover now