Capodanno

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Era capodanno, o meglio il 31 Dicembre. Erano più o meno le 10 di mattina e, assieme a Chiara (che era tornata il giorno prima) stavamo facendo il giro dei negozi per capire cosa comprare.

Chiara:"Che compri per stasera?"
Io:"Non lo so, non sono amante dei vestiti ma me ne farò una ragione"

Non ho mai amato i vestiti corti, sono belli ma mi fanno sentire nuda.

Alla fine entrammo in un negozio e prendemmo due vestiti.
Chiara prese un vestito rosa con delle pagliette.
Era sempre stata molto più appariscente di me. Aveva già le scarpe da mettere con questo vestito.
Io ne presi uno rosso, assieme a delle scarpe che, personalmente, ho sempre amato. Nere con il tacco lago e con delle rose rosse 'ricamate' su esso, che erano un po' il dettagli della scarpa.

Chiara:"Stai da Dio"
Io:"Tu no"

Dissi io, ovviamente ironica.
Fortunatamente la mia amica aveva sempre capito l'ironia e non era parcolarmente permalosa, al contrario mio.

**
Arrivammo a casa di Simone. Festeggiava a casa sua, ed era pieno di persone, della quale, la maggior parte, non sapevo l'esistenza.

Speravo solo di non incontrare Andrea, lo speravo con tutta me stessa.

Chiara:"Ei andiamo a prendere qualcosa da bere?"
Io:"Si ne approfitto per andare a salutare Simo"

Entrammo in casa dove lasciammo i giubotti. Simone era in cucina, intento a sistemare e buttare i bicchieri vuoti presenti sul tavolo.

Io:"Simoo ciao"

C'era la musica, mi ovattava le orecchie. Non si sentiva nulla.

Simone:"Ei Chiara, Giulia! Ciao"
Chiara:"Bella Simo"
Simone:"Giù vai in camera mia a prendermi una busta nuova?"
Io:"Una busta? In camera?"

La cosa mi puzzava e anche molto, perché una persona, sana di mente, dovrebbe avere una busta in camera?
Senza contraddire però andai verso la camera di Simone, in fondo al corridoio. Entrai e chiusi la porta, c'era meno confusione.

Un po' di pace.

Nella stanza sentii un odore familiare, ho sempre avuto un senso dell'olfatto molto sviluppato, a volte è un bene, altre volte meno.

Andrea:"Ei"

Eccola lì, quella voce.

Io:"Ciao"
Andrea:"Perché sei qui?"
Io:"Dovevo venire a prendere una busta a Simone"
Andrea:"A me Simo ha detto di aspettarlo qui che doveva parlarmi"
Io:"Ci ha fottuto"

Sentimmo la serratura fare rumore, ci avevano appena chiusi dentro.

Io:"Io a quello lo ammazzo"

Iniziai a battere sulla porta ma nessuno rispondeva, sentivo solo musica, poi una bottiglia si ruppe.

Andrea:"Ferma non ti sentono"
Io:"Non ci ho fatto caso davvero"

Si avvicinò a me e mi ritrovai con il petto attaccato alla porta e Andrea dietro. Mi spostò una ciocca di capelli dal collo e si appoggiò sulla spalla.

Andrea:"Sei così bella"
Io:"Anche te non sei da meno"
Andrea:"Purtroppo non sei più mia"

Quelle parole, quelle fottutissime parole riecheggiarono nella mia mente per qualche secondo.
Andrea mi prese per i fianchi e mi girò.

Andrea:"Non sei ancora mia, fra poco lo risarai"

La cosa mi piaceva, in fondo a stargli lontano si stava male. Non so bene perché mi ero allontanata, non avevo una ragione specifica, avevo solo bisogno di una pausa.

Andrea:"Comunque più in là io un figlio con te lo voglio"

Spalancai gli occhi.

Io:"Ci devo pensare, hai fatto uso di stupefacenti"
Andrea:"Hai ragione, ma non rinfacciarmelo"
Io:"Hai ragione scusa"

**
Arrivarono le 11:59 del 31 gennaio e noi eravamo ancora rinchiusi lì, probabilmente Simone non ci avrebbe fatto uscire per molto altro tempo.

Andrea:"10"

Mi afferrò la mano.

Andrea:"9..8...7...6"

Mi fece sedere su di lui sul letto di Simo.

Andrea:"5..4...3...2...1"
Io:"Auguri"
Andrea:"Ti ho traditooo"

No aspetta cosa?

Andrea:"Scherzetto! Ti amo"
Io:"Anche io stronzo"

Mi baciò. Sta volta non mi feci indietro, non ci pensai neanche.
Era un bacio malinconico, non accadeva da tempo ormai.

Andrea:"Ti prometto che ricominceremo da capo tutto"

Non risposi, mi stava parlando vicino dal collo e sentivo il suo respiro su di esso. Mi faceva solletico.

Andrea:"Ti porto a casa mia dopo"
Io:"Carmen?"
Andrea:"Dorme fuori, dal compagno"
Io:"Ok allora"

Finalmente riaprirono la porta.

Io:"Simone giuro che ti uccido"
Simone:"Dovresti ringraziarmi stupida"
Andrea:"Fra potevi coinvolgermi però in sta cosa, non avrei rifiutato eh"
Simone:"Doveva essere una sorpresa"
Io:"Ci sei riuscito. Ma Chiara?"
Simone:"Boh era con Tony"

**

Verso le 4 di notte tornammo a casa.
Sembrava tornato tutto alla normalità, era di nuovo tutto stupendo. La favola era ricominciata, ma per quanto altro tempo sarebbe durata?

QUI C'È ANCORA LUCE||shiva-IN REVISIONE-Where stories live. Discover now