Ospedale

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Mia nonna, era morta.
Non ci potevo credere, il mondo mi crollò addoso. Ero in camera mia con gli auricolari alle orecchie e guardavo fuori dalla finestra i soliti bambini del quartiere giocare a pallone. Decisi di scendere da loro, insomma dai chi non si sarebbe fatto una partita a pallone con dei bambini.

Io:"Ei ragazzi"
Paolo:"Giuliaaa"

Paolo era come il mio piccolo fratellino, quando aveva all'incirca 8 anni veniva sempre da me e mia nonna e faceva merenda con del succo all'ACE.

Dopo aver giocato con i miei piccoli gnomi e dopo essermi sentita tornata bambina, tornai da mia nonna per farmi una doccia.
Quando aprii la porta la trovai lì, sdraiata a terra priva di vita. Iniziai ad urlare, i vicini mi sentirono e mi vennero a chiedere cosa fosse successo.

Io:"Mia nonna...è morta"
Vicina:"Piccola mi spiace, era una brava donna"

Mi abbracciò e rimanerono con me, mentre aspettavo che un'ambulanza venisse a prendere il corpo della mia amata nonnina.
Lei mi aveva cresciuto, mi accontentava sempre, mi ricuciva le magliette che bucavo e mi comprava lei le bambole per giocare, anche se sono sempre stata una tipa più da macchinette che da bambole.

Quando arrivò l'ambulanza avevo le lacrime agli occhi, non ci vedevo più, improvvisamente vedetti tutto sfocato poi,nero.

Quando arrivò l'ambulanza avevo le lacrime agli occhi, non ci vedevo più, improvvisamente vedetti tutto sfocato poi,nero

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Medico:"Si riprenderà presto ha avuto un mancamento"

Sentivo delle voci ma erano lontane, avevo le palpebre pesanti, non riuscivo ad aprirle, ma potevo parlare.

Io:"Ei"

Il medico parlava con qualcuno, sapevo che avevo una persona (almeno) in stanza con me.
In sotto fondo il 'bip' del defibrillatore.

Giorgia:"Si è svegliata"

Urlò una ragazza. Era Giorgia, conoscevo bene quella voce. Mi sorpresi nel saperla lì con me, dopo il giorno del mio compleanno, ma anche io sarei andata da lei se avessi saputo che stava male.

Chiara:"Come stai?"
Gionata:"Tutto bene?Riesci ad aprire gli occhi?"
Simone:"Ragazzi dai state calmi"

Mi scappò una risatina, erano tutti lì con me ed erano molto in ansia, si sentiva e si percepiva nell'aria.
L'unico che non parlava era Andrea, in realtà non sapevo neanche se c'era ma supponevo di si.
Riuscii ad aprire gli occhi, una luce immensa invase il mio campo visivo.

Andrea c'era, era sulla soglia della porta e parlava con il medico.

Io:"Sto bene ragazzi, grazie di essere qui"
Giovanni:"Sicura che stai bene?"
Simone:"Lo dice solo per non farci preoccupare ulteriormente, se stesse bene non sarebbe qui"
Io:"Simo sto bene davvero"

Simone era un sacco divertente, riusciva a farmi ridere anche quando era serio.
Andrea scomparve nel corridoio dell'ospedale.

Chiara:"Mi dispiace per tua nonna G"
Io:"Era anziana...prima o poi sarebbe dovuto accadere"
Roele:"E ora? Dove vivrai?"
Io:"Non voglio abbandonare il mio quartiere, insomma ci sono cresciuta, tengo a ogni persona che c'è lì..però vorrei avere una vita migliore"
Giovanni:"Non ci sono degli appartamenti normali?"
Io:"Si c'è un palazzo di fronte al mio, non sono case popolari"
Chiara:"Perfetto allora"
Gionata:"Se ti servono soldi.."
Io:"No Gio non ci pensare neanche, mi trovo un lavoretto io"

Detto ciò Andre tornò in stanza con del thè alla pesca in mano.
Mi conosceva bene in ragazzo.

Andrea:"Amore ben svegliata, mi hai fatto preoccupare"

Disse porgendomi la bottiglietta di thè.

Io:"Ei grazie"
Giorgia:"Senti mi dispiace per l'altra volta comunque, avevo bevuto un po' troppo"
Io:"Fa niente"

Anche se potrei sembrare stronza dicendo ciò, sapevo che ad Andrea non glie ne fregava niente ed era solo me che voleva.

Anche se potrei sembrare stronza dicendo ciò, sapevo che ad Andrea non glie ne fregava niente ed era solo me che voleva

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Quando gli altri se ne andarono, il medico mi visitò.
Dopo un'oretta circa, entrò dalla porta Kevin, uno di quelli che stava parlando con Andre durante il mio compleanno.

Kevin:"Ciao troia"
Io:"Emh ci conosciamo?"
Kevin:"Avremo occasione di conoscerci"
Io:"Ma anche no"

Insomma, eravamo in un ospedale, non mi sarei intimorita di lui neanche al di fuori di questa struttura, figurati dentro.

Io:"Puaha mi fai ridere, non mi metti paura"

Si avvicinò al mio collo, era molto più forte di me, non riuscii a togliermelo di dosso. Iniziò a baciarmi seguendo la linea del collo fino ad arrivare sulla spalla. Ebbi un brivido di repulsione, che schifo.
Mi lasciò un succhiotto dietro la nuca, fortunatamente era facile da coprire.
Non rimasi scioccata dalla cosa, mi era già accaduto in passato, cercavo di rimanere impassibile, ma la mia mente riaffiorava sempre l'immagine di quel ragazzo, che ogni giorno abusava sempre di più di me e del mio corpo.

Kevin:"Ti piace è troia"

Gli diedi uno schiaffo in piena faccia, così forte da lasciargli il segno.

Kevin:"Mi piacciono le ragazze forti e determinate"

Era ancora vicino a me, aveva gli occhi rossissimi, sentivo il suo fiato sul collo e il suo sguardo bruciare sulla mia pelle.

Se né andò anche lui finalmente, lasciandomi stremata e sola con i miei demoni.
Ora mi sarei dovuta gestire da sola, non avrei più avuto nessuno di vicino a me a livello familiare, nessuno.
Mi arrivò un messaggio

sofia💎: ei abbiamo
saputo di tua nonna
Stefano vuole venire
per il funerale

ciao sof...
seria?

sofia💎: mi dispiace
ma si ho provato
a fermarlo ma
niente...verrà
anche la strega

CAZZO

Spensi il telefono, non volevo sentire più nessuno. Mia nonna era morta, un tizio aveva praticamente abusato di me senza alcun motivo e le persone più odiose della mia vita stavano per tornare a scassarmi.
Almeno avrei rivisto i miei fratellini.
Per quanto riguarda quel tipo, dovevo parlarne con Andre, sapevo che lui c'entrava qualcosa o magari lui sapeva qualcosa.

QUI C'È ANCORA LUCE||shiva-IN REVISIONE-On viuen les histories. Descobreix ara