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Erano arrivati a tarda serata nel piccolo appartamento di Sebastian, due camere, una da letto e una cucina open space con divano letto e una TV, poi c'era il bagno con solo l'essenziale. Aveva già alcuni vestiti nel armadio dell'amico, e appena erano arrivati non si erano impegnati nemmeno un secondo per mangiare, troppo stanchi per farlo. Erano semplicemente entrati nella camera da letto e tolti jeans e scarpe si erano addormentati.
La mattina dopo si erano svegliati freschi e riposati, pronti per una fantastica giornata in quella città, avevano mangiato giusto un frutto per colazione, si erano lavati ed erano andati per strada, il maggiore dritto verso il mini market in cui lavorava e l'altro alla ricerca di un piccolo lavoretto che avrebbe potuto aiutare con le spese per l'amico. Per loro fortuna lo aveva trovato quasi subito, doveva andare a lavorare in una tavola calda, avrebbe iniziato dal giorno dopo e gli avevano proposto un contratto a tempo indeterminato.
Aveva deciso che quella giornata avrebbe fatto alcune compre e chiamato il padre, non avevano più lo stesso legame di una volta ma si volevano un gran bene, e gli dispiaceva troppo l'averlo lasciati da solo. Alle quattro di pomeriggio era tornato all' appartamento e con lui anche Sebastian, aveva preso il cellulare è composto il numero del padre.
Bip bip...
Dopo solo due squilli dall'altra parte avevano risposto.
"Pronto." La voce dura dall'altro capo del telefono lo aveva fatto sorridere.
"Ciao papà, sono..." Non lo aveva lasciato finire che si era subito allarmato.
"Kai, stai bene? Dove sei? Perché non sei a casa?" Aveva iniziato con una straordinaria sequenza di domande, non trattenendo però un ringhio verso la fine, il ragazzo aveva semplicemente riso, in modo che anche il genitore sentisse.
"Papà, sono partito. Ora vivo con Sebastian, era giunto per me il momento di avere una vita lontana da casa." Aveva spiegato, sentendo dei piccoli brividi lungo il corpo è un nodo formarsi nella gola, gli sarebbe mancato come l'aria suo padre.
"Mi mancherai, ma ora la mia vita è lontana da te. Sono adulto ormai." Aveva continuato non trattenendo questa volta una lacrima.
"Non è vero, non hai nemmeno diciotto anni. Mancano ancora due settimane, potrei denunciare Sebastian per rapimento di minore." Si era opposto il genitore ringhiando. Poi lo aveva sentito, un singhiozzo mal trattenuto.
"Ti prego, torna da me." E un pianto, Kai lo aveva sentito solo una volta piangere, quando sua madre era sparita. Quel rumore di lacrime e disperazione, si perché è un rumore, gli spezzava il cuore.
"Mi dispiace." E aveva chiuso la chiamata, non trattenendosi nemmeno lui dalle lacrime.
"Ehi Kai, ordiamo la pizza stasera?" Gli aveva domandato l'amico, sporgendosi verso la camera. Il più piccolo aveva annuito appena asciugandosi le lacrime e facendo un piccolo sorriso di circostanza, le guance segnate e con ancora qualche singhiozzo. Sebastian si era avvicinato e li aveva stretto tra le braccia.
"Se vuoi tornare lì basta dirlo." Aveva sussurrato all'orecchio dell'altro l'omega più grande. Sentendo la testa di Kai fare segno di no, scuotendola a forza sul suo petto.
Sebastian allora gli aveva asciugato i rimasugli di lacrime con i pollici e lo aveva costretto ad un sorriso allargandogli le labbra con le dita.
"Facciamo un bel pomeriggio davanti a una serie TV e mangiamo le schifezze, ti va bene?" E aveva vomitato il più piccolo illuminarsi leggermente, si erano messi poi seduti sul divano accendendo la televisione e iniziano una nuova serie.
Si erano mangiati un pacco di patatine e finiti dei biscotti, bevendo succo alla pesca fino a finirne le scorte, quel pomeriggio li aveva riportati ai vecchi tempi, al loro primo incontro. Si erano divertiti come non mai, nel mezzo della serata avevano ordinato della pizza e l'avevano mangiata continuando a guardare quella serie.
Erano andati a letto ad un'ora tarda della notte, ma in fondo non interessava molto ai due amici.

Non avevo voglia di correggerlo quindi non l'ho fatto 😂
Spero vi piaccia lo stesso 💋

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