Capitolo 1: Lucky Ones.

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Mio padre era un Pogue, questo era il motivo per cui a casa non mi sentivo completamente sola.
Sapevo che lui non mi avrebbe mai giudicata per i miei amici, non lo avrebbe mai fatto.
Mia madre però,  a differenza sua, non perdeva tempo per dirmi che stavo solamente sbagliando e onestamente non riuscivo a capire la sua logica.
Lei era sposata con un Pogue ormai da più di trent'anni e venirmi contro solo perchè avevo scelto delle amicizie vere e genuine, invece di starmene in qualche country club insieme a dei Kooks che pensavano solo al nuovo modello di iPhone uscito, era veramente stupido.

Ormai come da abitudine mi svegliai nello Chateau e non appena trovai la forza di alzarmi andai verso la cucina dove si trovavano già John B e JJ, quest'ultimo ancora più addormentato che sveglio sdraiato sul divano.

-JJ, sei già stato fuori?-

-Ho la polio, non posso camminare.-

Alzai gli occhi al cielo a causa della stupidità del ragazzo e seguii il moro fuori sul portico.

-Oh no. Non va bene, non va bene per niente.- Mormorò portandosi le mani nei capelli alla vista dell'albero che si trovava davanti allo Chateau completamente sradicato dal suolo.

Insieme camminammo un po' valutando tutti i danni fatti dall'uragano nella notte e onestamente sembrava di essere in una sorta di film post apocalittico -Cavolo John B ci metteremo una vita a mettere tutto a posto.- Mormorai dispiaciuta poggiando una mano sulla sua spalla.

Nello stesso istante JJ fece la sua comparsa sul portico di casa con, stranamente, una lattina di birra nella sua mano destra. -Agatha si è data da fare, eh?-

-Non credo sia umanamente possibile, sono le otto di mattina J. Stai già bevendo?- Lo guardai alzando un sopracciglio.

-Har, mia piccola dolce Har, da qualche parte nel mondo adesso qualcuno starà facendo un aperitivo o qualcosa del genere. Apri i tuoi orizzonti.- Mi sorrise riprendendo poi la parola rivolgendosi però a John B -Che ne pensi?-

-Penso che la mareggiata abbia spinto tutti i granchi nella palude, e che le ombrine li inseguiranno.-

-Non era oggi l'incontro con i servizi sociali?-

-No, non prenderanno il traghetto. Dai pensaci bene, è Dio che ci sta dicendo di pescare.-

-A me Dio ha detto che sei un idiota.- Dissi lanciandogli un bacio che lui fece finta di prendere al volo.

Nemmeno dieci minuti dopo, nonostante le proteste di JJ che voleva continuare a dormire, io e i due ragazzi eravamo sulla HMS Pogue pronti per passare a prendere gli altri

-Spero che la barca di Guffy non sia affondata, non ha l'assicurazione.-

-Salve signorina Amy! Avete resistito?- Urlo John B alla donna che si trovava sul molo davanti alla sua barca.

-Siamo ancora qua!-

-Hai visto come mi ha guardato?- Disse JJ fieramente lanciando un'occhiata veloce alla donna prima di superarla.

-Ho visto!-

-Non sapevo fosse cieca, visto JJ? Le tue prime ammiratrici.- Risi.

-Har sai che ho occhi solo per te, non essere gelosa.-

-Per me o per tutta quella parte del mondo che non ha un pene in mezzo alle gambe?-

Alzò gli occhi al cielo ignorando la mia risposta -Agatha, cos'hai fatto? È una pazza.-

-Puliremo tutta l'estate.- Sbuffai sdraiandomi e poggiando la testa sulle gambe di JJ, che stava di fianco a me.

-È il mio incubo.-

Wicked Games; JJ Maybank¹Where stories live. Discover now