The Football Match

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-So say Geronimo
Say Geronimo
Say Geronimo
Say Geronimo
Say Geronimo
Say Geronimo
Say Geronimo
Can you feel my love
Bombs away, bombs away, bombs away
Can you feel my love
Bombs away, bombs away, bombs away
Say Geronimo
- canticchiavo la canzone alla radio, comodamente seduta sul sedile anteriore dell'auto di Katherine, mentre quest'ultima era impegnata a discutere con Audrey riguardo al vestito che avrebbe dovuto indossare per il ballo.
Quel nuvoloso pomeriggio eravamo uscite per fare shopping al centro commerciale e fortunatamente, tutte e tre avevamo trovato cosa mettere la sera seguente. Eppure, ogni qual volta che Katherine o Audrey prendevano l'argomento "ballo", mi ritrovavo quasi sempre a fissarmi le mani imbarazzata o a dire qualche cosa di incomprensibile per il troppo nervosismo.
Perché sì, ero in ansia di dover andare a quello stupidissimo ballo di Natale insieme ad Harry Edward Styles. Probabilmente sarebbe stato più facile chiedere a Cameron ma quel pomeriggio, quando lo avevo incontrato al centro commerciale poco prima che iniziasse il suo turno al locale, non avevo avuto neanche il coraggio di lasciare in asso Harry. Il motivo non mi era ben chiaro. Probabilmente era stata colpa dell'uscita del giorno prima, perché dovevo ammetterlo anche a me stessa: mi ero divertita. Questa era stata la ragione per cui non avevo deciso di uccidere o di picchiare Katherine e Louis. Avevo deciso di limitarmi a qualche insulto e, fortunatamente, entrambi non avevano domandato nulla riguardo all’uscita. Né Harry né io avevamo dato l'impressione a quei due idioti di averli notati il pomeriggio precedente in quel locale. 
Appena la canzone alla radio terminò, un'altra che non avevo mai sentito iniziò a risuonare nell'abitacolo dell'auto. Sbadigliai sonoramente e diedi un rapido sguardo fuori dal finestrino. Il Natale si avvicinava sempre di più e la gente aveva iniziato ad affrettarsi per comprare i regali. La cosa più triste era che quell'anno la neve stava tardando ad arrivare, nonostante le giornate fossero piuttosto fredde.
Fottuto riscaldamento globale! 
-Dannato traffico- borbottò Katherine notando una fila di macchine ferme.
-Non possiamo fare tardi- disse nervosa Audrey, agitandosi sul sedile posteriore.
Alzai gli occhi al cielo palesemente innervosita. Stavamo andando a scuola, dove la squadra di calcio della nostra scuola avrebbe sicuramente stracciato quella del liceo King Edward VI. 
-Non andare in panico, Audrey! Vedrai il tuo amato Niall giocare- parlai ironica. 
-E tu vedrai il tuo caro Harry- mi rispose facendomi una linguaccia.
Mi voltai di scatto assottigliando gli occhi e rivolgendole uno sguardo assassino.
Harry, Niall e Louis giocavano nella squadra di calcio e non potei fare a meno di pensare che, anche Nate, ne facesse parte oramai da tempo. Fino all'anno prima, non mi perdevo neanche una partita e stavo sugli spalti a fare il tifo per Nate e la squadra. Adesso mi trovavo costretta dalle mie amiche a dover assistere a quella stupida partita. 
-Ricordatemi il motivo per cui devo venire anche io- sbottai di colpo nel momento in cui il semaforo divenne verde e la fila di macchina riprese a camminare.
-Perché non hai altro di meglio da fare- rispose Katherine dandomi un veloce sguardo.
Non era vero! Avrei potuto dormire, oppure guardare la tv con una bella tazza di tè fumante, ma evitai di obiettare. 
Quando arrivammo a scuola, la partita era iniziata da pochi minuti. Da lontano vidi Nate in panchina leggermente irritato: probabilmente non lo avrebbero fatto giocare quel giorno.
Ben gli stava.
A centro campo notai Louis passare la palla ad un suo compagno di squadra, mentre quest'ultimo tentava di liberarsi dagli avversari. Più indietro Niall correva sull'ala destra non togliendo neanche per un istante lo sguardo sulla palla. 
-Ci sono Liam e Zayn!- affermò Audrey scendendo velocemente qualche gradino per raggiungere i due, seduti in prima fila. 
-Ciao ragazzi!- dissi facendoli voltare entrambi. 
Zayn ci sorrise mentre Liam parlò senza togliere lo sguardo dal campo:- Vi stavamo tenendo i posti-.
Ci sedemmo rapidamente, sentendo le lamentele di qualche ragazzo seduto dietro.
-Quale è il risultato al momento?- domandò Katherine.
-0 a 0- rispose Zayn dopo aver borbottato qualche insulto incomprensibile nel momento in cui un avversario aveva commesso fallo su Harry. 
In quel momento lo vidi rialzarsi da terra con i pantaloncini neri della divisa, la maglietta bianca e il numero dieci sulla schiena. I capelli ricci e lunghi erano raccolti in un piccolo codino alto e il suo sguardo sembrava essere piuttosto concentrato. Mi appuntai mentalmente di prenderlo in giro per quella sua acconciatura ridicola.
-Forza Niall! Forza ragazzi! Fate il culo a queste femminucce- gridò Audrey attirando l'attenzione di entrambe le squadre.
Le tappai immediatamente la bocca nel momento in cui vidi alcuni tifosi della squadra avversaria, fulminarla con lo sguardo.
-Evita di insultare gli altri giocatori se ci tieni alla vita- le dissi ricevendo un piccolo broncio come risposta.
Ripresi a concentrarmi sulla partita. La difesa della nostra squadra stava cercando di evitare l'avanzata dell'altra ma qualche errore portò l'attaccante avversario a tirare direttamente in porta. Fortunatamente il portiere si tuffò in tempo, riuscendo miracolosamente a pararla. Zayn fece un respiro di sollievo. Il portiere fece una rimessa dal fondo e, dopo una serie di passaggi, la palla ritornò a Louis.
-Muovi quel culo Louis- urlò Liam alzando le braccia in direzione della porta avversaria. 
Il ragazzo correva veloce lasciando dietro qualche avversario. In quell'istante dovette passarla ad un compagno, ma un giocatore dell'altra squadra intercettò il passaggio.
Gli avversari sembravano piuttosto forti, così la partita continuò nella condizione di 0 a 0 fino al fischio dell'arbitro che indicava la fine del primo tempo. Le squadre si avvicinarono alle proprie panchine e quasi tutti i giocatori iniziarono a bere. Harry, come tutti gli altri, era piuttosto sudato. Le guance erano leggermente rosse per lo sforzo e i capelli arruffati più del solito. Si voltò a guardarmi nel momento in cui mi vide fissarlo con insistenza.
Mi sorrise ed io lo salutai con la mano. Si arrampicò sopra la panchina per avvicinarsi il più possibile verso le gradinate che sovrastavano il campo. 
-Siete venuti a fare il tifo?- chiese ad alta voce per farsi sentire da noi, seduti in prima fila.
-Non potavamo mancare, amico!- parlò Zayn sorridendo ad Harry.
-Io sono stata trascinata con la forza- commentai a braccia incrociate, fissando le mie due amiche.
-Ammettilo che sei venuta solo per vedermi correre in pantaloncini e tutto sudato- parlò ironico Harry e regalandomi un sorriso con le fossette.
Stupido, presuntuoso e sbruffone.
-In realtà ero venuta per vedervi vincere, ma a quanto sembra il risultato è deludente- gli risposi a tono e con sguardo di sfida.
-Non preoccuparti, adesso segno almeno un goal- si pavoneggiò lui facendomi l'occhiolino.
-Sei un po’ troppo pieno di te stesso, Styles- parlai non rendendomi conto che l'allenatore stava richiamando la squadra.
-Se segno mi darai un bacio- disse lui allontanandosi rapidamente verso il campo.
Cosa? Era serio? Lo guardai pietrificata e con gli occhi sbarrati. Per quale razza di motivo voleva un bacio da me?
Sentii Katherine sghignazzare e istintivamente le diedi una gomitata. In quel momento sperai con tutta me stessa che il portiere della squadra avversaria avesse i riflessi pronti e fosse capace di parare ogni tiro. A circa trenta minuti dall'inizio del secondo tempo mi rilassai. 
Styles aveva tentato di fare goal, fallendo più volte. Louis batté una rimessa laterale intercettata dagli avversari. Al mio fianco Zayn sbuffava nervoso, ma non diceva nulla a differenza di Liam e Audrey che insieme stavano commentando ogni singola azione. Era la partita più noiosa che avessi mai visto. Entrambe le squadre non riuscivano a segnare e perdevano palla di continuo.
Ed io che credevo che la squadra della mia scuola fosse abbastanza forte!
Non ebbi neanche il tempo di concludere quel pensiero che Niall si avvicinò con la palla all'aria di rigore avversaria. La passò ad un ragazzo con i capelli rossicci che si trovava marcato da ben due giocatori. Rapidamente diede la palla ad Harry che, con grande abilità, fece un tunnel ad un avversario lasciandolo sorpreso e tirando immediatamente in porta. Il portiere si tuffò, ma era in ritardo. La palla era entrata in porta colpendo la rete.
Cazzo. Styles aveva segnato.
Lo vidi esultare insieme ai suoi amici ed alzare un pollice insù in segno di "okay" verso la mia direzione. Alzai gli occhi al cielo, pensando di scappare proprio in quel momento. Ma a cosa sarebbe servito? Avrei sempre dovuto fare i conti con lui a casa. 
Con la coda dell'occhio notai un piccolo sorriso sul volto di Katherine che, fortunatamente, evitò alcun commento.
La partita si concluse con la vittoria della squadra della nostra scuola, permessa dal goal di Styles. I ragazzi esultavano abbracciandosi e saltellando allegramente, mentre gli avversari si allontanarono dal campo con aria sconsolata. 
-Andiamo a congratularci!- disse euforica Audrey alzandosi di colpo e trascinandoci verso il campo.
La vidi correre in direzione di Niall, abbracciarlo e baciarlo sulle labbra.
-Sono adorabili!- commentò Louis non appena ci raggiunse insieme al Nido d'Uccelli. 
Avevano entrambi il borsone in spalla e un'espressione piuttosto stanca. Tentai di non incrociare lo sguardo con quello di Harry, ma non potei farne a meno nel momento in cui mi resi conto che mi stava fissando con fin troppa insistenza. Potevo già immaginare cosa voleva.
-Non far finta di nulla, Hastings. Mi devi un bacio- mi disse Styles con un sorrisetto sul volto e picchiettando l'indice sulle sue labbra. 
Le osservai per un instante. Nonostante fossero screpolate per il freddo, erano dannatamente invitanti.
Invitanti? Ma che diavolo stavo pensando? Cercai di ritornare con la mente sul pianeta Terra. Eppure i miei occhi non riuscivano a non guardarle: erano di un rosa intenso ed erano curvate all'insù in un sorriso.
-Cosa aspetti?- udii la sua voce riscuotermi dai miei stupidissimi pensieri.
-Non ho intenzione di darti alcun bacio, Styles- sbottai distogliendo rapidamente lo sguardo dalle sue labbra e osservandolo dritto negli occhi. 
-Sei davvero antipatica! Ho portato la squadra alla vittoria: sono un eroe- sbottò con aria fin troppo melodrammatica.
-Un eroe che puzza molto!- parlai tappandomi il naso con due dita. 
A quella mia affermazione, iniziò ad annusarsi le ascelle. Faceva sul serio? Aspettai pochi secondi prima di scoppiare a ridere di gusto.
-Questo è il profumo della vittoria- disse offeso e alzando le braccia in aria.
Lo vidi avvicinarsi e, senza neanche darmi il tempo di indietreggiare, mi abbracciò per cercare di soffocarmi con la sua puzza di sudore. Inizialmente rimasi stupita da quel gesto, poi riuscii a formulare una frase sensata.
-Che schifo! Sei tutto sudato- mi lamentai infastidita cercando di liberarmi dalla sua presa.
Nell'istante in cui decise di lasciarmi andare, poggiò le sue labbra sulle mie dandomi un veloce bacio a stampo. Sbarrai gli occhi, sorpresa dal suo gesto.
Per quale motivo l'aveva fatto? Probabilmente voleva vedermi incazzata.
-Finalmente l'eroe ha avuto il suo bacio, seppur deludente- parlò lui con fare teatrale.
-Conterò fino a tre prima di strapparti gli "attributi"- sbottai iniziando successivamente a contare.
-Uno-.
-Sei insopportabile!- disse lui alzando un sopracciglio.
-Due- continuai visibilmente irritata.
-Volevo solo scherzare- parlò con titubanza e indietreggiando, coprendosi con le mani i gioielli di famiglia.
-Tre- affermai con un ghigno sul volto.
-Vado a farmi una doccia- si allontanò correndo via verso gli spogliatoi.
Scoppiai a ridere. Che idiota!

***


Quella sera i miei genitori furono chiamati con urgenza in ospedale. A quanto sembrava, c'era stato un incendio da qualche parte della città e il pronto soccorso era completamente pieno. Fortunatamente non c'era stato nessun ferito gravemente, al massimo qualche ustione o intossicazione da fumo. Molto spesso mi domandavo come riuscissero a fare quel lavoro che richiedeva una dedizione e forza interiore a dir poco incredibile. Eppure quel mestiere talvolta stressante, mi attirava. Forse avevo visto troppe puntate di Gray's Anatomy o del Dottor House e casualità volle che, facendo un veloce giro dei canali, alla tv trovassi una puntata di quest'ultimo telefilm.
Perché quei poveri pazienti riuscivano a prendersi le malattie più rare dai nomi impronunciabili? 
A quel pensiero, spensi il televisore per dirigermi in cucina e prendere un bicchiere d'acqua. Rimasi sorpresa nel vedere Harry frugare all'interno della credenza per poi estrarre il sacchetto della farina.
-Cosa stai facendo?- gli chiesi versandomi da bere.
-Volevo preparare due pizze per cena- mi spiegò controllando che tutti gli ingredienti fossero sul bancone della cucina.
Sollevai un sopracciglio, leggermente incerta e poi domandai:- Non è più semplice ordinarle?-.
Si limitò ad alzare gli occhi al cielo, ma non mi degnò di nessuna risposta. Sollevò le maniche della maglia nera che stava indossando e dopo si mise al lavoro.
-Vuoi una mano?- gli proposi non sapendo realmente come far passare il tempo. 
-Certo che no. Non ho intenzione di morire intossicato- sbottò lui con un sorrisetto sul volto.
-Non solo sei un'idiota, ma sei anche insopportabile- gli risposi incrociando le braccia e con l'aria di una bambina offesa.
-Se dici così mi spezzi il cuore- parlò, portandosi una mano al petto.
-Non ci credo! Harry Styles ha un cuore- lo presi in giro, fingendo finta sorpresa. 
In quell'istante lo vidi prendere della farina e mettermene un po’ sulla testa. Non ci potevo credere! 
-Non l'hai fatto davvero- parlai cercando di trattenere il mio istinto omicida.
Lui sorrise solamente. Sembrava un bambino con quelle fossette e l'espressione allegra. Prima che potesse fermarmi, presi della farina e ricambiai lo scherzo di prima, sporcandogli tutti i ricci.
-Come hai osato violare in questo modo i miei poveri capelli?- chiese ironico e prendendo altra farina per lanciarmela di sopra.
Riuscii a prendermi in piena faccia.
-Vuoi la guerra Styles?- dissi assottigliando leggermente gli occhi.
Afferrai dell'altra farina e, dopo essermi avvicinata di più, gliela infilai all'interno della maglietta. 
Iniziò a saltellare per togliersela dal petto e farla cadere per poi prendere l'intero sacchetto e avvicinarsi in modo fin troppo pericoloso.
-Non farlo- dissi indietreggiando ad ogni suo passo. 
-E invece si!- parlò lui con aria soddisfatta.
Istintivamente cercai di togliergli la farina dalle mani ma Harry fu più veloce e sfruttò la sua altezza per non farmelo afferrare. Teneva sollevato un braccio e, nonostante gli sforzi, non riuscivo ad afferrare quel dannatissimo sacchetto.
Poi mi venne un’idea: saltai per stapparglielo dalle mani. Non potevo aspettarmi che il sacchetto si sarebbe strappato con una tale facilità, così entrambi finimmo sommersi dalla farina.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo prima di scoppiare a ridere insieme. Avevo le lacrime agli occhi per il disastro che avevamo combinato. Se mia madre avesse visto in quell'istante la cucina, si sarebbe messa sicuramente a sbraitare.
-Ordiniamo le pizze?- mi propose ad un tratto cercando di smettere di ridere.
Mi limitai solamente ad annuire.
Come era possibile che, ogni qual volta che passavo del tempo con quell'idiota, riuscissi a divertirmi? Non potevo più negarlo neanche a me stessa: mi piaceva stare con lui. Con il pensiero di quanto fosse piacevole trascorrere del tempo con Styles, mi rimboccai le maniche pronta a dare una sistemata alla cucina, prima dell'arrivo dei miei genitori e con l'aiuto di un Harry sporco di farina.

10 Things I Hate About You [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora