Scherzi, spasmi e furti di budini

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Sogna, perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare. Almeno questo era quello che Jim Morrison diceva.

Ma cosa può darti il giorno se non una serie di sfortunati eventi legati ad un nuovo coinquilino odioso e ad un insegnante di letteratura la cui simpatia è paragonabile a quella di Severus Piton?

Sicuramente quel lunedì mattina avevo perso minimo quindici anni di vita quando la sveglia era suonata alle 7.45 nonostante l'avessi puntata alle sette. Mi ci volle qualche minuto prima di capire che Styles era già uscito da casa e che era stato lui a manomettere la mia sveglia. Quella situazione era un vero incubo e la mia sopportazione stava raggiungendo il limite. Fortunatamente riuscii a prepararmi in tempo per poi farmi dare un passaggio da mia madre, che forse a causa dell'ora o per il pessimo tempo di quel giorno, ebbe compassione per la sua unica figlia. Arrivai in classe con il volto rosso e il fiatone per la corsa, ancor prima che Farwood entrasse. Mi sono sempre chiesta per quale motivo il preside avesse dato tutte le prime ore all'insegnante di letteratura. Era risaputo da tutti gli studenti della scuola che il preside fosse un brav’uomo ma anche un po’ strambo e che sostenesse quasi sempre delle idee bizzarre. Mi sedetti con Katherine al solito banco, dietro la testa riccia di quell'idiota di Styles. Tirai fuori il libro di letteratura dalla copertina senape che sembrava appena comprato, considerate le poche volte che l'avevo aperto per studiare. Lo aprii ad una pagina a caso leggendo distrattamente qualche riga. Sollevai lo sguardo non appena mi sentii osservata. I miei occhi si scontrarono con quelli di Styles che con un sorrisetto divertito si era voltato per fissarmi sotto lo sguardo interrogativo di Louis, che era seduto al suo fianco e che tamburellava le dita sul suo libro.

-Avrei scommesso che non ce l'avresti fatta ad arrivare in tempo- parlò a bassa voce per non farsi sentire dall'insegnante che in quell'istante era voltato di spalle per scrivere qualche cosa alla lavagna.

-Mi sottovaluti- mi limitai a rispondere intenta a leggere cosa avesse scritto Farwood nonostante il mio vero interesse fosse inesistente.

Il gesso bianco sulla lavagna ricordava il giorno di consegna del compito su Romeo e Giulietta. Avevamo tempo fino a sabato e questo significava dover iniziare al più presto.

La lezione trascorse noiosa come al solito e non appena la campanella suonò diedi un calcio alla gamba della sedia di Styles per richiamare la sua attenzione e farlo voltare.

-Questo pomeriggio dobbiamo iniziare il compito di letteratura- affermai.

-Ho gli allenamenti di calcio fino alle cinque- sbuffò lui alzandosi e indirizzandosi fuori dall'aula. Gli andai dietro con passo svelto per poi parlare:- Forse non ti è ben chiaro che la mia non è una richiesta. Inizieremo appena terminerai gli allenamenti-.

Detto ciò mi allontanai per la lezione successiva: storia.

***

La mattinata trascorse velocemente e senza avvenimenti degni di nota. Il tempo sembrava non voler migliorare e durante l'ora di pranzo i tuoni e lampi erano diventati sempre più frequenti. Non m’importava più di tanto. Era vero che quel giorno avevo dimenticato l'ombrello ma in quel momento l'unica cosa degna della mia attenzione era il piatto che mi stava davanti sul tavolo della mensa al quale mi ero seduta insieme ad Audrey e Katherine. 

-Credevo che l'ora di matematica non finisse mai- sbuffò Katherine mentre cercava di aprire una bottiglietta d'acqua. 

-Ma se ti sei addormentata- constatò Audrey togliendole dalle mani la bottiglietta e aprendola.

Notai la mora alzare gli occhi al cielo e iniziare a bere lentamente. D'un tratto si affogò rischiando di sputare tutta l'acqua che aveva in bocca proprio sulla mia faccia.

10 Things I Hate About You [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora