Capitolo 7: Facce della stessa medaglia.

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Il silenzio beatamente eterno, purtroppo, fu' interrotto da due uomini, due barbari, dei banditi, che a quanto pare non avevano intenzione di andare via a mani vuote. Allora Merlino, nascose la spada Excalibur di Artù e lo stemma di Camelot sulla sua sacca da viaggio, lo coprì con un vecchio mantello e lo mise coricato, a pancia sotto, sul cavallo e infine fece un di fumo più in là, come se ci fosse stato un focolare acceso, per far allontanare i due malconci dai ragazzi e pregando seguissero quella scia. I due si avvicinarono e il servo fece finta di nulla, quando un uomo parlò.

"Voi, laggiù!!" il mago si voltò, una seconda volta a guardarli

"AIUTO!!!"

"Che vi è successo? Da dove venite?"

"Io e il mio amico, ferito, siamo stati attaccati da cavalieri, proprio in quel punto." E indicò il fumo fatto da lui stesso.

"Cavalieri, una seccatura. Erano di Camelot? Voi chi siete? I vostri nomi?"

"Sì, erano di Camelot. Il mio nome è Merl-" stava per dire, quando uno di loro si avvicinò anche fin troppo al re "No! Non dovreste avvicinarvi a...Vince! È molto aggressivo con gli estranei!" Ma i banditi parvero ignorarlo, e alzarono il mantello vecchio e logoro messo dal corvino e videro in primo piano un bel ragazzo, biondo con gli occhi azzurri, ma subito dopo, anche scoprendosi lo stemma di Camelot urlarono:

"CAVALIERI DI CAMELOT!!" stavano cominciando a prendere le proprie spade, ma Merlino li precedette alzando entrambe le braccia e dicendo:

"Oh, vi sbagliate...lui è Re Artù Pendragon di Camelot! " e detto questo- forse anche troppo fieramente- scosse il capo, con gli occhi dorati che tanto il nobile amava, e li fece volare all'indietro, facendo sbattere loro la testa.

"Non so se te l'hanno mai detto, ma...sei un prodigio, Idiota" Merlino sorrise sfacciato per il raro complimento ricevuto dal re e "Solo Gaius...ma m'importa di più la vostra parola, sinceramente" disse, mettendo in risalto l'ultima parola con un ghigno, divertito dalla poca esperienza del re a fare dei complimenti:

"Non ti montare la testa e...e non guardarmi in quel modo, sfacciato di un servo!!" disse sorpreso, divertito e scandalizzato da quest'ultimo.

Ripresero a camminare come prima, che videro altri due banditi, ma 'sta volta decisero che era meglio non dare troppo nell'occhio. Ad un tratto, a Merlino, gliene venne una delle sue e, notando delle loro impronte, proprio dove erano i due uomini li nascose con un incantesimo e così infatti che recitò:"Axlit" e le fece sparire sotto le foglie. Successivamente, fece muovere dei cespugli vicino i bruti, per farli allontanare, così per darsi il via libera da soli e nel frattempo Artù guardava esterrefatto e pensieroso e con un sospiroso sussurro disse :"L'hai già fatto altre volte..."

"Troppe per poterle contare, Sire..."

Dopo ore a cavallo, i due decisero di accamparsi per la notte. Era da quando Merlino ebbe fatto muovere i cespugli che il maggiore era pensieroso, 'Davvero preoccupante vederlo pensare! Insomma, sono rare le situazioni in cui pensa invece di agire o parlare d'impulso! I suoi pensieri sono senza dubbio rivolti a me...' come dare torto al povero ragazzo preso in causa, che appunto per questo, sfoggiò la faccia preoccupata e desiderosa di sapere davanti al biondo, seduto a terra appoggiato su un tronco. Egli parve cogliere l'espressione e rivelò i suoi segreti, perché a differenza di qualcuno in particolare- pensava-, le cose le raccontava al suo fedele amico:

"Perché sei rimasto qui? Con me? Tu, che sei 'Il Sommo Stregone Più Saggio e Potente mai esistito', perché hai deciso di fare il servitore e continuare a seguirmi ovunque io vada?"
'Come pensavo, sono sempre nei suoi pensieri...' pensò un po' divertito dalla sua stessa battuta, ritrovandosi ad annuire per conto suo in maniera vittoriosa e presuntuosa, ma Artù non parve cogliere- bah, meglio per lui-, si sarebbe risparmiato un'altra 'pacca per uccidere Merlino'. Dopo i suoi pensieri strani e stranamente perversi, fece uscire la risposta dal suo cuore:

"Ho sempre pensato che tutti abbiano un destino scritto. Il mio destino siete voi Artù...io sono nato per servirvi.- anche se non mi aspettavo di iniziare la mia 'carriera da servitù' in quel modo, ma tralasciando- D'altronde non potevo abbandonarvi, siete il mio migliore amico, dopotutto, e anche la persona di cui m'importi di più. E poi non potreste vivere senza di me, ammettetelo!!" Mormorò leggermente rosso nelle gote.

"Contaci, Idiota" rise leggermente, vedendolo così, poi continuò "Tu potevi, con i tuoi poteri, anche impossessarti di Camelot, uccidere me e mio padre fin da subito, avere il potere per te, ma non l'hai fatto. Ti ammiro per questo, sai? Credo che buona parte di stregoni avrebbero approfittato di questo posto, così vicino al principe e ora re Artù, per impadronirsi di Camelot. Sei buono Merlino, l'uomo più giusto che abbia mai incontrato, ma sei anche il servo più sfaticato che io conosca!" affermò, per sdrammatizzare.

"Sapete, Artù?" Alzò gli occhi al cielo, cercando di ignorare la sua battuta infelice "Ho sempre pensato che la magia si debba usare solo ed esclusivamente per il bene. Io stesso ho preferito continuare a starvi accanto, anche perché: vi immaginate un 'Merlino' viziato, incontrollabile e ossessionato dal potere? In realtà non lo sono mai stato, ma prevenire è meglio che curare, d'altronde, no? E poi, ho sempre pensato che il potere non sia tutto per un mago, ci vuole purezza, determinazione, umiltà, perché sono questi che fanno di un mago anche una bella persona. E anche perché se poi fai beffe di potere, ne potresti rimanere secco. Per quanto possa essere potente, preferisco non abusarne più del necessario. E comunque noi siamo due- " fu' interrotto dal suo ascoltatore di quel lungo discorso, che ripetè in coro insieme a lui:

"Facce della stessa medaglia..." e Artù riprese "Sì, l'ho già udito...continua"

"Tutti possono diventare re..." si fermò per prendere aria "...ma non potranno mai essere all'altezza del re che mi ritrovo davanti. Beh sì, all'inizio sembra solo una testa di fagiolo, un idiota e uno zuccone, ma quando ti ci abitui, noti anche gli aspetti positivi..." concluse il discorso alzando gli occhi in cielo, per poi fissare gli occhi di Artù che lo guardavano torvo, per poi levargli un sorriso.

"Hai ragione anche adesso, Merlino, sarei perso senza di te." Così gli diede delle semplici pacche sulle spalle, fin quando il minore colse l'occasione del braccio alzato e tremante del re, che lo abbracciò sussurrandogli all'orecchio:"Sapevo che non siete capace di far niente senza di me, Sire, ma non dirò a nessuno che lo dite perché mi volete bene!!" Ridacchio sarcastico il ragazzo, anche se nelle sue parole c'era qualcosa di vero, lui l'aveva detta giusta questa volta, anche se non del tutto, perché non era semplice affetto quello dei due, ma era amore, amore che probabilmente non si sarebbe mai rivelato, un amore impossibile.
"COSA?! BAH!! Forse...ma non ti montare la testa, i complimenti ti fanno fare quella faccia strana e pervertita che raramente ti ritrovi, devo smetterla, oggi sei stato un po' cattivo, anche se spiritoso..."

"Se no? Mi metterete nuovamente alla gogna? In pasto ai lupi?"

"Era un'idea..."

Subito dopo aver scherzato e riso, sussurrando l'uno nelle orecchie dell'altro, si staccarono, forse per intensi minuti, che ad entrambi sembrarono ore. Già ad entrambi mancava il calore dell'altro nel proprio corpo, ma la nostalgia si nasconde subito, quando arriva il sonno e senza pensarci due volte si misero sdraiati, accanto, con la testa appoggiata sullo stesso tronco e crollarono in un sonno profondo.









ANGOLO AUTRICE:
HI GUYS!!! ECCOMI TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO!! MI PIACE TANTISSIMO, NON SO AHAHAHAH, A VOI?? FATEMI SAPERE, PER ME , LA VOSTRA OPINIONE CONTA. NON DIMENTICATE DI LASCIARMI STELLINE ⭐️❤️⭐️❤️⭐️ E RICORDA SEMPRE: SE CI SENTIAMO SOLI, BASTA PENSARE COME SI SENTIVA IN QUEL MOMENTO GWEN!!!
CHE CAMELOT SIA CON VOI, E CON VOI RIMANGA SEMPRE.AMEN? BAH CI STA. SALUTIIIII

~Lady Morgana 🦋

Merthur: Merlin&Arthur  (REVISIONATA) Where stories live. Discover now