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Era frastornata, confusa, carica d'adrenalina. Si alzò con le mani che tremavano sporche del sangue di Massimo. La confusione che aveva intorno la disorientava. Sentì due braccia che la stringevano e ancora sotto choc vide Stefano che l'abbracciava.

«Come stai?» il viso del suo assistente era bianco e la voce gli tremava leggermente «Dio che paura che ho avuto» la strinse

Quando si staccò, lei lo guardò ancora senza parlare.

Lui le sorrise dolcemente «abbiamo registrato tutto» disse «c'è la confessione completa»

Lei cercò di riprendersi e con tutta la calma di cui disponeva in quel momento «bene» mormorò ma la mente era ancora a ciò che era accaduto e alle ultime parole di Massimo "vi...no"

Sorretta da Stefano si diresse verso il tavolo «vino ha detto» ripeté a voce alta.

Anche l'ispettore capo Ambrogi arrivò al suo fianco «come si sente dottoressa?»

Lei si voltò riconoscendo l'uomo «sto bene, sto bene» si affrettò a rispondere prendendo in mano la bottiglia di vino.

«Cosa c'è?» chiese Stefano guardandola con un certo stupore

«Mentre stava morendo gli ho chiesto di dirmi dove era Amedeo» rispose Elisa leggendo l'etichetta attaccata sulla bottiglia in cerca di un qualche indizio

«E...?»

«Ha detto il vino» continuò lei attirando l'attenzione del suo assistente e dell'ispettore capo.

«Sei sicura?» chiese Stefano

Lei lo fulminò con lo sguardo «ero spaventata, avevo un uomo che conoscevo tra le braccia che stava morendo, ma sono sicura, ha detto vino» rispose decisa girandosi ancora tra le mani la bottiglia.

Anche Ambrogi prese l'altra bottiglia iniziando ad analizzarla «che sia il vigneto?»

«È un vino Veneto» rispose lei che aveva già pensato a quella possibilità «è un po' troppo lontano come posto per aver portato Amedeo»

«La cantina dove è stato imbottigliato?» chiese Ambrogi

«Cerco l'indirizzo su Google» rispose Stefano prendendo il cellulare

«Ispettore» l'agente scelto Maffei chino sul corpo di Massimo attirò l'attenzione dei tre.

«Dimmi» disse Ambrogi.

«Guardi cosa ho trovato nella tasca dei pantaloni» sventolando uno scontrino fiscale.

«Portalo qua»

Agostino Maffei arrivò di fronte ai tre «è lo scontrino dei vini» disse «li ha comprati in paese alla "cantina del lago"»

«Andate a controllare quell'enoteca» ordinò Ambrogi

Elisa ebbe un sussulto ripensando «il lago!» esclamò

Ambrogi e Stefano si girarono verso di lei

«Amava il lago» disse «e questo è un vino del lago di Garda» continuò «e qua vicino c'è un bellissimo piccolo lago» alzò un sopracciglio. Era l'unico nesso possibile, l'unico che avesse un senso, altrimenti non si spiegava perché le sue ultime parole fossero state proprio quelle.

L'ispettore capo si voltò verso i suoi uomini «voglio una squadra di ricerca con dei cani, per un raggio di tre chilometri intorno al laghetto» ordinò prendendo per buono l'intuito della dottoressa, «e un'altra squadra a casa di Ricciardi per cercare tutto quello che possa servirci a ritrovare quel ragazzo»

***

Quando l'agente Gaetani aprì la porta di ferro della cella, Gualtieri, che era sdraiato sulla brandina, si alzò mettendosi seduto.

«L'ispettore Ambrogi mi ha detto di liberarla» disse l'agente sulla soglia

«Ch'è successo?» alzandosi e avvicinandosi all'uomo.

«Hanno ucciso Willy» rispose Gaetani ma la voce era triste mentre lo diceva e questo particolare non sfuggì a Francesco

«Raccontami» chiese fermandosi vicino all'agente.

L'uomo abbassò lo sguardo come avesse un senso di pudore «era l'ispettore Ricciardi, lo ha smascherato la dottoressa Ricci»

Stranamente Gualtieri non fu sorpreso da quella affermazione «Ricciardi» si limitò a mormorare senza nessun'enfasi. Visto quanto gli era capitato sapeva che chi lo aveva incastrato era uno all'interno di quel commissariato.

Mise una mano sulla spalla dell'agente «il male si veste in modi diversi e noi non possiamo saperlo» disse «il nostro compito è scoprirlo e togliergli quella veste fasulla» gli sorrise «ricordati che il mondo non è un posto pericoloso a causa di quelli che fanno del male, ma a causa di coloro che stanno a guardare senza fare niente. Noi il male lo combattiamo in qualunque modo si vesta e ovunque si nasconda»

Gaetani asserì tristemente «mi dispiace per quello che ha passato ispettore»

«Lo so, ma sapevo anche che avreste fatto di tutto per scoprire la verità»

Gaetani si scansò per farlo passare.

«Dove sono?» chiese Gualtieri

«Pensano che il piccolo Amedeo sia nascosto da qualche parte vicino al lago» rispose rialzando la testa «tutti gli agenti a disposizione sono già lì»

«Vado a dargli una mano» affermò.

© Dan Ruben

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