«Scherzavo, insomma...» sentì Jimin mugugnare qualcosa mentre si spostava verso la scrivania della sua stanza per posarvi sopra un piccolo contenitore «Se non prendessi seriamente questa situazione non vi avrei portato via da Jungkook e specialmente dal resto della ciurma.» puntualizzò.

Ancora una volta il biondo chiuse gli occhi e sospirò stanco. «Ti ringrazio... nonostante il tuo odio nei miei confronti mi hai salvato.» constatò con un piccolo magone all'altezza dello stomaco.

«Odiare? No, no principino, la vita per noi pirati è imprevedibile – potrei morire oggi o chissà quando – non ho tempo da perdere per odiare le persone.» sbatté poi una mano sul materasso, così da cogliere di sorpresa il biondo e farlo mettere seduto con la schiena poggiata al muro. «Ma basta dire stronzate adesso, piuttosto vi ho portato qualcosa che potrebbe farvi stare meglio.»

A quelle parole gli occhi di Taehyung si sgranarono e solo per quella fastidiosa sensazione umida tra le natiche e la debolezza che sentiva nelle gambe, non si alzò per avvicinarsi a Jimin e dare un'occhiata. Lo vide afferrare delicatamente una piccola ciotola fumante dall'odore dolciastro, tanto da fargli storcere il naso, e portargliela accanto. «Ecco beva questa.» glie la passò poi permettendo a Taehyung di sentire il calore tra le due mani e sul suo volto, e vedere cosa ci fosse all'interno: dei piccoli fiori viola dalla strana forma galleggiavano su un liquido giallognolo.

«Cos'è?» domandò con una leggera smorfia – ancora non si fidava tanto dell'omega – attendendo spiegazioni.

«Passiflora, è un fiore che alcuni pirati importano da altri continenti e che ha un effetto calmante e sonnifero su noi omega. Dove vivevo prima, insieme ad altri omega, eravamo soliti utilizzarla nei periodi di calore così da non attirare troppo l'attenzione.» spiegò annuendo alle due stesse parole attendendo che il principe la bevesse. Sarebbe stato più sicuro per tutti se si fosse addormentato, perché più il tempo passava più le sue decisioni potevano diventare imprevedibili.

«Sicuro non sia qualche tipo di veleno?» chiese invece titubante il biondo annusando con una smorfia l'odore di quella bevanda e ricevendo subito uno schiocco di lingua stizzito da parte dell'altro.

«Se vi avessi voluto fare fuori vi avrei lasciato sul ponte di coperta in mezzo a tutti quegli alfa, o meglio ancora avrei partecipato anche io alla votazione—» rispose con tono piuttosto inacidito. Il principe non gli andava a genio per i privilegi di cui lui non aveva mai potuto usufruire, ma dall'essere invidioso a voler morto un ragazzo al tempo stesso così giovane, non era nella natura di Jimin.

«Si, scusami...»

«Non importa. Ma in ogni caso se non vuole soffrire le conviene bere quell'intruglio. All'inizio potrà sembrare non avere alcun effetto ma più il tempo passa e più non desidererete altro che dormire. Rimanere incoscienti è un ottimo rimedio per evitare di attirare troppo l'attenzione.» parlo con quell'esperienza tipica di chi aveva vissuto più volte una determinata situazione.

«In realtà odio non poter essere lucido...» confessò con un piccolo broncio «Ho la costante paura che qualcuno possa entrare e cogliermi di sorpresa, non—»

«Il calore peggiorerà sempre di più, tanto da portarvi a perdere la lucidità e farvi ragionare con qualcos'altro. Non vi sembra meglio non essere coscienti, piuttosto di fare cose stupide dettate dal calore e che ricorderete per filo e per segno il giorno dopo?»

Il pomo d'Adamo del principe si mosse vistosamente e piuttosto rumorosamente, quando mandò giù la saliva a quella consapevolezza. «In ogni caso se proprio non volete bere quell'intruglio ci sono altri due metodi che potrebbero placare il calore:» alzò il dito saputello e lo puntò contro il naso del biondo «ho vi fare montare da uno dei tanti alfa o usate le vostre morbide e graziose manine per darvi piacere da solo. Certo, non sarete completamente appagato però—»

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now