Aveva visto li sguardi d'odio dei componenti della Esmavros, lo ritenevano colpevole di ciò che era successo e sapeva che non l'avrebbero lasciato vivere tranquillamente – non che lo avesse fatto comunque in quei giorni – d'ora in avanti. Se ci pensava avrebbe potuto benissimo ascoltare ciò che il capitano aveva da dirgli, fuggire ed evitare che qualcosa di spiacevole accadesse... ma ancora una volta sentiva di tradire Jungkook.

«vorrei rimanere solo in questo momento.» riprese dopo qualche secondo di silenzio, abbassando nuovamente lo sguardo sul mare agitato sotto di loro.

«Non voglio mancarle di rispetto Vostra Altezza, ma è necessario approfittare di questo momento di distrazione e—»

«Cosa non è chiaro delle mie parole?!» sbottò d'un tratto attirando l'attenzione dei pirati lontani da loro. Sentiva quel nodo alla gola vietargli di parlare correttamente, senza che la sua voce tremasse o uscisse flebile per il pianto che avrebbe tanto voluto rilasciare.

Il capitano di fronte a lui lo sguardò stranito e con un cipiglio di delusione che aggiunse solo altra incolmabile tristezza nel petto di Taehyung. «Non sembra che voi vogliate andarvene di qui, sire.» prese a dire con un tono diverso, leggermente più freddo, «forse vi siete fatto plagiare da quel capitano. E' normale dopo tutto, visto che avete vissuto chiuso a palazzo e siete un omega—»

Il falso rispetto e tono pacato che aveva utilizzato per parlargli contrastava nettamente con il contenuto delle sue parole. Ma lo ferivano così tanto in realtà perché dentro di sé sapeva avessero un fondo di verità che però non voleva ammettere a sé stesso e né tanto meno rivelare ad esterni.

Se ammetteva che sentiva qualcosa di diverso, ancora indefinibile, nei confronti del capitano dei pirati sarebbe parso come un debole, facilmente condizionabile dalle emozioni contrastanti che gli aveva causato in quelle ultime settimane. Ma quella non era la verità, quello che provava era frutto dei suoi pensieri e non di quello che il suo istinto da omega lo spingeva a fare... solo poco prima dell'attacco, quando era stato protetto dal forte odore che l'alfa aveva rilasciato nell'aria, si era sentito comandato dal suo essere omega e non dalla sua testa.

«Si sono un omega» ripeté con astio girandosi completamente verso il capitano «e magari mi sono anche fatto plagiare da quel pirata.» continuò ridacchiando nervoso. Vide lo sguardo del vecchio Yun vacillare per qualche secondo «Ma sono ancora un vostro sovrano e futuro re del regno, con quale giustificabile pretesto credete di potermi parlare in questo modo?» alzò di poco il suo tono di voce basso imponendo quella differenza che c'era tra lui e il vecchio alfa.

«Sarò io a decidere quello che è meglio fare ed il momento in cui vorrò farlo, sono stato chiaro?» concluse avvicinandosi d'un passo verso l'alfa e mettendo in soggezione quest'ultimo. Aveva in mano il potere di farlo rimanere un servitore del suo regno o rimandarlo per le strade della città senza uno straccio di lavoro e a fermarlo non sarebbe stato di certo il loro rapporto, visto che proprio l'alfa aveva utilizzato quelle sue debolezze per sottometterlo. Lui aveva solamente ricambiato con la stessa carta.

Lo vide inginocchiarsi ai suoi piedi mettendo un ginocchio a terra e tenendo l'altro sollevato, abbassando il capo in segno di scuse «Perdonatemi Vostra Altezza, non era mia intenzione mancarle di rispetto.» disse con tono basso e dispiaciuto «Mi sono lasciato prendere dalla situazione... il mio solo e unico compito è quella di salvarvi e poter assistere alla vostra incoronazione.»

Il biondo lo guardò dall'alto senza nessun cipiglio dispiaciuto per aver fatto inginocchiare uno dei suoi sudditi ai suoi piedi, tant'era il dolore che le sue parole gli avevano causato, e semplicemente dopo qualche secondo si allontanò con cuore pesate e nella testa ancora più confusione.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now