"Quindi... Cara Skye, sei pronta?"

"Pronta? Per sbarazzarmi di te definitivamente? Quello sempre, tranquillo" Ribatto acida, alzandomi, ma sentendo un giramento di testa che mi spinge ad appoggiarmi al muro scrostato.

Un vago odore di muffa e di chiuso mi stordisce e mi ritrovo a chiudere gli occhi per poter riprendere il controllo delle mie emozioni, sentendo la stanchezza e la spossatezza sopraggiungere, in seguito a tutti questi avvenimenti.

"Dovrò trovare un modo per far tacere quella tua deliziosa boccuccia. Magari potresti deliziarmi come sai fare tu. Come facevi tu." Insinua, poggiando una mano vicino al mio viso e avvicinandosi pericolosamente.

"Stai lontano da me."

"Altrimenti?" Mi sfida, chiaramente sottovalutandomi.

"Altrimenti... succede questo" Dico, e, senza perdere tempo, il mio ginocchio si alza, in direzione gioielli di famiglia di Mirko.

Ma lui è più veloce e mi blocca con tutto il corpo, non lasciandomi vie di fuga.

Alza gli occhi all'aria, chiaramente annoiato e, lasciando vagare lo sguardo tutt'intorno, parla. "Sai fare solo questo? Non hai altre mosse da mostrarmi?"

Poi, senza aspettare risposta, mi prende e mi mette davanti a lui, bloccandomi con le sue braccia, in modo da non farmi scappare.

"Cammina"

"No" Mi impunto, non muovendo i piedi.

Lui sospira frustrato e mormorando un "ti pareva" scocciato, mi prende in braccio stile sacco di patate, mettendomi sulla sua spalla.

"Mettimi giù, razza di bastardo troglodita!" Ringhio, sentendomi indolenzita, avendo sforzato troppo i miei muscoli malmessi dopo un incidente.

Mirko non si cura nemmeno di rispondermi e continua a camminare, portandomi in poco tempo in strada.

Rossa in viso, per l'umiliazione in corso, lo tempesto di pugni e pizzicotti sulla schiena, ottenendo solo un basso e roco gemito di rabbia.

"La vuoi finire?" Mi domanda, dopo qualche minuti trascorso in silenzio tombale.

"No" Dico, tornando all'attacco e facendolo sospirare nervosamente.

Solo pochi secondi dopo, Mirko mi spinge a sedere in una macchina molto lussuosa e interamente sui toni scuri del nero e del marrone.

"Fai schifo in fatto di 'arredamento'" Lo stuzzico, non resistendo alla voglia e stupendomi per la mia calma momentanea.

Ho capito dove vuole portarmi.
E non penso che mi opporrò.
Ha ragione Casey, l'infermiera della mia scuola, quando diceva che Sean avrebbe dovuto prima combattere i suoi demoni per poi amare liberamente.
Lui lo sta facendo.
Io no.
Io mi sto solo nascondendo.
E penso sia arrivato il momento di fronteggiare queste maledette paure per poterle superare una volta per tutte.

Così da poter tornare da Sean, finalmente libera da qualsiasi incubo e attacco d'ansia e godermi il nostro infinito amore.
Devo superare le mie paure e imparare a fidarmi nuovamente delle persone.
So che non sarà semplice, ma un vago moto di determinazione e coraggio si fa strada in me e io sento un piccolo sorrisetto spuntare sulle mie labbra, rinfrancata da tutte queste constatazioni.

"Mi spiace deluderti, Skye cara, ma non ho deciso io di comprarla così" Ghigna vittorioso, godendosi la mia faccia prima stupita e poi scocciata.

"Allora fai schifo a fidarti di coloro che hanno acquistato questo catorcio" Lo stuzzico comunque.

"Sei fin troppo contenta di tornare in Italia. Dove sta la fregatura?" Domanda, ignorandomi volutamente e facendomi sentire tremendamente infantile.

Sorrido radiosa, sentendo solo del dolore nel profondo del mio cuore non potendo rivedere Sean ancora una volta prima di lasciarlo temporaneamente.

"Nessuna fregatura, per tua fortuna. Sono ansiosa di rivedere i miei" Mento, non volendo rivelare il vero scopo per il quale mi sto tranquillamente lasciando portare verso le mie paure personificate.

"Risparmia il fiato e la forza per quando ce ne sarà davvero bisogno, Skye. Lo dico per il tuo bene" Mormora Mirko, lo sguardo vacuo puntato sul finestrino oscurato.

Una smorfia di disappunto si disegna sul mio volto e decido di non ribattere, preferendo chiudere gli occhi e cadere in uno stato di dormiveglia.

Ma prima di riposare, sfilo il cellulare dalla tasca del cappotto logoro e scrivo un breve e conciso messaggio a Sean, approfittando della momentanea assenza mentale e distrazione di Mirko.

"Ciao Sean,
Voglio solo dirti che me ne vado. Non so per quanto tempo starò via, ma stai sicuro che tornerò. Tornerò prima di quanto credi.
Per favore, non cercarmi.
Skye"

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