PROLOGO

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Sono pronta! Chiudo la valigia e per l'ultima volta mi lascio sopraffare dalle lacrime e dai ricordi.
Quante volte mi sono rifugiata entro queste quattro mura, quando litigavo con Elizabeth o per una delusione d'amore... Trovavo conforto sotto le calde coperte, abbracciata al mio Teo. Ora vi stareste chiedendo chi sia Teo... Inizio col dire che purtroppo non è un ragazzo, è solo un peluche che mi è stato regalato dal mio primo fidanzatino, alle medie. Però anche dopo la nostra rottura, ho continuato a dormire con lui, appassionata sin da allora di peluche. Lo ammetto: sono una persona un po' difficile. Ho difficoltà a rapportarmi con la gente. L'unica persona a cui mostro la vera me stessa è la mia migliore amica Elizabeth. La nostra amicizia risale ai tempi delle materne. Tutto è nato da un coniglietto di peluche. (Da sottolineare che anche lei ha la mia stessa passione.) L'avevo preso io per prima e, insieme a una giraffa, stavo giocando da sola, tanto per cambiare. Non dimenticherò mai il momento in cui si sedette vicino a me e mi chiese di giocare assieme a lei. Ero stata molto entusiasta.
A causa del mio aspetto angelico sono stata sempre presa di mira: alle materne ordinavano alla classe di non avvicinarsi a me e alle medie mi additavano come "puttana".

Alle superiori, invece, avendoci fatto il callo, non mi sono curata più di tanto delle prese in giro.

Elizabeth, con la sua solita finezza, mi ribadisce continuamente che sono cazzi loro se mi trovano come un pericolo per quando sarebbe arrivato il fatidico momento di fidanzarsi. Eh si, a quanto pare i miei vaporosi capelli biondi, aggiunti agli occhi azzurri fanno faville e mi ritrovo ad essere la più popolare della scuola. Io, invece, reputo la mia amica la più bella. È tutto il contrario di me. Alta e magra, non le trovi nemmeno con la lente d'ingrandimento un filo di grasso, capelli neri che le scendono lisci fino al punto vita e due grossi occhi verdi, incorniciati sempre con dell'eyeliner dello stesso colore.
Per quanto riguarda il mio fisico non si può affermare che sia magrissima, ho le curve al punto giusto, ma purtroppo ho sempre un po' di pancia. Non di quelle strabordanti, sia chiaro!
Mi sciacquo la faccia per eliminare almeno in parte i segni evidenti del pianto, il tutto facendo attenzione a non fare molto rumore. Si può dire che io stia scappando da casa? Non esattamente. Guardo l'ora dal mio nuovissimo cellulare. 3:30. Tenetevi forte ragazzi! Sono del mattino. Se vi steste chiedendo cosa ci faccio sveglia a quest'ora, comincio con l'annunciarvi che non sono masochista. Sto solo partendo. Con i miei genitori avevo parlato dell'opzione di trasferirmi all'estero, solo che non avevamo mai deciso una data. Dato che a loro non interessa molto la vita della loro prima figlia, una sera di qualche mese fa, ho prenotato due posti in classe economica, però. Mi ero messa in contatto con la mia amica e ci eravamo messe d'accordo sulla partenza. Per fortuna, non sono sola in questa avventura. Ho solo 16 anni e già sto andando all'estero. Un po' prematuro, potrete pensare, ma vi assicuro che una cosa più bella di questa adrenalina non esiste.
Le cose di cui vivo io sono tre: Eli, i peluche e l'adrenalina.
Non sono incoerente, tranquilli! Solo che questa sono io.
E d'ora in poi ho intenzione di divertirmi nella nuova scuola a...
Dove andrò secondo voi? Respirate bene perché questa rivelazione può lasciarvi senza fiato.
La destinazione è...

***
Mi dispiace, ma dovrete aspettare il prossimo capitolo per scoprire dove è diretta la nostra bella protagonista.

Un sogno a occhi apertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora