«Raccogli quella merda di vetro prima che ti ci tagli le palle Chanwook. Non tutti qui stiamo oziando come te, quindi vedi di collaborare!» Jimin sembrava essere la rincarnazione di qualche demone mentre si avvicinava con sguardo infuriato verso l'alfa, che fece lo stesso. Si ritrovarono così ad urlarsi contro a pochi metri di distanza l'uno dall'altro e quando Taehyung vide Chanwook estrasse un coltellino da uno dei cinturini legati al polpaccio grosso e muscoloso, gli venne naturale percorrere con poche falcate la distanza che lo separava dai due litiganti. Non poteva di certo lasciare Jimin combattere da solo... nonostante fosse un suo nemico sentiva quell'empatia che avrebbe dovuto legare il loro essere diverso e più debole, il loro essere omega.

Si avvicinò quel tanto che bastava da poter scattare e atterrare l'alga, nel caso in cui avesse deciso di attaccare Jimin. Solo allora sembrarono tutti accorgersi della scena, persino gli occhi di Jungkook si erano sollevati da quei fogli di carta che stava leggendo in compagnia di Hoseok – questioni burocratiche, suppose Taehyung – per posarsi sui due litiganti e infine su Taehyung.

«Perché non mi fai vedere?» rispose provocante l'alfa avvicinandosi a Jimin con passo cadenzato, facendo girare con agilità nella mano il coltellino affilato, causando altre risate da parte di tutti.

Più guardava quello che stava succedendo attorno a lui più si chiedeva se davvero avessero potuto definirsi compagni di viaggio energumeni che ridono e aizzano un litigio dal nulla.

Quando il primo spintone partì da Jimin spalancò la bocca sorpreso ma subito dopo, vedendo reagire Chanwook con uno scatto, il biondo non poté fare altro che pararsi di fronte all'omega bassino bloccando i movimenti dell'alfa e placando le risate di tutti.

«Perché ti stai comportando in questo modo?» chiese con tono pacato e con le sopracciglia corrugate per la confusione, «Sei nel torto, dovresti solo fare quello che ti ha detto.» non capì perché il suo tono e le sue parole causarono così tanta confusione negli sguardi dell'equipaggio dell'Esmavros, ma quando sentì pian piano delle risate farsi sempre più rumorose e contagiose – persino Jimin dietro di lui aveva iniziato a ridere a crepapelle – non poté fare a meno di sentirsi a disagio e... sbagliato.

«Mi scusi tanto Vostra Altezza» lo richiamò Jimin spostandolo di lato con una mano e ridendogli ancora in faccia «ma non ho bisogno del vostro aiuto per parlare con il mio compagno.»

I suoi occhi vagarono confusi su quegli occhi adesso a forma di mezza luna, mentre un «Parlare?» fuoriuscì dalle sue labbra flebilmente. Da quando parlare equivaleva ad insultarsi pesantemente, minacciarsi a parole e con dei coltellini?

L'eco di alcuni passi sul terreno attirò la sua attenzione sulla figura ormai familiare del capitano, che con un sorriso divertito – piuttosto irritante – alzò la mano verso a mezz'aria, mostrandone il palmo, per far placare le risate della sua ciurma. «Calmi ragazzi» disse portando poi lo sguardo provocante e misterioso verso la figura del biondo che ancora una volta si sentì a disagio «il nostro principino qui non conosce i nostri modi di fare.»

Se quello era un tentativo di levarlo dall'imbarazzo, pensò Taehyung, non gli era riuscito per nulla bene. Ed anzi, se possibile l'aveva fatto sentire ancora più sbagliato e diverso.

«I vostri modi di fare?» ridacchiò cercando di mascherare il suo lieve imbarazzo «Non sbagliano allora gli scritti quando vi definiscono loro dei barbari.» si fece scudo delle sue conoscenze per mettere quel gradino di superiorità che sapeva lo contraddistinguesse da tutti quegli alfa lì presenti.

«Non sbagliano nemmeno le voci sul vostro conto. Ditemi, com'è stato vivere recluso nelle mura del vostro palazzo?» rispose subito a tono Jungkook facendo qualche passo in avanti «Mi dispiace per aver rovinato il vostro primo viaggio, Vostre Altezza.» continuò.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now