𝐗𝐈𝐈 ー 𝐅𝐈𝐎𝐑𝐈 𝐃𝐈 𝐏𝐄𝐒𝐂𝐎 𝐀𝐍𝐍𝐄𝐆𝐀𝐓𝐈

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Jimin come da prassi, si sedette sul dondolo nell'angolo del salotto, la tazza con dentro metà cappuccino che aveva preparato per sé e per Taehyung come unica fonte di energia per la colazione.
Volse lo sguardo fuori dalla finestra, il brutto tempo del giorno prima aveva fatto spazio ad un sole che spaccava le pietre e le fronde degli alberi si muovevano a ritmo col cinguettio degli uccellini e delle tortorelle.

Seokjin si sedette sul divano difronte a lui, Jimin non l'aveva manco visto arrivare in cucina, <<I bambini stanno per scendere a far colazione>> lo avvertì con la voce impastata dal sonno, Jimin annuì senza guardarlo.

<<Magari oggi continuo a raccontare la storia fuori, in veranda.>>

<<Sarebbe una bella idea, che dici se li facciamo mangiare fuori? Tanto c'è il sole>> suggerì il più grande, Jimin annuì, pochi istanti dopo le scale iniziarono a scricchiolare sotto i piedini dei piccoli che scendevano, chi c'aveva la forma del cuscino stampata in faccia, chi gli occhi semichiusi per la stanchezza e chi si era trascinato il proprio peluche.

<<Papi!>> strillò Mingi, Jimin le sorrise e la prese in braccio e la piccola urlacchiò per la gioia, <<Buongiorno amore mio!>> Le disse Jimin prima di riempirle la fronte di baci, Mingi nascose il viso paffutello nell'incavo del collo del padre.

<<Zio! La continui oggi la storia?>> Chiese Soobin mentre faceva il labbruccio per convincerlo ulteriormente, anche Bowa lo fece, <<Zio perfavoreeeeeeeee!>>

Jimin sorrise e annuì, Mingi strillò contenta <<Oggi continuerò il racconto fuori in veranda, mentre fate colazione, vi va?>>

Subito si sollevò un coro di sì.

<<Aish da dove la prendono tutta questa energia?>> Borbottò Jungkook mentre faceva una carezza a Soobin, Nam ridacchiò, <<Da noi, forse,>> Jungkook alzò gli occhi al cielo <<Touchè>>.

Jimin mise giù Mingi che si stava dimenando per correre in cucina e prenders la sua tazza con il sole disegnato sopra, ritornò di corsa in salotto mentre Seokjin apriva la porta di casa <<Andiamooooooo!>> Urlacchiò seguita dagli altri bambini, Jin scosse la testa mentre mostrava un radioso sorriso ma sotto agli occhi si potevano vedere delle borse belle grandi, Jimin sogghignò <<Ma non hai dormito stanotte?>>

Jin si fermò in mezzo al salotto mentre stava portando la tovaglia in veranda, Hoseok trasportava un paio di sedie impilate e ridacchiò non appena vide l'espressione perplessa del più grande <<Ah no Jimin, la mia stanza è vicino alla loro, non hanno dormito per niente!>>

<<Oh ma andiamo col tuo russare come una ruspa non hai sentito
nulla!>> Sbottò Seokjin, Hoseok fece spallucce, gongolò dirigendosi fuori sapendo che il suo Hyung era divertito dalla situazione quasi quanto lui.

Namjoon si sporse oltre la porta della cucina con un sopracciglio inarcato <<Che succede?>>

<<Niente è che Hoseok non spegne la ruspa anche da sveglio>> Joon annuì comprensivo e diede le spalle al marito, portando delicatamente la mano a cingersi il fondoschiena.
Jimin rise a crepapelle e quasi cadde all'indietro dalla sedia a dondolo <<Piantala di ridere, stamattina quando si è svegliato mi ha guardato male perché aveva il sedere indolenzito, si è offeso->>

<<Oddio ti prego risparmiami i dettagli>> Seokjin roteò gli occhi al cielo.

Tra i due ci fu un attimo di silenzio poi Jin decise di smetterla, si sedette di nuovo sul divano, fronteggiando Jimin, guardandolo come se potesse leggergli dentro e questo a lui non piaceva <<Arriverà, prima o poi>> gli disse il più grande.

Jimin chiuse gli occhi ed immaginò di trovarsi di nuovo in quel locale, quando Yoongi gli propose di fidanzarsi, le loro mani che timidamente si cercavano, i loro occhi che scrutavano i dintorni per capire se qualcuno li stesse osservando, i sorrisi storti, gli occhi spalancati, il cuore che batte.

Sembrava passata un'eternità da quel giorno bellissimo.

Eppure di quel giorno bellissimo, di quei mesi estasianti passati a divorare l'amore di Min Yoongi era rimasto solo un ricordo gelosamente custodito, le foto c'erano, ma erano nascoste in una scatola da scarpe che Jimin teneva infondo all'armadio e che cercava di non aprire ogni giorno, lui la piccola "Y" la teneva ancora sul polso, la copriva col fondotinta, ma c'era.

Yoongi aveva fatto rimuovere la sua "J".

Non c'era più, ma tutti ricordavano che Yoongi a scuola la sfoggiava come un trofeo, che teneva il pugno teso sul fianco di Jimin ovunque andassero, tutti si ricordavano di Min Yoongi, il ragazzo che faceva guidare l'auto di cui era estremamente geloso al suo fidanzato che la patente manco l'aveva.

Tutti si ricordavano di come Jimin pianse quel giorno, del trucco che colava rendendolo un disastro, le urla, i singhiozzi, di come si torturasse le braccia per la rabbia e quanto male gli facesse sentire nella propria testa le strofe di una canzone che parlava d'amore quando il suo, lui, l'aveva perso.

<<Lo so, ma per ora lo ignoro>>

Seokjin annuì, Jimin scosse la testa e fece schioccare la lingua contro il palato, gli sudavano le mani.

<<È come la malattia di Hanahaki>> sussurrò a mezza voce, Jin inarcò un sopracciglio, di solito i discorsi di Jimin sui suoi sentimenti lo facevano sentire in colpa di essere felice.

<<Beh è un pò diversa diciamo, lui... mi ha amato, è stato bene con me, allora immagina che io tossissi petali per quanto fossi felice, fino a farlo diventare un albero rigoglioso, poi finisce tutto, il nostro amore finisce e i fiori dell'albero di pesco annegano>> Jimin era assorto nelle sue emozioni da non accorgersi dell'occhiata di Seokjin che tentava con tutto sé stesso di stare al passo con quel ragionamento.

<<Perché mai annegherebbero i fiori?>>

Jimin gli sorrise, Seokjin non ci arrivava perché era felice, non poteva biasimarlo, <<Per via delle lacrime, Jinnie.>>

Seokjin socchiuse gli occhi <<Non meriti di stare così male>>

Jimin si alzò dalla sedia a dondolo con uno slancio ed emise un sospiro <<Eppure, eccoci qua>>.

𝐐𝐔𝐄𝐈 𝐁𝐑𝐀𝐕𝐈 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐈 [M.Yg, P.Jm]Where stories live. Discover now