𝐈𝐗 ー 𝐂𝐀𝐑𝐄𝐙𝐙𝐄 𝐈𝐍𝐒𝐎𝐍𝐍𝐈

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Jimin non ci riusciva proprio a prendere sonno, si rigirava e rigirava nel morbido piumone che alla fine si ritrovò con i piedi aggrovigliati nelle coperte accese il lumino del comodino affianco al letto, la pioggia non accennava a smettere, sbuffò spazientito.

Mingi si era addormentata verso le nove e mezza, subito dopo cena, Jimin aveva promesso lei agli altri piccoli che avrebbe continuato la storia il giorno dopo.

Sconsolato si stiracchiò e si liberò del groviglio di coperte che in quel momento potevano anche rappresentare il caos che aveva in testa.
Un groviglio di pensieri opposti che andavano controsenso.

Si infilò distrattamente le ciabatte mentre cercava di pettinarsi i capelli con le dita piccole e morbide, sentiva la bocca asciutta.

Si trascinò nel corridoio e potè udire con chiarezza il russare insistente di Hoseok, <<Ci vorrebbe un paraorecchi>> borbottò Jimin passando vicino alla camera dei bambini, avevano deciso di farli  dormire tutti in una sola stanza, così da farli stare assieme.

Jimin arrivò alle scale e per poco non cadde quando scese il penultimo scalino, si appese con forza alla ringhiera di legno, e se la cavò con una leggera botta al fondoschiena, scese l'ultimo scalino e finalmente toccò il piano terra, ancora scosso per la quasi rovinosa caduta si voltò verso le scale <<Andate a fanculo>> brontolò infastidito.

Girandosi verso la cucina nella penombra, si accorse che la piccola lucetta della kappa era accesa.
Non era solo.

Camminò lentamente fino all'isola di marmo e legno,
Namjoon era di spalle mentre fischiettava una canzone di Michael Jackson.

<<Oh baby, love never felt so fine
And I doubt if it's never mine
Not like you hold me, hold me>>

Jimin battè le mano sul ripiano, Namjoon sussultò spaventato, col fiato corto si voltò e tirò un sospiro di sollievo quando vide Jimin al suo fianco.

<<Mi hai fatto prendere un colpo!>> Jimin roteò gli occhi.

<<Come mai stai facendo un concerto in cucina?>> Chiese lui, Namjoon sospirò e si grattò il retro del collo, <<E tu come mai sei in cucina?>>

<<Non riesco a dormire, tu?>>

<<Idem.>> Jimin sorrise, buttò l'occhio sul piano da lavoro, <<Thè?>> Chiese con un piccolo sorriso in faccia, Namjoon annuì impacciato, <<Aiuta a rilassarti>> Jimin annuì, fissò talmente tanto a lungo la tazza che si isolò nella propria testa.

In trance.

<<Non mi piace vederti così>> Jimin sbattè le palpebre assimilando  le parole di Namjoon, avevano affrontato quel discorso un milione di volte.
<<Così come?>> Come se non lo sapesse...

<<Come se qualcuno ti avesse ficcato un coltello dritto in petto e te lo stesse rigirando nella carne>> macabro, ma accurato.

Jimin colto nel segno fece dondolare il capo all'indietro, toccando il pilastro in legno della cucina <<Che posso dirti? È difficile>>

<<Ma non devi farlo per forza, raccontare quella storia, se ti fa stare male Jimin>>

Jimin alzò gli occhi al cielo, perché tutti quanti gli ripetevano sempre la stessa cosa?
E perchè si rifiutavano di accettare la sua risposta?

<<È tutto ciò che mi resta.
Namjoon lo guardò desolato, Jimin sospirò mentre percepiva un buco ingrandirsi sulla superficie del suo cuore, ostruendo i vasi sanguigni e le arterie.

<<Credimi, se avessi altro da raccontare, lo farei>> aggiunse. Namjoon si versò il thè nella tazza, Jimin osservava i movimenti delle sue mani con peculiare attenzione.

<<Se vuoi, lo chiamo e gli dico di non venire->>

<<Non-non fare così Nam, non mettere i miei sentimenti davanti al resto. Vuole venire? Che venga. Io ho dovuto lasciarlo andare. È  lui che dovrebbe star male, non io>> in un certo modo, quelle parole lo fecero sentire in colpa, in torto, erano passati anni, coma poteva serbare così tanto rancore?

E poi c'era Mingi, la piccola e adorabile Mingi che stava bene con il suo papà, che correva nel parco come una furia e giocava con le oche quando andavano allo zoo, la bimba che litigava con Soobin e faceva scherzi agli zii e si nascondeva nei posti più improbabili.
Era un piccolo miracolo, la sua Mingi.

<<Mingi è tutto ciò di cui ho bisogno e che amo. Mi basta questo>> asserì deciso.

Namjoon annuì, <<Sono felice che tu... voglia andare avanti>>

Io non proprio.

Jimin fece spallucce, <<Allora? C'è abbastanza infuso per un altro thè?>> Chiese dolcemente.

Namjoon gli passò con un sorriso in faccia le bustine, Jimin prese il bollitore e lo riempì d'acqua.

<<Cause baby, every time I love you
In and out of my life, in out baby>>

Jimin guardò Namjoon con occhi strabuzzati e un sopracciglio inarcato, <<Sei serio?>>

Namjoon ridacchiò, <<mai stato più serio di così>> Jimin emise un sbuffo.

<<Tell me, if you really love me
It's in and out of my life, in out baby
So baby, love never felt so good>> cantò Jimin risposta.

Alla fine, riuscì a dormire dopo aver bevuto quel thè e canticchiato quella canzone di Michael.

𝐐𝐔𝐄𝐈 𝐁𝐑𝐀𝐕𝐈 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐈 [M.Yg, P.Jm]Where stories live. Discover now