Capitolo 28

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Il giro sotto la Torre Eiffel era stato d'incanto, fin da bambina ho amato Parigi e mangiare con vista proprio su di essa era un piccolo sogno che Stephan stava esaudendo come tutti gli altri migliaia di sogni che ho sempre voluto.
Gli presi la mano mentre avevo inziato a mangiare, non badavo al fatto che avevo sempre detto che la cucina Francese era a dir poco schifosa. Anzi il contrario, mi piaceva molto... O forse solamente questo tipo, per il semplice fatto che siamo in un ristorante dove la sedia dove sono seduta costerà mille euro se non di più. Appena finita la cena Stephan vide che non bevvi un briciolo di vino, a dire la verità non ne avevo per niente voglia. Anzi, il contrario... Avrei solamente bisogno di vomitare quello che ho mangiato, avevo immaginato tutta questa scena di me e lui, ma per colpa del fatto che quel test sia stato negativo non riesco a godermi niente.
"Stephan... Voglio dirti una cosa" lui mi guardò, come solo lui sapeva fare.
"Che c'è Giulietta?" io mi morsi il labbro e presi coraggio.
"Sono così giù di morale perché avevo trovato un test di gravidanza, l'avevo fatto visto che ho un ritardo di circa due giorni. Ma è negativo..." lui mi guardò, si alzò e mi portò nella terrazza del ristorante... Che vista mozzafiato.
"Stephan..."
"Sh, ci proveremo, magari anche sta sera... L'importante è che tu sappia questo Giulietta. Io ti voglio bene, anzi ti amo alla follia. Se non arriva adesso arriverà fra un annetto ma daremo a Franci un fratellino o una sorellina okay? Ora volevo darti questo" vedo che dalla tasca tira fuori un pacchettino. Una scatoletta, non ci credo la proposta? Qua? A Parigi? Non mi sento bene al cento per cento credo.
"Allora, non so come si dica ma... Giulia, vuoi sposare Stephan El Shaarawy?" noto che tutto il ristorante ci sta guardando. Io lo abbraccio e lo bacio, è pazzo, e sono pazza, ci conosciamo da pochi mesi ma ora come ora mi importa solo lui.

Stephan
Era mattina presto, ero nel letto con Giulia appoggiata al petto. Francesco che dormiva, anzi per fortuna ha dormito tutto la notte.
Giocai con le dita di Giulia quando si sveglia.
"Non fare rumore che il nanetto dorme" lei sorrise e mi bacia.
A volte credevo che ero stato fortunato, ad avere una donna così. Era solo l'inizio e già amavo tutto questo alla follia pura, adoro come mi guarda ed adoro guardarla così.
"Mettiti come minimo le mutandine che se Francesco si sveglia" le mi baciò.
"Sh, zitto Stephan... Se Francesco si sveglia si è svegliato, cosa vuoi che sia vederci nudi? Ha tre anni non capisce, quindi..." la baciai fino a quando la voce di Francesco ci fece lasciare, era nel suo lettino girato dalla parte del muro. Giulia si infilò le mutandine ed io le diedi una pacca sul sedere mentre mi fissò malissimo dopo essersi alzata. Sorrisi e presi i boxer per metterli. Guardai Giulia con in braccio Francesco che continuava a tenere in mano il suo pupazzo di Batman. Uno dei pochi giorni sopravvissuti all'incendio.
"Venite qua tutti e due" li feci sdraiare vicino a me, li baciai mentre Francesco si mise a giocare con la mia cresta come ogni dannata mattina. Non sapevo dire di no ad un bimbo di tre anni che voleva solamente divertirsi con me. Mi feci coccolare e lo coccolai, avevamo giornata libera e ringraziai Conte dentro di me per questa giornata e per l'europeo che proseguiva a gonfie vele nonostante io volessi più spazio.
"Che facciamo oggi?" chiese Francesco io sorrisi e tirai fuori tre biglietti, per il parco giochi più bello per un bambino: Disneyland Paris.
Quando Giulia gli spiegò cos'è si emozionò e ci obbligò a vestirci, nel giro di quindici minuti siamo riusciti a metterci tutto.
"Andiamo a fare colazione?" chiese Giulia. Francesco annuì.

Giulia
Disneyland Paris. Il parco che tutti i bambini sognano, anche se ero grande c'era quella sorta di aria di spensieratezza. Tra l'altro Stephan venne riconosciuto poche volte, quindi poteva passare del tempo con noi. Tenevo Francesco fermo visto che scappava ovunque per fare la foto con i suoi piccoli grandi miti, ovviamente uno come Batman non c'era ma Toy Story è il suo film preferito... Anche Cars.
Stephan aveva comprato tre magliette con su scritto "king" "queen" e "little king" Mi misi a ridere la mattina ma la indossai comunque.
Iniziammo a fare le giostre, quelle che Francesco poteva fare più che altro erano poche ma a lui piacevano molto.
Sono una che si sarebbe precipitata sulle montagne russe, ma invece aveva dovuto confortare il figlio per un pezzo della giostra di biancaneve al buio. Stephan si stava divertendo con Francesco ed io pure alla fine.
Restammo lì fino alla cena quando abbiamo mangiato con i personaggi Disney. Francesco si sarà fatto fare trecento foto, sopratutto con Woody di Toy Story ed anche Buzz, i suoi preferiti. Stephan sorrideva quando prese Francesco e ci scattò una foto. La pubblico su Instagram, una delle poche che metteva con noi.
Io sorrisi e lo baciai, era tutto perfetto, una piccola favoletta tutta nostra.
Quando lo vidi guardare il telefono, mi guardò in faccia.
"Che c'è?"
"Simone... Si è ucciso" in quel momento non avrei mai gioito, restava sempre una persona umana, un essere come tutti gli altri... Nonostante fosse un bastardo di prima categoria.
"Dove?"
"In tribunale... Cioè appena fuori, era colpevole e si è ammazzato con una pistola... Ora so che è una brutta cosa ma ce lo siamo levati" io sorrisi e lo baciai.
"Almeno quello..." pensai un pochettino a Simone ma non più di tanto, alla fine la mia famiglia era Stephan ed anche Francesco.
Tornammo verso l'hotel con Francesco in braccio quando il taxi ci lasciò.
"Stephan" lo chiamai mentre lui mi guardò.
"Dimmi tutto"
"Senti ma... Per te andrebbe bene l'affidamento? Cioè lo vuoi riconoscere Francesco come figlio? So ci vogliono mesi ma proviamo" lui sorrise, si l'avrebbe fatto, mi baciò a stampo mentre teneva in braccio Francesco.
"Francesco El Shaarawy... Suona bene" sorrisi, suonava tutto bene.

Il mio piccolo segreto//Stephan El ShaarawyOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz