Capitolo 25

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A Milano era stata da piccola, in terza media con la scuola, non mi è mai piaciuta. Il Duomo è spettacolare, ma il tempo è brutto, sempre. A Roma c'è quasi sempre il sole, e fa caldo molto spesso. Qua invece siamo a maggio e un po' di aria tira ancora.
San Siro però è spettacolare, lo devo ammettere. San Siro è davvero bellissimo, lo chiamano la scala del calcio per un motivo alla fine... Ed è così.
Stephan è in ansia, è titolare e so che vuole fare gol nonostante sia legato ai colori rossoneri, la squadra che tifa fin da quando era un bimbo.
Francesco porta orgoglioso sulle spalle la maglia di Stephan, suo fratello è seduto vicino a me ed è in ansia quanto Stephan. I collaboratori del Milan, il presidente... Sono tutti qui seduti vicino a noi, sono curiosi di vedere che sa fare Stephan dopo che l'hanno venduto come l'ultimo degli ultimi.
San Siro quando tocca palla Stephan non lo fischia, anzi il contrario da alcuni sento degli apprezzamenti. Si è fatto voler bene da questa gente ed ora si è conquistato pure Roma, solo Monaco non è riuscito a farla innamorare di lui.
Continuo a guardarlo quando lo vedo, ha la palla, tempo tre secondi, la butta in rete. Proprio sotto la curva sud del diavolo. Si mette le mani in segno di stare calmi, ma nessuno sembra ascoltarlo visto che gli saltano tutti addosso. So che ha chiuso, anzi sigillato così la sua avventura al Milan ed ha avuto la sua piccola rivincita. Lo voleva, lo desiderava più di tutti quanti... Vedo Radja abbracciarlo mentre lui si gira, mi vede e si mette il dito in bocca indicando Francesco.
"Mamma, mi ha dedicato il gol" io sorrido mentre lo stringo a me.
Quando la partita finisce Stephan va sotto la curva sud di Milano ad applaudire prima di stringere la mano a Boateng e Balotelli, suoi grandi amici ai tempi del Milan.
Poi raggiunge la Roma ed insieme saltano sotto il settore ospiti a festeggiare il terzo posto ed i preliminari di Champions League.
Aspetto Stephan con Giulia e Manuel fuori dallo stadio, lui esce con la squadra. Radja ed Alessandro mi salutano mentre lui sale in macchina con noi.
Francesco inizia a fargli trecento domande al secondo mentre lui risponde, quando finalmente quando raggiungiamo quasi Genova si addormenta sul seggiolino.
"Non sta zitto un attimo eh" commenta Manuel mentre io rido.
"Mai, ma questa cosa l'ha presa dal coglione, non da me..." vedo Stephan scoppiare a ridere.
"Giulia, a dire il vero pure tu parli tanto" io lo fisso male.
"Ma non è vero", lo guardo malissimo mentre lui mi bacia a stampo, fra una risata e un'altra arriviamo a Savona.
Sta sera vuole di nuovo presentarmi i suoi migliori amici, quelli che ho incontrato a casa sua circa un po' di mesi fa. Non credo di stare tanto simpatica a quei due, sono in camera di Stephan e sono quasi le sei. Francesco continua a dormire sul letto di Stephan mentre io e lui ci siamo fatti una doccia.
"Mamma" sento mentre mi sto per infilare una maglietta. Me la metto e mi giro per guardare Francesco che si dev'essere svegliato. Stephan lo guarda e si avvicina a lui mentre ci parla. Io così mi metto i jeans stretti neri ed una cintura, la maglietta mi arriva sopra la pancia ma Stephan dice che fa caldo quindi mi fido.
Lo guardo ridere con Francesco mentre mi guarda.
"Che fate? Sparlate di me?" Stephan sorride.
"Fra, digli che ho detto"
"Sei la bella di tutte" io sorrido mentre bacio Stephan e Francesco.
Lui si alza ed io lo guardo mentre gira con addosso solo i pantaloni, non smetterò mai di dire che è perfetto. Ha un carattere molto forte, a volte scatta per niente, ma sa essere dolce se vuole, poi il fatto che è un bel ragazzo lo vedono tutti... Anzi tutte.
Ha caricato una nostra foto sui social un pochettino di giorni fa ed i miei social sono esplosi.
Alcune mi hanno trovato bella e gentile, molte postano già foto di Stephan e Francesco. Io non sono nessuno e non mi sento qualcuno.
"Amore, lo vesti Francesco?"
"Ehm, si... Vado a fargli una doccia e poi lo vesto"
Dopo averlo lavato, gli metto una camicetta ed i jeans, poi lui mi molla la mano.
"Che c'è?" prende uno sgabello che c'è in bagno e si mette sopra cercando di vedere lo specchio.
"Ti prendo in braccio, guardati" questa cosa l'ha mezza presa da Stephan, ha visto lui guardarsi allo specchio ed ora lo fa quasi sempre.
Con le mani si mette la mini cresta a posto mentre poi mi guarda.
"Io figo" scoppio a ridere e lo bacio.
"Sì, sei figo come mamma e come papà" lui sorride e va da Stephan contento con la sua cresta.
Andiamo nel salotto e mentre aspettiamo Giulia con Manuel io esco a fumare, quando mi suona il telefono. Un numero sconosciuto.
"Pronto?"
"Ciao Giulia, credevi di liberarti di me"
"Simone" in quel momento il sangue mi gela. No, di nuovo.
"Certo, uno come me non lo sbatti dentro facilmente. Ora non so dove tu sia... Sarai a casa con il tuo maritino. Appena Stephan se ne andrà e partirà con l'europeo tu sai che fine farai?"
"Simone..."
"Simone un cazzo, ora tu non dire niente a nessuno oppure ammazzo te, Francesco, Stephan e quel coglione di suo fratello. Giulia non hai idea chi ti sei messo contro anni fa, io ti ucciderò prima o poi... Anzi vi ucciderò, uno ad uno..." chiude la chiamata ed io resto ferma a fumare mentre ripenso alle sue parole. Lo dovrei dire a Stephan, ma non so come... Cosa gli posso dire? Quello ci farà fuori. Ho paura, una grande paura.
Riguardo la foto di me e Stephan, l'ho messo in un casino enorme...
Mi passo una mano sul viso mentre guardo il palazzo, se mi ammazzassi io di sicuro lui non farebbe niente... Né a Francesco né a Stephan.
Spengo la sigaretta e sento una mano sulla mia spalla, Stephan.
"Amore andiamo? Tutto okay?"
"Sì, sono solo stanca. Andiamo"

Il mio piccolo segreto//Stephan El ShaarawyWhere stories live. Discover now