Capitolo 10

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Giulia
Suono il campanello di casa di Stephan, sono le otto e mezza, ho staccato prima.
Mi apre e salgo nel suo appartamento dove trovo altri due ragazzi.
"Ciao" dico mentre loro due mi stringono la mano e si presentano.
"Noi due andiamo in discoteca, Stephan è in camera sua con Francesco"
"Okay grazie" mi fanno la radiografia ed io vado in camera da letto dove trovo Stephan sdraiato con Francesco a leggergli una storia.
"Mamma" mi dice mentre Stephan mi vede e sorride. Io mi levo le scarpe e mi siedo sul letto mentre lo coccolo e Stephan continua a leggergli il libro. Quando ha finito Francesco dorme.
"Ci dorme da solo? Nella camera degli ospiti ho messo dei cuscini per far sì che non caschi..."
"Sì ma tranquillo non si muove la notte" lo prende in braccio e lo mette nella camera degli ospiti per poi venire da me in sala e baciarmi.
"Quanto mi sei mancata" io sorrido mentre non mi stacco da lui e continuo a baciarlo.
"Non dirlo a me, Letizia lo vedeva che avevo la testa altrove"
"A che pensavi?"
"A me e a te" a dire il vero anche a Simone e a Francesco ma vabbé, ora voglio solo lui.
Quando mi prende il polso strizzo gli occhi, fa male.
"Giusto, scusa... Fammi vedere... Ti metto il ghiaccio" annuisco e lui prende il ghiaccio spray, appena lo spruzza sento un dolore atroce.
"Come cazzo fai a correre dopo che ti mettono addosso questo?"
"È uguale ad un calcio nelle palle, partorire fa più male?"
"Oh fidati, partorire non fa male... Malissimo" lui sorride e mi bacia dolcemente mentre mi benda il polso.
Piano piano mi leva la camicetta ed i pantaloni.
Io a fatica gli sfilo la maglietta ed i pantaloni della tuta, quando mi sfila il reggiseno capisco che non posso tornare indietro. Lui mi prende per mano e mi porta in camera sua, poco dopo finalmente posso capire cosa vuol dire fare l'amore con una persona che ti piace. È totalmente diverso da Simone, per come si muove, come mi bacia, come mi fa capire che mi desidera da morire.
"Stephan, sei unico"
"Anche tu Giulia" mi bacia a stampo.
Credo che sia una delle cose più belle della mia vita.
Alle dieci decidiamo di mangiare qualcosina, io indosso solo una sua maglietta lunga e le mutandine.
"Cosa vuoi? So fare la tisana se vuoi"
"Va bene El Shaarawy, vada per la tisana..." lui sorride mentre inizia a farla, vederlo muovere in cucina fa abbastanza strano, lui non è una cima nel cucinare però a fare una tisana credo che sia capace.
Mi da due tazze e si siede a bere con me la tisana, mi prende la mano e mi sorride.
"Vieni a vedermi a Roma-Real? Tra l'altro il quattordoci ho preparato una sorpresa per te, tanto gioco il dodici a Modena" io sorrido, non mi sarei mai aspettata tutto questo da una persona, soprattutto da un calciatore.
"Tu non puoi essere reale" lui arrossisce.
"Sì fidati lo sono, voglio solo farti scordare i tuoi brutti periodi?"
"Tu non ne ha mai avuto?"
"Gli ultimi anni un sacco, l'ultimo è finito quando ho segnato con la Roma contro il Frosinone, qua mi trovo bene... Tanto ma tanto bene" io lo bacio.
"Che momento buio?"
"Eh sono complicato pure io... Tu sei sicura di avermi detto tutto?" annuisco.
"Che altro devi sapere? Sai della mia infanzia e di Simone... Credo che tu sappia tutto" io gli prendo la mano e lui fa un respiro enorme.
"Tutto è iniziato a fine 2013, mi sono dovuto operare al metatarso e mi sono lasciato con la mia ex. Poi sono tornato dopo il mondiale che non ho giocato, anche lì tempo pochi mesi e mi sono dovuto operare ancora, ma anche nel 2013 non giocavo più, Balotelli aveva preso il mio posto. Poi Monaco, lasciamo stare... Lì non giocavo mai, stavo in panchina..." capisco quanto sia stato male e lo abbraccio. Di sicuro abbiamo passato due cose diverse, lui ha sempre avuto una famiglia ma gli veniva dietro e che lo ama.
"Stephan, tu sei un calciatore bravissimo. Fidati, bravissimo, io me ne intendo più o meno, più meno che più. Ma sei un grande calciatore" vedo che lui sorride e mi bacia sulla guancia.
"Manco tu sei reale Giulia" scoppiamo a ridere e lui mi stringe.
Poche volte mi sono sentita così tanto a casa con qualcuno, Stephan mi vuole troppo bene, fin troppo. Non so come faccia, io non riesco a volermi bene, a capire come una persona da fuori possa amarmi.
Pensavo di morire sola, con Francesco che un giorno si sarebbe fatto la sua vita e mi avrebbe lasciato anche lui.
Mi scende una lacrima e Stephan me la leva.
"Che pensi?"
"Niente... Esco un attimo a fumare" dico mentre afferro la borsa e lui mi segue fuori e mi fa sedere in braccio a lui mentre mi accendo la sigaretta.
"Giulia... Mi dici che c'è?"
"Niente..." lui mi accarezza il collo e poi me lo bacia.
"Dai su, dimmi la verità..."
"Okay, pensavo che non credevo che io trovassi mai qualcuno..."
"Perchè no? Hai ventitré anni appena fatti, sei giovane e bella. Perché?"
"Boh, solo tu mi hai accettato con tutto il pacchetto, per gli altri andavo bene solo per una notte di sesso... Poi se ne andavano, tu no e sei pure un calciatore... Poi io faccio insomma la cameriera..."
"Ed allora? Puoi fare qualsiasi lavoro, a me piaci... Anzi... Ti amo" sbarro gli occhi e lo bacio.
"Okay, non me lo aspettavo così dal nulla... Ti amo pure io Stephan" lui sorride e mi morde il collo.
"Ce la facciamo una foto?" mi chiede mentre annuisco.
"Non metterla da nessuna parte per ora..."
"No, la tengo solo per me... Tranquilla" io annuisco e lui prende il telefono per scattare la foto.
Devo dire che lui è uscito da strafigo come al solito, mentre io sono uscita come al solito.
"Sei venuta benissimo Giulia"
"No, sei tu quello uscito da strafigo" dico mentre spengo la sigaretta nel posacenere. E lo bacio.
"Sei la mia vita" gli sussurro mentre lui mi abbraccia a se e guardiamo il panorama dell'Eur. È tutto stupendo, siamo solo io e lui.

Il mio piccolo segreto//Stephan El ShaarawyWhere stories live. Discover now