Chapter| 11

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𝓜𝓪𝔂𝓫𝓮 𝓸𝓾𝓻 𝓯𝓸𝓻𝓮𝓿𝓮𝓻 𝔀𝓪𝓼 𝓸𝓷𝓵𝔂 𝓪 𝓭𝓪𝔂.

Intere giornate in tribunale a sperare che Kim Taehyung venga giustiziato non mi avevano portato da nessuna parte

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Intere giornate in tribunale a sperare che Kim Taehyung venga giustiziato non mi avevano portato da nessuna parte. Ma probabilmente, vedere un criminale in libertà ha aumentato in me quel senso di legge e voglia di prendere in mano quelle situazioni non favorevoli per le vittime.

Sono diventata ufficiale con l'intento di evitare che altre persone finissero come me, accumulando più prove possibili per mandare alla rovina i colpevoli. Eppure ora sono costretta ad inventare un modo per togliere da quei affari illegali la società di mio padre.

Mi siedo sul letto distrutta da quei pensieri e persa in motivazioni che fino ad all'ora erano valide e concrete. Continuare a combattere il male sembra quasi cercare di sconfiggere mio padre, ormai. Quella figura paterna che ho ammirato così tanto da poter vomitare orgoglio ma che non mi ha mai assistito, come non aveva mai assistito mia madre.

Sospiro ma anche l'aria che esce dalla mia bocca è spezzata. Mi alzo, nuovamente, dal letto per poi fare una doccia calda. Sotto il getto d'acqua cerco di togliere dalla pelle quella sensazione di menzogna, strofino le mani più volte sulle mie braccia rischiando solo di finire spellata. L'acqua riesce perfettamente a nascondere le mie lacrime di dolore facendole sembrare inutili goccioline d'acqua ma riesco comunque a distinguerle a causa del loro sapore salato, mi piego accovacciandomi e cercando di chiudere me stessa dalla realtà che mi si para davanti agli occhi.

Dopo minuti infiniti esco ed indosso quel vestito viola scuro con qualche punto brillante e la cerniera sulla schiena che non riesco però ad alzare. Mi guardo allo specchio e so che il mio corpo riesce a portare bene qualsiasi abbigliamento, grazie alle forme che sono riuscita ad ottenere, il problema è il mio cuore e la mia mente che non riescono a reggere emozioni più forti. Nonostante ciò un sorriso si forma sulle mie labbra pensando con quanto impaccio Taehyung mi abbia teso quel sacchetto contenente i regali.

Insomma sotto quella maschera così rigida esiste un ragazzo dolce e imbranato, ma i suoi occhi mi suggeriscono che qualcosa lo ha cambiato profondamente. Mi tornano in mente le sue parola "Come pensi di ripagare la mia vita stronza?".

Quella frase mi ronza in testa mentre cerco di concentrarmi su come sistemare i capelli. Infine decido di legarli in una coda alta per cercare di sembrare leggermente più casual.

Qualcuno bussa insistentemente alla porta ed io mi avvio ad aprirla sapendo già di chi si tratta.

:«Jimin mi aiuti con la cerniera?» dico dando subito le spalle.

Il rosa però non mi risponde quindi mi giro di scatto per vedere se si è ammutolito o altro.

:«Oi- ah.. » mi zittisco.

Taehyung mi guarda con un sopracciglio alzato e mi porge un paio di tacchi non esageratamente alti.

:«Mi sono accorto di non averti dato queste» puntualizza.

𝐒𝐢𝐧 𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐌𝐞 [ᵏⁱᵐ ᵗᵃᵉʰʸᵘⁿᵍ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora