12.

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"Vitto calmati, non sta succedendo niente" dice Dennis allontanandola con una leggera spinta sulla spalla e lei scoppia a piangere a dirotto.

"TU TU PUTTANA! GUARDA CHE CAZZO HAI FATTO! PRIMA LA TUA INSULSA AMICHETTA VOLEVA AVVICINARSI A SIMONE, E TU INVECE VAI DA DENNIS?!" continua a strillare e tutta la scuola è venuta intorno a noi a godersi lo spettacolo, lei continua a piangere e a strattonarsi i capelli, poi prende il tavolo e lo scaraventa a terra con forza a terra spaccandolo in due e rovesciando tutti i barattoli di vernice per terra.
Dennis e Aveta arrivano e la prendono per la braccia e la tengono ferma mentre lei continua a strillare e piangere.

"Io non- non volevo..." sussurro avvicinandomi a lei, perché in realtà è la verità.
Aveta mi guarda negli occhi con uno sguardo quasi deluso, e senza nemmeno rendermene conto una lacrima riga il mio viso.
Mi guardo intorno e tutta la scuola mi guarda disgustata e ride di me.
Arrivano anche Bertani e Margherita, lui va dritto da Vittoria ad abbracciarla e Margherita e Daria vengono vicino a me.
"Io te l'ho sempre detto Vitto che Grippa era la peggio" dice Francesca con il suo solito sguardo da vipera e la vocina stridula.
Vittoria, Aveta, Dennis, Francesca e Bertani escono dalla stanza, prima di uscire si volta verso di me
"SEI CONTENTA ORA?! PREGA CHE IO TI TROVI MORTA, PERCHÉ TI AMMAZZO CON LE MIE MANI!"
Gli altri la tengono ferma e la portano fuori.
Tutti quanti si girano verso di me e mi guardano con disprezzo ed escono ridendo di me.
Scoppio a piangere e Daria mi abbraccia mentre Margherita guarda Bertani allontanarsi con gli altri.
Voglio soltanto andarmene da qui
Saliamo le scale fino alle camere, e ogni volta che entriamo scoppio a piangere sul letto.

"Dai su Martina, sei forte" dice Daria provando a consolarmi ma senza riuscirci, ero stanca dei loro giochetti e delle loro umiliazione, e degli occhi di Aveta che non riuscivo mai a reggere e capire...
Tra i singhiozzi si spalanca la porta e entra Bertani
"Marg...possiamo parlare?"
Marghe mi chiede il permesso con lo sguardo e le faccio un sorriso forzato di rimando, ed escono dalla stanza.

"Daria, per favore mi potresti portare un bicchiere d'acqua?"
"Si certo"
Esce dalla stanza e la vedo sparire nel corridoio.
Provo a mettermi seduta ma la nausea mi fa ricadere sul letto, chiudo gli occhi e provo a scacciare i pensieri, ma non riesco a togliermi dalla testa le parole di Dennis...

"Francesca è sempre stata innamorata di Aveta ma lui l'ha sempre trattata come un oggetto ma lei non ha mai trovato la forza per lasciarlo andare..."

Mi copro e fisso il soffitto senza riuscire a dare risposta a tutte quelle domande.
Daria entra in stanza come un fulmine e mi da il bicchiere d'acqua.
"Senti Marti, Simone si è un'attimo allontano da Vittoria e Francesca per un attimo e mi ha chiamata..."
"Nessun problema, vai pure"
Mentre sta per uscire la fermo un'attimo
"Daria, ti prego attenta con Simo"
"Perché?"
"Dopo ti racconto ciò che mi ha detto Dennis"
non mi lascia nemmeno il tempo di finire e va via.
Ora senza lei, l'unica a cui voglio veramente bene qua dentro mi sento ancora più sola.
Volevo urlare e sfogarmi, ma non ne avevo le forze, potevo solo piangere in silenzio...
Senza nemmeno rendermene conto scoppio a piangere finché non mi manca il respiro, il mascara sciolto mi appanna la vista e chiudo gli occhi

~ 1 ora dopo

Provo a dormire ma niente, provo a stare meglio ma niente, provo a smettere di piangere ma niente, provo a smettere di pensare a lui ma niente...
Mi alzo e vado in bagno a struccarmi, è una volta che mi guardo allo specchio riscoppio a piangere, non sono mai stata così brutta...
Mi tolgo tutto il trucco e mi tolgo la maglietta.
Sento un braccio afferrarmi la spalla e mi giro, resto senza fiato...

Che ci fa Aveta qui?

Lo guardo in silenzio e provo a liberarmi, ma lui mi metto un dito sulle labbra e mi tiene ferma e mi fa uscire dal bagno.
Mi dimeno sempre più forte, lui comincia a oscillare e perdiamo entrambi l'equilibrio e cadiamo sul letto.
Lui cade completamente sopra di me e io gli metto le braccia intorno al collo
Lo guardo negli occhi e ancora una volta non ce la faccio a resistere, ma questa volta non sarà l'imbarazzo a fermarmi.

So che era arrabbiato per ciò che era successo stamattina e che si sarebbe vendicato in modo crudele, so che Francesca e Vittoria mi avrebbero torturato, so che la stanza era aperta e chiunque poteva arrivare e vederci, ma al momento non mi importava.

Ora eravamo solo io e lui

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