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Appena suonò la sveglia aprii immediatamente gli occhi, solitamente odiavo alzarmi dal letto ma quella mattina era diversa dalle altre: era il mio primo giorno di liceo.

Mi alzai stranamente con il sorriso, ma ero molto in ansia. Ero sempre stata molto timida, avevo sempre paura di non essere abbastanza a causa di chi sono e del mio passato.
Alle medie ho avuto un pessimo rapporto con i miei compagni e non volevo essere odiata anche in questa scuola.

Esco dal letto e mi fiondo sotto la doccia, mi vesto velocemente e mi trucco accuratamente ed esco di casa in fretta e furia.
L'ultima cosa che volevo era arrivare in ritardo il primo giorno di scuola.

Arrivai alla fermata del pullman, tirai fuori il telefono dalla tasca dei jeans e guardai l'orario: il pullman doveva arrivare tra 40 minuti.

Sono le 7 di mattina e mi sta già salendo l'urto.

Dopo 40 minuti buoni finalmente arriva l'autobus, fortunatamente non c'è molto traffico e dopo 5 minuti arrivo davanti a scuola.

Scendo dal pullman e controllo l'orario: le 7:46; sono in anticipo.

Spengo la musica e mi strappo via gli auricolari dalle orecchie, mi fermo in mezzo alla strada a guardare la mia nuova scuola.

È un'edificio enorme, molto curato ma i danni provocati dal tempo erano ben visibili.

Davvero starò qui per cinque anni?
Si cara.
Ho paura
Che novità
Smettila di fare la stronza, starò qui per tutta la mia adolescenza, è molto importante per me prova a capir...
Zitta e cammina.

Mi dirigo verso la scuola e sento vibrare il mio cellulare, sbuffo e lo tiro fuori dalla tasca.
Mentre cammino senza guardare la strada un ragazzo mi va addosso.
Mi spinge con talmente tanta forza che cado a terra violentemente e sbatto la testa contro l'asfalto lanciando un urlo di dolore.

"EHI RAGAZZINA, GUARDA DOVE VAI PORCA PUTTANA!" urla il ragazzo e mi tira un calcio nello stomaco mentre sono ancora accasciata a terra.
Mi lancia uno sguardo disgustato e se ne va.

Buon primo giorno di scuola Martina.
Beh effettivamente lo è, hai visto che bono?
Non incominciare.
Ok me ne vado, però era sexy

Mi alzo dal marciapiede dolorante e raggiungo a testa bassa l'entrata.

Ci sono centinaia di studenti di ogni tipo: alti, bassi, maschi, femmine, emo, punk, fighe, troie...

Mi persi tra la folla e subito mi mancò il respiro, odio stare in mezzo alla gente.
A un certo punto sento urlare una ragazza dai capelli colorati "1 A, LE MATRICOLE DELLA 1 A SEGUITEMI!"

Io e un altra ventina di persone la seguiamo e lei dopo un lungo corridoio e due rampe di scale ci indica la classe in cui dobbiamo andare.

Mi siedo al secondo banco e abbasso lo sguardo mentre tutti i miei compagni entrano.
Tutti parlano tra loro ridendo come se già si conoscessero da una vita mentre io invece...sono sola.

Alzo lo sguardo e vedo due ragazze venire al mio banco con aria di sfida.
Una è mora magrissima mentre l'altra bionda con un fisico perfetto.

"Bene bene guarda un po' qui chi abbiamo qua" mi dice la mora con una voce da oca e una erre moscia fastidiosissima.

"Te lo hanno detto che i jeans militari sono passati di moda negli anni 90?" continua la mora ridendo insieme alla sua amica, tutta la classe si gira verso di me.

"Già, e poi quel trucco?! Ti sei preparata per carnevale o quella è la tua faccia di merda veramente?" dice questa volta la bionda.
Tutta la classe ride di me.
Voglio sprofondare.
Voglio piangere.
Voglio sparire.
No.
Non posso farlo.
Ho promesso a me stessa che questa volta sarebbe stato diverso, che sarei stata più forte e meno insicura.
Non posso stare qui seduta a subire le loro risate e le loro umiliazioni.
Devo fare qualcosa.

Mi alzo in piedi e mi avvicino a loro con aria minacciosa
"Preferisco essere me stessa piuttosto che una Barbie mal riuscita"
Tutti si ammutiscono e quelle due mi guardano scioccate.
Ho gli occhi di tutti quanti addosso, quindi rincarico la dose.

"E per tua informazione questa è una scuola non una passerella, quindi evita di camminare sculettando che in ogni caso sei più piatta di un muro, questa è una scuola seria, se sei venuta a fare la zoccola, bhe te ne puoi anche andare"

Tutta la classe si alzò e mi applaudi, mi sentivo benissimo in quel momento.

"Io e te ci rivedremo molto presto" disse la mora e la bionda la segui' e si sedettero al banco.

Al momento dell' appello scopri il nome di quelle due: Martina Fasano e Alice Garella.
La lezione per circa 20 minuti prosegui tranquilla, fino a quando la porta si spalancò e entrò un ragazzo veramente bellissimo: aveva un folto ciuffo scuro, un fisico da modello e degli occhi profondissimi neri.
Ovviamente non mancarono i commenti delle ochette che sbavavano.

Appena lo vidi lo riconobbi subito e mi si gelo' il sangue nelle vene, era lo stesso ragazzo che mi era venuto addosso prima di entrare.

Se solo avessi saputo fin dal primo giorno che cosa sarebbe successo....

Dimmi che ci credi anche tuWhere stories live. Discover now