7.

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Mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui, ci guardiamo dritto negli occhi: non avevo mai notato quanto fossero neri e brillanti, come se in quella completa oscurità ci fosse comunque una luce immensa che riesce a brillare anche dietro l'ombra.
Non reggo il contatto e distolgo lo sguardo, lui per tutta risposta mi prende il mento e mi solleva il viso, costringendomi a guardarlo di nuovo negli occhi.
Gli metto le braccia intorno al collo per paura di cadere di nuovo e ci guardiamo in silenzio.
Mi stacco improvvisamente da lui ma rischio di perdere l'equilibrio di nuovo.
"Scusa" lo guardo.
"No non fa niente, ti senti bene?" come mai si preoccupava? Perché si comportava in questo modo? Perché a volte era il più grande stronzo del pianeta?

Lo guardo dritto negli occhi e intravedo una figura alle nostre spalle avvicinarsi minacciosa: Francesca.

"BRUTTA STRONZA! SEI VENUTA QUI SOLO PER ROVINARMI! CHE C'È?! HAI PROVATO A RUBARMI LA POPOLARITÀ E ORA ANCHE IL RAGAZZO PER CASO?!" strilla, la sua voce è talmente acuta che e strilla talmente forte che mi sale di nuovo la nausea, e istintivamente mi aggrappo ad Aveta.
Non capisco più niente, Francesca si avvicina e sento che mi butta a terra, con forza.
Cado sull'asfalto della strada freddo e sento il tessuto della gonna strapparsi.

"Calmati! Che cazzo ti prende!" Aveta gli urla addosso
Francesca scoppia a piangere e si avventa di nuovo su di me
Non ho le forze per reagire la testa mi fa troppo male, sento che si butta su di me e mi sbatte ripetutamente la testa contro l'asfalto per poi prendermi e ributtarmi violentemente a terra.

Nel frattempo tutta la scuola era venuta a godersi lo spettacolo, era la seconda volta che quella ragazza mi umiliava pubblicamente in una sola giornata, non ce la facevo più.
Nel dolore sento due braccia forti tirarmi su e allontanarmi da Francesca.
Apro gli occhi e vedo Aveta che la teneva ferma e le sistemava il vestito cortissimo ormai risalito sopra i fianchi.
"JACOPO! JACOPO LASCIAMI ANDARE!" prova a dimenarsi ma lui la tiene ferma e Vittoria la porta via.
Tutti quanti dopo aver riso di gusto davanti alla scena si allontanano lasciandomi sola sull'asfalto con Aveta.
Mi prende dalle cosce e mi aiuta a tirarmi su
"Tutto ok?"
"No" il mio mal di testa è sempre più forte
"Dai vieni" mi prende per mano e ci allontaniamo dalla città raggiungendo una campagna.
Ci sediamo su degli scalini, e assalita dalla curiosità gli chiedo ciò che avrei voluto chiedergli fin da quando è arrivata Francesca

"Jacopo perché mi hai seguita?"

Lo guardo dritta negli occhi e piano piano il mio dolore scompare
"Ti ho vista uscire barcollando e volevo vedere se stessi bene"
Wow, mi sarei aspettata un sorrisino strafottente o una battuta di pessimo gusto, ma non di certo questo
Abbassa lo sguardo sulla mia mano
"Carino l'anello" mi dice guardandolo

"Beh grazie" sussurro e non ce la faccio a trattenere le lacrime, pensando al significato di quel gioiello e al suo significato...

Dimmi che ci credi anche tuWhere stories live. Discover now