Capitolo 1

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PARTE 1 - LA SALVATRICE TEDESCA.

Maria nel 1942 aveva compiuto 15 anni. I suoi occhi azzurri nascondevano un forte coraggio.

La chioma ondulata color oro le ricopriva tutta la schiena. Possedeva una carnagione chiara, che faceva risaltare i suoi occhi stupendi.

Le labbra erano quasi rosse e carnose. Solo sulle guance si poteva intravedere un po' di rosa.

Sicuramente la più bella ragazza del quartiere.

Era nata e ancora abitava a Berlino.

Appena uscita da scuola si sedette sulla panchina a conversare con la sua amica del cuore.

Appoggiò la cartella accanto a sé e si portò i capelli all'indietro. Alzò lo sguardo e notò tante bandiere rosse, ma il sole la accecava.

<<Maria!A casa!>> Gridò un ragazzo che si piazzò dinanzi a lei con le mani in tasca.

<<Adolf,quante volte ti devo dire che...>>

Le fece cenno di tacere.

<<Arrivo.>>Disse infastidita.

Adolf, suo fratello gemello, portava un folto ciuffo biondo. Gli stessi occhi della sorella. Solo che era molto più alto, infatti la giovane faticava ad arrivare alla sua altezza, anche con i tacchetti delle scarpe che le aveva comprato il padre qualche giorno prima. Quella mattina indossava un vestito bianco fino alle ginocchia. La giornata era afosa e Maria non vedeva l'ora di starsene seduta nella veranda in giardino, ma sapeva che il fratello stava per chiederle un favore da cui lei non sarebbe scampata tanto facilmente.

<<Devo andare da Hanna oggi...>>

<<Vuoi che ti copra, corretto?>>

<<Corretto.Una brava sorella mi aiuterebbe.>>

<<E se io volessi andare dal mio fidanzato?>>

<<Ne hai uno!?>> Chiese diventando paonazzo dall'ira e dalla paura di scoprire chi fosse.

<<Sto scherzando! Comunque tu non lo avresti fatto,ma lo farò. Dovresti venerarmi per questo.>>

Le sorrise ironica, per poi accettare il suo abbraccio forte.

<<Non ammazzarmi però...>> Sussurrò con un filo di voce a causa della stretta.

<<Prima o poi la conoscerò, vero?>>

<<Stasera.>>

La ragazza non si fece troppe domande e continuò ad incamminarsi verso casa, stando attenta all'abito.

Il padre la salutò con un bacio sulla fronte. Era alto e forte. Stranamente aveva ancora tutti i capelli biondo cenere.A differenza della moglie e dei figli che li possedevano dorati.Gentile e protettivo nei confronti di Maria.

La madre, si può dire che era ossessionata dagli ebrei. Ogni minima cosa andata storta li nominava dandogli la colpa. Inoltre era spietata nel denunciarne il più possibile alla Gestapo.

Maria invece provava pietà per tutti loro. Non riusciva a comprendere ne lei, ne il resto del Paese che non smetteva di tormentarli.

La ragazzina, già alla sua giovane età, era capace di mentire per buoni scopi, come coprire il fratello durante le sue fughe d'amore.

Non capiva perché ce ne fosse bisogno, quando poteva gridarlo al mondo senza problemi.

<<Mamma,Adolf deve accompagnarmi a casa di Julia per studiare matematica.>>

L'appuntamento fra le due ovviamente non esisteva, e lei sarebbe rimasta dietro di loro come un'intrusa. Le tre del pomeriggio, sotto il sole cocente,arrivarono, e si avviarono nel vicolo distante pochi passi da casa.

Appena la vide il ragazzo corse ad abbracciare la sua amata, mentre non li vedeva nessuno.

Maria gli corse dietro, lasciando i suoi capelli al vento. A causa della corsa la sua pelle si colorò leggermente di un rosa più scuro.

<<Ciao,sono Hanna.>> Si presentò la fanciulla dai capelli neri e gli occhi castano chiaro

La sua acconciatura riccioluta arrivava fino alle spalle. Sembrava felice ma preoccupata.

<<Quanto dista casa tua da qui?>>

<<Vicino,ma non credo sia prudente alla luce del sole... sopratutto per te e tua sorella.>>

<<Io non vengo da nessuna parte...>> disse spaventata. Erano troppo misteriosi.

<<Maria,non crearmi problemi...>>

<<Sei tu che me ne stai creando! Credi che se mamma lo scoprisse se la prenderebbe con te? No! Con me che ho protetto le tue bravate!>>

<<Non farmi arrabbiare!>>

<<Adolf, ha ragione tua sorella! Le stai facendo correre un rischio troppo alto.>>

<<Tornatene a casa.>>

<<No,non senza di te.>>

<<Vattene!>>Urlò come se stesse per aggredirla fisicamente.

<<Calmati!Sta solamente cercando di proteggerti! Non ti capisco!>> Si intromise fra i due fratelli.

Ma quel movimento frettoloso, fece si che il leggerissimo scialle si spostasse.

Maria credette di sentirsi male. Si poggiò una mano al petto e respirò affannosamente.

I suoi occhi dello stesso colore del cielo fecero rigare il suo viso di lacrime, come se piovesse.

<<Che hai!?>> Chiese Adolf preoccupato, che non esitò a sostenerla prima del mancamento.

La ragazza diventò bianca come il latte.

<<Adolf...ho bisogno di tornare a casa...>>

<<Adesso ti riconduco, tranquillizzati.>>

Maria sapeva bene cosa aveva intravisto.

La stella gialla cucita sul petto di Hanna, non poteva significare altro, se non quello che aveva pensato al momento della perdita delle forze.

All They Lived (Biagio Del Prete)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu