63. Un'altra vita

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Quasi non faccio in tempo ad entrare in camera che già mi ritrovo buttata a peso morto sul letto, stremata. Charles arriva circa un'ora dopo di me, dopo le varie interviste e meeting del caso, prova a non fare rumore non aspettandomi di troviarmi invece sveglia ad attenderlo. "Ciao principino" Gli sorrido sorprendedolo, per poi attaccarmi a lui come un koala "Ciao bambolina, come và?" Gli lascio un piccolo bacio sul naso tornando a sedermi sul letto mentre lui si toglie le scarpe e la divisa Ferrari "Vorrei parlarti" rispondo e aspettando che su sdrai al mio fianco.
"Charlie non ti ho più risposto poi, a quella proposta di Barcellona" Accenno la questione osservando attentamente la sua reazione "Te l'ho già detto Irene non c'è alcun problema se non vuoi".
Quella sera in albergo non gli avevo dato una vera risposta e lui non me ne aveva dato il tempo, a dirla tutta. Ecco io ho titubato, come normale che sia, e lui si è messo sulla difensiva come suo solito, evitando l'argomento abilmente per due settimane.
"Ho 22 anni e sì, probabilmente non programmerei mai un figlio visti anche i nostri impegni lavorativi, ma può essere, ed uso attentamente il condizionale, che la cosa sia già successa" Come previsto attiro la sua totale attenzione, si mette seduto più composto ed inizia a farfugliare qualche domanda, a cui io rispondo immediatamente "Vedi circa un mesetto fa, poco meno, io e te tornavamo insieme, o meglio finivamo a letto insieme" Mi guarda concentrato annuendo, anche se platealmente in ansia per la situazione creatasi "Eravamo ubriachi e io di certo non ho pensato in quel momento di dirti che non prendo più la pillola da un pò".
"Ma quindi tu e Nicholas volevate-" Lo interrompo scioccata "No! Mio Dio Charles no" Scoppiamo entrambi a ridere stemperando la tensione "Ma usavamo altri metodi contraccettivi. Fatto sta che io ho un ritardo e n-non sono sicura di cosa stia succedendo ma non mi sento esattamente normale". I nostri occhi non si separano mai, rimangono incatenati dal primo all'ultimo secondo, finchè le sue labbra si uniscono alle mie "Lo scopriamo insieme, ok?" Gli sorrido alzandomi e afferrando il test che avevo comprato ieri sera mentre lui era ancora al circuito.
Entriamo nel bagno, io faccio quanto indicato nelle istruzioni e aspettiamo. È diverso dalla scorsa volta, in primis perchè non sono sola e poi perchè leggo nel suo sguardo che vorrebbe davvero veder comparire quella famosa seconda linea rossa che mi aveva tanto spaventato qualche mese fa.

Aspettiamo qualche minuto, in ansia, mano nella mano, con i cuori che battono all'unisono "È un pò come aspettare che si spengano i semafori" Dice Charles facendomi ridere, non abbiamo nemmeno commentato la sua gara! Vorrei farlo ora ma la sveglia suona facendoci capire essere arrivato il momento di prendere il piccolo oggetto di plastica e scoprire cosa ci riserva il futuro. Lo prendo ma, prima che riesca a girarlo, il monegasco mi blocca le mani "Lo sai che se è positivo potremmo diventate genitori? Insomma è una cosa...grossa, più di noi. I-io non so fare il papà". Gli accarezzo il viso dolcemente appoggiando in seguito la mia fronte alla sua "E io non so fare la mamma, ma se vuoi possiamo provarci insieme". Mentre pronuncio queste parole porto il test sotto i nostri sguardi e lo giro, entrambi contemporaneamente guardiamo verso le mie mani dalle quali ben presto l'oggetto cade. Gli stringo le braccia al collo respirando tutto il suo profumo mentre lo sento, suo malgrado, scoppiare in un pianto liberatorio.
Quando dopo un paio di minuti ci separiamo siamo entrambi in lacrime, di gioia però. Gli asciugo il viso scompigliandogli poi i capelli e facendolo ridere "Sei bello quando sorridi" Affermo facendolo leggermente arrossire "Sei bella quando stai con me" Mi fa l'occhiolino ed io torno a stringerlo a me, così forte da volerlo quasi far entrare nel mio costato, da far toccare i nostri cuori.
"Non so bene cosa si faccia in questi casi" Sussurra ancora ridendo mentre ci avviamo verso il letto, con il test in mano ed un sorriso da ebeti sul volto "Si cresce, suppongo". Mi guarda annuendo e facendomi sdraiare posando la testa al suo petto "Papà Charles, suona bene però" dice prima di scoppiare, nuovamente, a ridere.

Holy trinity 🤪😏🌈

You:

Guys ho una news

You:

Importante

Landino 🍼:
Dicci tutto

Carlitos 🌶:
Subito

You:

Non siete pronti, sappiatelo

You:

Landino 🍼:OH MY GODNON SONO PRONTO A DIVENTARE ZIO!!!! AHHH

Йой! Нажаль, це зображення не відповідає нашим правилам. Щоб продовжити публікацію, будь ласка, видаліть його або завантажте інше.

Landino 🍼:
OH MY GOD
NON SONO PRONTO A DIVENTARE ZIO!!!! AHHH

carlitos 🌶:
Non sto piangendo, Lando sta piangendo

carlitos 🌶:
Niñaaaaa 💗💗💗

"E questa è la reazione dei ragazzi!"
Charles scoppia in una fragorosa risata mentre si leva la maglia pronto a dormire, io rimango a fissare lo schermo sorridendo come un ebete.
"Ma ci pensi mai a quando io e Carlos-" Mi interrompe immediatamente lanciandomi la sua maglia in faccia "No e non ho intenzione di farlo". Si avvicina posando la testa sul mio ventre, ancora piatto e praticamente vuoto, salvo quella piccola 'nocciolina'. "Ok, ma almeno pensi a Natale? Il milgiore della mia vita" affermo accarezzandogli i capelli lentamente e vedendo un sorriso spuntargli "A quello sì, ogni tanto. Però penso spesso a quante volte ho rischiato di perderti per la mia stupidità" Si volta verso di me incrociando i miei occhi, poi si alza sulle braccia così da avvicinarsi e baciarmi. Ben presto mi trascina su di sé, mi sfila la maglia e mi rigira in modo da essere sopra di me "Vacci piano Leclerc!" Dico ridendo tra un bacio e l'altro, stringo forte il lenzuolo sotto di me e continuo a 'lottare' con la sua lingua.
Ci spogliamo completamente e ci fondiamo senza mai staccarci gli occhi di dosso. I baci scambiati sono così tanti da perderne il conto, le carezze sulla pelle nuda e la pelle d'oca creata. La delicatezza con cui svolge ogni singolo movimento, anche i più bruti e carnali, è disarmante, quasi avesse paura di ferire me e il bimbo che ho in grembo.
È la prima volta che è così, lento, premuroso e passionale, non che di solito non lo sia ma questa volta sento che non stiamo facendo l'amore solo con il corpo ma anche, e soprattutto, con l'anima.

Questa notte australiana mi sta facendo definitivamente perdere ogni barlume di adolescenza che avevo, tutta la mia ingenuità, tutti i miei 22 anni, tutte quelle sensazioni forti ed indimenticabili stanno via via scivolando sempre più lontano da me, da noi.
Questa notte sento di essere diventata adulta, di aver provato un amore diverso, più maturo, più cosciente e più sicuro.
Questa notte so che non sarà mai più lo stesso, che nel bene e nel male non  avrò più i crampi allo stomaco quando vedo Charles, perché è mio, per sempre. Che non sorriderò più stupidamente quando il suo sguardo incrocia il mio, perchè ora quegli occhi sono casa. Che non sentirò più quei brividi, che tanto amo, quando le fossette gli dipingono il viso.

Ma so anche che da oggi mi aspettano nuove emozioni, nuove sensazioni, un nuovo modo di amare e di scoprire quella persona che è la mia metà nel mondo.
Non so perchè ho avuto la fortuna di incontrare uno come Charles, ma so che mi merito, e ci meritiamo, la fortuna di vedere il nostro amore   crescere, mutare, svilupparsi, fino a diventare un'altra vita.

Irene /Charles Leclerc/Where stories live. Discover now