7. Casa

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"So di essere stato un idiota" dice dopo aver preso un sorso del caffè ordinato, mentre io continuo a fissare il mio senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi "Ma voglio ricominciare da qui, Irene" "Non ce l'ho nemmeno più per tutto questo - dico continuando a fissare il cucchiaino che sto muovendo nervosamente mescolando - ma sai qual'è il problema, non posso stare con te" Alzo gli occhi incrociando i suoi, tristi "Io capisco la storia dei tuoi genitori ma guardati! Hai una vita, una famiglia, una laurea...vuoi davvero che ti tolgano qualcosa che non gli appartiene nemmeno?" Scuoto la testa cercando di trattenere le lacrime, in fondo so che ha ragione.
"Non voglio essere come loro e soprattutto non voglio che la gente pensi che io stia facendo tutto questo per assomigliargli" "Ma cosa ti interessa di cosa dice la gente?" Avvicina la sua mano alla mia, sul tavolo, e questa volta gliela lascio afferrare trovando subito consolazione in quel gesto "Mi importa cosa dicono mamma e papà, quelli veri, che mi hanno cresciuto. Non voglio credano io-" Mi interrompe vedendo che sto per scoppiare a piangere e mi sorride accarezzandomi il viso "Ti prego" dice infine sorridendomi e io, come fosse la cosa più normale del mondo, ricambio il suo sorriso.
Mi alzo rapidamente e vado a sedermi sulle sue gambe stringendomi al suo collo e sprofondando nel suo profumo, il cuore mi batte così forte che penso riesca a sentirlo chiunque ci passi vicino. Quando mi scosto per guardarlo bene non faccio in tempo a dire cosa penso che subito unisce le nostre labbra in un caldo bacio "Non so cosa mi stia succedendo - dico - ma è la cosa più bella del mondo" Charles ride, come sa fare solo lui, e mi stringe ancor di più a sè come se potessi scappar via da un momento a l'altro "Quindi ora cosa succede?" Mi chiede ed io allungo la mia mano per stringere la sua "Piacere, Irene Tripoli, tu sei...?" Mi sorride "Charles Leclerc, piacere mio" Poi si avvicina e torna a baciarmi "Solitamente non bacio gli sconosciuti" "Ma io sono speciale" ribatte scherzosamente il monegasco con faccia fiera ed io non riesco proprio a contraddirlo perché per me, oggi, Charles è incredibilmente speciale.

Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli Che poi alla fine abbiamo tutti il diritto di aspettare la felicità...🦋

Charles_leclerc Ciao bambolina

GiuliaC Vi amo.

MarcoTry WHAAAAT?!

"E questa è casa, un pò disfatta, da sistemare, piena di scatoloni, ma pur sempre casa" Dico facendolo entrare nel mio nuovo appartamento, completamente in disordine visto il recente trasloco "Non so proprio come faremo" "A far cosa?" Gli chiedo mentre si gira intorno osservando ogni angolo "Insomma, io Monaco tu Milano, sei lontana" Mi avvicino abbracciandolo e lasciandogli un bacio sul collo "E cosa pensi di fare?" "Vieni a vivere con me" Le chiavi che avevo in mano cadono a terra e rimango imbambolata a fissarlo mentre rimane più serio che mai "E poi accetta l'offerta della McLaren" "Sono proposte come quella di matrimonio al nostro primo incontro?" "Ero serio anche quella volta, ma forse oggi un pò di più" Mi sorride e io sento che dentro di me so già cosa fare, devo solo avere il coraggio di buttarmi tutti i dubbi alle spalle e iniziare a vivere, perché è mille volte meglio sbagliare ma averci provato piuttosto che vivere di rimorsi.

Ed è così che il primo di ottobre, dopo il gran premio di Sochi, mi ritrovo ad entrare per la prima volta in quella che sarà casa nostra. I miei genitori non sono entusiasti di questa mia scelta ma non mi interessa; per un volta, grazie a Charles, ho deciso di pensare solo ed esclusivamente da me, senza consigli o imposizioni.
Quando arriva sera finalmente ci riposiamo dopo una giornata intensa passata a sistemare tutti i miei averi in giro per l'appartamento. Ci sdraiamo sul divano aspettando la pizza ordinata, l'intero salotto al buio illuminato solo dalle luci provenienti dalla città, il silenzio più totale e il nostro fortissimo abbraccio.
"Ho deciso di accettare" Interrompo così quella pace facendo anche alzare leggermente Charles, interessato alle mie parole "Non mi ricapiterà mai più un posto in Formula 1 e poco m'importa se è dato da una loro raccomandazione, me lo merito e lo considero un risarcimento per avermi lasciata" Mi accarezza delicatamente il braccio mentre il suo sorriso bianco risplende nell'oscurità della stanza "Quindi ci vedremo tutti i gran premi?" "Non lo so, magari mi innamoro di Lando" Rispondo ironica scoppiando poi a ridere e venendo poi seguita da lui "Chi l'avrebbe detto un mese fa che sarei finita così" continuo più seriamente riflettendo a quanto la mia vita sia cambiata radicalmente non solo in questo mese ma in così pochi giorni. Io che odiavo la Formula 1 mi ritrovo a convivere con un pilota, e che pilota oserei dire, in una città lontana dalla mia Monza, dalla sua tranquillità e dai posti della mia infanzia. È così strano ripensare a tutto quello che ho vissuto, a quanto fossi in ansia la notte prima della laurea, guardando il soffitto della mia stanza di sempre e alzandomi ogni ora perché mi sembrava di non ricordarmi più nulla, a quella sera in Piazza Duomo e al giornale 'maledetto', ed ora guardati, Irene, a vivere con un ragazzo che praticamente non conosci ma che vale già così tanto, ad entrare nel mondo dei grandi senza possibilità di tornare indietro, a vivere nel puro senso che può avere questa parola.

Accarezzo i capelli di Charles, con cui amo giocare, per poi iniziare a lasciargli una serie di baci sul collo, andando a sfilargli la maglietta e ritrovandomi sopra di lui "Potevi anche farlo prima" sussurra sulle mie labbra ma non ci presto attenzione, continuando a baciarlo ovunque, in ogni singolo angolo di bocca, viso, collo e petto, quasi a volerlo reclamare tutto per me mentre lui non si lamenta più e rimane fermo senza fiatare. Improvvisamente mi prende per i fianchi alzandomi e posandomi a terra, ribaltando la situazione "Mi piaci ancora di più quando fai l'ingenua" dice osservando la mia faccia scioccata per la situazione creatasi. Sembrerà assurdo ma non abbiamo mai fatto l'amore dopo Mykonos, effettivamente siamo stati insieme un paio di giorni a Milano e poi lui è dovuto ripartire, certo è che in Grecia ero molto meno consapevole di cosa stesse succedendo, troppo felice per riuscire a collegare i pensieri con le azioni del mio corpo. Ma ora, in un tiepido giorno ottobre, sono perfettamente consapevole ti cosa stia succedendo e non potrei desiderare altro.
"Ho bisogno di te" Sono le ultime parole che dico tirandolo a me e fondendo i nostri corpi indissolubilmente.

Irene /Charles Leclerc/Where stories live. Discover now