5. REclerc

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"Buongiorno piccioncini" Esordisce Giulia vedendoci arrivare nella piscina della sua stanza, come da accordi "Ciao Giuly" Sorridente come non mai vado a salutarla abbracciandola e lei, fermandomi un secondo, mi sussurra "Mica male il monegasco" rimediandosi una bella spinta diretta in piscina "Sei una stronza!" Mi urla uscendo e rimettendosi a prendere la sua amata tintarella.

Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli Oggi l'ho portato in giro io🦋

GiuliaC E che giro!!

MarcoTry Stai parlando del falso Leclerc?😂
Irene_Tripoli Sempre simpatico fratellino!

"Lo vedi che guido meglio di te? È inutile che fai lo spavaldo solo perchè fai l'autista di solo Dio sa cosa"
"Rally"
"Ecco appunto, lascia fare a chi sa fare" Dico ridendo sedendomi sulle sue gambe mentre lui era ancora sul quod.
"Domani mattina presto devo partire"
Sapevo che questo idillio sarebbe finito ma una parte di me sperava quel momento non arrivasse mai. "Al diavolo i tuoi rally, andiamocene io e te a fare un super viaggio da qualche parte"
"Non posso, lo sai. E poi tu non dovresti cercarti un lavoro?" Sbuffo imbronciandomi e facendo la mia classica posa da bambina arrabbiata "Sei veramente pazzesca" Sorrido prendendogli con una mano le guance e portandolo a baciarmi "Comunque un paio di proposte ce le avrei, devo solo decidere"
"E quando pensavi di dirmelo?" "Scusa se non pensavo che succedessero così tante cose in due giorni" Rispondo ironica per poi elencargli le mie due opzioni. La prima, quella per cui propendo, mi è stata fatta da una famosa marca produttrice di automobili in Italia, che ha intenzione di produrre nuovissime auto ibride; la seconda, quella più allettante per chiunque, è la Formula 1. "Com'è possibile che a poco più di 20 anni tu abbia già un posto in Formula 1?" Domanda sconcertato Charles "Non lo so, penso sia perché i miei 'genitori' - mimo le virgolette in aria facendo capire il riferimento ai miei genitori biologici - hanno messo una buona parola. Da quel che so sanno perfettamente chi sono, cosa faccio, cosa studio e tutto il resto"
"Ma tu non sai chi siano loro"
"Esatto" Annuisco posando la testa sulla sua spalla e facendomi avvolgere dal suo caldo abbraccio "E perchè rifiuti a priori quel lavoro?" "Perché sarei una raccomandata da due persone che nemmeno conosco" "Ma sarebbe il lavoro dei sogni per chiunque" Sospiro sapendo che ha ragione, dannatamente ragione. Dovrei accettare, iniziare ai test di Abu Dhabi e godermi quel mondo, sono nata per questo eppure continuo a ripetere a me stessa che non sono loro e non voglio emularli.

La settimana in Grecia è terminata ieri con il rientro a Monza, anzi a Milano, perché è qua che ho deciso di prendere casa. Questa mattina mi sveglio con la ormai abitudinale chiamata di Charles, che mi fa partire la giornata in maniera completamente diversa, come potete ben immaginare.
Sono le 10 quando, notanto una dispensa vuota, decido di scendere per andare a prendermi un cornetto al bar e poi fare qualche necessaria commissione "Buongiorno, un cappuccino e una brioche alla crema, grazie" mi siedo in un tavolino in disparte iniziando a scorrere la home di instagram e alzando lo sguardo solo quando arriva il ragazzo con il mio ordine ma, proprio in quel momento, la mia attenzione viene attirata da tutt'altro. Mi alzo dirigendomi qualche tavolino più in là e afferrando la Gazzetta, posata da un cliente da poco uscito "E questa?" Domando al cameriere che cerca di scusarsi, senza alcun motivo "Sappiamo che è di qualche giorno fa ma qua vogliono ancora tutti leggere della vittoria di Leclerc... E come biasimarli" Termina sorridendomi ma la mia faccia seria gli fa cambiare in fretta espressione "Tutto bene?" Mi chiede, devo essere impallidita di colpo. Annuisco tornando al mio tavolo e osservando con schifo il cibo posto davanti a me, mi si è completamente chiuso lo stomaco e l'ultima cosa che voglio in questo momento è mangiare.
Prendo il cellulare e, cercando di calmarmi, chiamo Charles

"Sentivi già la mia mancanza?"

Risponde ridendo. Ma come fa a mentire così spudoratamente?!

"Non esattamente. Sai mi è solo venuto in mente che tu di me sai tutto e io di te ho qualche lontana conoscenza"

"Irene non capisco"

Sono sicura abbia capito cosa intendo, ma codardo com'è non ha nemmeno il coraggio di dirmelo

"Charles, l'altro giorno a Mykonos hai detto che dovevi dirmi qualcosa, cosa?"

"Non mi ricordo ora, ma tutto bene?"

Rido istericamente afferrando con rabbia la gazzetta. "Come se potesse vederla" Ribatte la mia coscienza ma non mi interessa ora.

"Ah va bene, se è così che la mettiamo possiamo finirla qua"

"Irene si può sapere cosa stai dicendo?"

"Non farti più sentire. Addio, Leclerc"

Dopo le mie parole cala il gelo, lui non risponde e io non sento nemmeno la forza di chiudere veramente quella telefonata. Le lacrime pizzicano i miei occhi andando a bagnare il giornale posto davanti a me, questo è quello che succede a fidarsi. Perché mai una ragazza come me, che non ha mai avuto niente in regalo dalla vita, avrebbe dovuto essere così fortunata da incontrare un ragazzo per bene, buono, simpatico, bello e, soprattutto, sincero? Solo quando prova a dire qualcosa la rabbia riprende il posto della nostalgia e riesco a chiudere la chiamata, sbattendo il cellulare sul tavolino e alzandomi poi di scatto, lascio velocemente il denaro al barista e inizio a vagare senza meta.
I miei piedi, o forse il mio cuore, mi conducono diretta in Piazza Duomo, mi sembra ancora di vederlo arrivare verso di me, di sentire la sua risata e tutte le sue bugie. Se solo fossi stata meno ingenua, meno romantica...ma ormai è inutile piangersi addosso, è stata una magia troppo grande per me, troppo tutto. Mi siedo, casualmente o no, sulla nostra panchina e alzo la testa al cielo lasciando le lacrime uscire senza freni. Un aereo passa sopra Milano, chissà dov'è diretto, sorrido e tremo, ma questa volta non è per niente bello, anzi. Avevo voglia di innamorarmi, chiedevo tanto?

Irene, non era destino.
Irene, non ti merita.
Irene, non finisce il mondo.
Irene, sorridi.

Ma come si fa? Non me lo ricordo più.

Ma come si fa? Non me lo ricordo più

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Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora