1. Blinding Lights

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Nel frattempo io mi sto facendo aria con la mano, cercando un po' di sollievo sotto questo sole cocente.
L'estate è appena iniziata e io non ne posso già più di sciogliermi nei miei stessi vestiti.

«Mamma mi ha inviato la posizione giusta» esclama, facendo dietro front.

Sbuffo, trascinando i piedi sull'asfalto.

«Muoviti lumaca» mi sgrida Genelle, un paio di metri davanti a me.

«Mi si stanno sciogliendo gli organi» scherzo, raggiungendola mentre faccio una coda alta con i capelli.

Amo tenerli lunghi, ma la cosa peggiore è averli d'estate, primo perché sono ingestibili umidi e secondo perché tengono davvero tanto caldo.
Sono in momenti come questi che invidio il caschetto leggero e sbarazzino della mia migliore amica.

Comunque sia non avrei mai il coraggio di tagliarli così tanto.

«Ti offro un gelato» dichiara, facendomi illuminare, «Ma prima nonna Darla» i suoi occhi marroni si posano un secondo sul mio viso, prima di ritornare sul telefono.

«Prenderò quello più costoso» la prendo in giro, punzecchiandole un fianco.

                                         *

Canticchio una canzone alla radio mentre sono alla guida, stanchissima e con una sete terribile.

Accidenti a me che non lascio mai una bottiglia d'acqua di scorta nella portiera.

Sono reduce da una serata in discoteca con Ginni per festeggiare la fine della scuola e l'inizio delle vacanze estive.
L'anno prossimo inizieremo il College; scelta difficile.
Motivo per cui abbiamo deciso di divertirci, per non pensare all'ansia del futuro.

Sfortunatamente non ho potuto toccare nemmeno un goccio di alcol, dato che per l'appunto sono venuta con la mia macchina.

Maledetta patente!

Svolto a destra, imboccando la strada più veloce per arrivare a casa, ma a quanto pare oggi il destino è a mio sfavore, poiché vengo immediatamente fermata da un'auto della polizia, che deve aver girato dalla via parallela alla mia.

Mi accosto al ciglio della strada, sentendo le mani farsi subito più sudate.

«Cazzo» esclamo, facendo uno sbuffo.

È la prima volta da quando ho la patente che vengo fermata dalla polizia.

Sono a posto con i documenti, ma allora perché entro nel panico come se avessi appena svaligiato una banca?

Guardo il finestrino, vedendo una figura maschile, slanciata e possente avvicinarsi sempre di più.
Mi è impossibile vedergli il volto, data la forte luce dei fari che gli si scaglia sulla schiena, facendo ulteriore ombra.

Abbasso al minimo il volume della radio, facendo lo stesso con il finestrino.
Sento gli stivali scricchiolare sull'asfalto, fino a quando non si fermano, proprio di fronte alla mia portiera.

Nello stesso istante in cui volto la testa di lato, fingendo naturalezza, l'agente si china, posando le sue braccia sulla mia macchina.

PATENTE E LIBRETTO, SIGNORINA.Where stories live. Discover now