Capitolo 30

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Akira's P.O.V.

"Perché non hai cancellato il simbolo della gilda?" Mi domandò Sting.

Spostai impercettibilmente la mano destra, cercando di nasconderla dietro la schiena.

"I-io..." Provai a dire.

"Sei ancora legata alla Sabertooth." Affermò. "So che è così! Forse ti sarai anche unita alla gilda con lo scopo di annientarci, ma alla fine ti sei affezionata a noi, così tanto da dimenticarti della tua missione."

"Ti sbagli!" Esclamai scuotendo la testa. "Ho sempre tenuto a mente il motivo per cui mi sono unita a voi. Sempre. Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto solo al fine di portare a termine questa missione!" Urlai.

"Anche tutto ciò che è successo con Rogue, l'hai fatto solo per la tua missione?" Chiese lui.

Rimasi ferma a fissarlo, perdendo ogni forza di urlargli contro. "Sì..." Mormorai, mentre fissavo il vuoto.

Sting sospirò, accennando un sorriso. "So che non è così." Disse poi.

Strinsi i pugni, mordendomi il labbro inferiore.

"Non sto mentendo." Lo informai in un sussurro.

"Non sto mentendo. È tutto vero. Tutto.
Sin dal primo momento ho sempre fatto in modo che succedesse tutto per agevolarmi nella missione...
Non c'è mai stato niente di vero per me in quella gilda...
Tutto ha sempre seguito il nostro piano... Da sempre."

"Non sto mentendo." Esclamai nuovamente, prendendomi la testa tra le mani e lasciando che tutti i miei ricordi si mischiassero con il tempo presente. Dovevo ricordare a me stessa che non stavo combattendo contro di lui per fallire, dovevo portare a termine la missione, perché è stato progettato tutto solo per essa, tutto ciò che ho fatto, per quanto reale, per quanto credessi in ciò che facessi, per quanto fossi convinta delle parole che pronunciassi ogni giorno alla Sabertooth... sapevo che era tutta una finzione.
Cercai di convincermi di questo, mentre con la mia mente tornavo indietro... indietro al momento in cui tutto era iniziato, tornai al primo vero momento in cui ebbi un dubbio sulla missione, vedendolo però con gli occhi della realtà e non mascherato dal velo di finzione che avevo indossato per mesi.

"È solo che prima..." Esitai, quel giorno, parlando con Yami. "Ho baciato Rogue."

Lei mi guardò impassibile, come se già sapesse cosa le avrei voluto dire.

"Sospettavo si trattasse di qualcosa del genere..." Sospirò. "Era solo una questione di tempo."

Tenni la testa bassa. "Sapevo che me ne sarei pentita, sapevo anche che era un errore, che non avrei dovuto farlo... Però... "

"Però lui ti piace." Finì per me. "Non è forse così?"

"Ha importanza?" Chiesi a bassa voce.

"Credo di sì." Rispose.

"Io penso... penso di essermi innamorata di lui." Dissi in un sussurro.

"Riuscirai ad ucciderlo?" Chiese con una punta di preoccupazione.

Mi morsi il labbro inferiore. "N-non so..." Ammisi "Ma non credo di avere scelta."

"Cosa vuoi fare?" Domandò lei poco dopo, senza essere rimasta sorpresa della mia affermazione.

"Lui non prova lo stesso per me." Affermai certa delle mie parole.

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