45-Mia cara nonna

Începe de la început
                                    

Sospiro, tremante, riportando la sue labbra sulle mie, per continuare quel bacio perfetto di poco fa. Cammina all'indietro, sedendosi traballante sul mio letto, portando le mani ad accarezzarmi tutto il busto, fino ai capelli, che scompiglia, stringendo le ciocche fra le dita.

Mi separo da lui solo per riprendere fiato, poi ci guardiamo dritto negli occhi e gli rivolgo un piccolo sorrisetto, ricambiato. Espirando, torno sulla sua bocca, spingendolo lentamente sul letto. 

Adesso, sono a cavalcioni su di lui, ansante, mentre mi guarda con uno strano luccichio presente all'interno dei suoi bellissimi occhi. Mordo il mio labbro inferiore mentre lui palpa lentamente il mio sedere, facendomi sospirare pesantemente.

Quando provo a baciarlo nuovamente, ecco che qualcuno bussa alla porta. Sgrano gli occhi, riconoscendo il tocco pesante di papà e mi getto — sì, praticamente volo — dall'altro lato del letto, cadendo per terra, mentre Jungkook scatta a sedere sistemandosi velocemente.

Pochi istanti dopo, la porta si apre, rivelando, appunto, la figura di mio padre. Quest'ultimo, sposta gli occhi da me — che provo a fare l'indifferente, studiandomi le unghie — a Jungkook — il quale ha incominciato a parlare di cose a caso, rivolgendosi a me —, divertito.

«Uhm, sì, hai ragione, Kook.» strillo, annuendo.

«Che combinavate?» domanda papà, inarcando un sopracciglio.

«Facevamo i compiti.»

«Parlavamo del tempo.» rispondiamo, in contemporanea.

Lo guardo spalancando gli occhi. "Parlavamo del tempo"?! Come, limonandoci? Mi risponde alzando le spalle, agitato.

«Parlavamo del tempo.»

«Facevamo i compiti.» ripetiamo, dicendo la frase dell'altro.

Mio padre scoppia a ridere, asciugandosi con due dita una lacrima sfuggita a causa del troppo divertimento, prendendo aria.

«Dovreste... Dovreste mettervi d'accordo, ragazzi.» esala, scuotendo la testa.

Arrossisco a dismisura, mordendomi il labbro inferiore. «Facevamo i compiti mentre parlavamo del tempo.»

«Esatto!» concorda Jungkook, euforico.

«Con le bocche separate?» chiede papà, alzando entrambe le sopracciglia, rendendo il tutto ancora più imbarazzante.

Vorrei, seriamente, sbattermi una mano in fronte.

«Papà! Cosa diamine dici!» quasi urlo, coprendomi la faccia con le mani.

«Avanti, Taehyung, non dirmi... —fa per dire, ma si interrompe. — Oh, già, dobbiamo scendere di sotto, velocemente, la nonna è arrivata.»

Sposto le dita dal mio viso, schiudendo le labbra. «Lei è già qui?»

«Ha preso il primo treno ed è venuta. Aspetta solo te. — sorride lui, aprendo la porta della mia camera. — Scendiamo, su.»

Sorrido ampiamente anche io, superando tutti e due ed uscendo velocemente, quasi inciampando sui miei stessi passi, pur di arrivare in salotto.

Sento la voce di nonna e udirla così vicino è quasi un colpo al cuore.

«Nonna!» grido, correndole incontro ed abbracciandola forte.

«Taehyung-ie! — esclama lei, stringendomi a sua volta — Piccolo mio, non sai quanto mi sei mancato!» 

«Anche tu, anche tu.» mormoro, affondando il viso sul suo petto.

Danger-Zone  |KookTae|Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum