7-Il patto con il Diavolo

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«Un patto?‒ ripeto, inarcando un sopracciglio. ‒Cosa ti fa credere che io voglia stipulare un patto con te?»‏ 

«Il solo fatto che tu mi stia mangiando le labbra con gli occhi?» alza le sopracciglia, ammiccando.

«C-Cosa...‏ ‒‏balbetto, sbattendo le palpebre.

«Su, dai, almeno ascolta ciò che voglio dirti.» si lagna, facendo il labbruccio.

Non rispondo.

«Chi tace acconsente, perciò...‒ continua. ‒Ho ben capito che tu sei attratto da me.»‏

«Cosa diamine vai farneticando?!» sbotto, spalancando gli occhi.

«Aish, fammi parlare!‏  ‒‏esclama, guardandomi male. ‒Intendevo nel senso fisico, tu sei attratto fisicamente da me proprio come io lo sono di te.» spiega.

«M-Ma noi ci conosciamo da... In realtà noi nemmeno ci conosciamo! Sappiamo i nostri nomi e basta!» replico, allontanandomi da lui di qualche passo.

«E allora? Sono figo, tu sei figo e vorremo scoparci a vicenda, stop. Tutto qui.» aggrotta la fronte, come se non capisse davvero dove sia il problema.

Le mie guance incominciano ad ardere come fuoco.

Come può dire una cosa del genere‒!

«Cosa ti fa credere che io sia... Interessato a te?» chiedo, abbassando la testa.

«Chi non lo è, è la vera domanda.‒ ridacchia. ‒Solo che tu hai la fortuna che anche io voglia averti per me... Solo per me.» specifica.

«Tu sei un pazzo maniaco e...‒ inizio, puntandogli il dito contro, ma lui mi ferma, continuando a parlare come se nulla fosse.

«Comunque, dicevo, questo patto consiste, brevemente, nell'essere scopamici.» conclude, aprendo le braccia.

Faccio passare qualche secondo di silenzio.

«Ma dico, sei scemo?‒ scuoto violentemente la testa. ‒Sono qua da nemmeno una settimana e tu pretendi che mi metta a fare cose con te? Con uno sconosciuto?» esclamo, esterrefatto.

Apre la bocca per dire qualcosa ma lo blocco.

«Ti credi troppo pieno di te, lo sai?‒ ghigno. ‒Tu. Non. Mi. Piaci.»‏

Mi aspettavo di tutto da lui, ma non che incominciasse a ridere così forte, tenendosi perfino la pancia con una mano.

Cazzo, è così bello.

«Cosa ridi?!» sbotto.

«No è che... Non ho mai sentito dire così tante stronzate tutte in una volta sola, scusami.» si calma un po' prima di continuare.

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