Capitolo 8

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«Cosa stiamo facendo?» fu la prima cosa che Harry disse dopo essersi allontanato sia da Louis che dalle sua labbra. Aveva un'espressione indecifrabile. Quest'ultimo conosceva bene Harry, eccome se lo conosceva, fu per questo infatti che gli cinse un fianco con un braccio attirandolo di nuovo a sé in modo che non andasse da nessuna parte. Harry continuava a far vagare lo sguardo ovunque all'infuori degli occhi azzurri di Louis.
«Harry...» iniziò a dire volendo accarezzargli una guancia ma il più piccolo lo bloccò in partenza.
«È sbagliato, Louis.»
«Cosa, Harry?»
«Quello che abbiamo appena fatto. Non avrei mai dovuto baciarti, scusa. Noi siamo due ragazzi e poi mia mamma dice sempre-»
«Harry, cosa può saperne tua mamma se pensa che se due persone delle stesso sesso stanno insieme sia una cosa sbagliata? Cosa?»
«Non dovevo farlo e basta.» ribadì guardandolo per la prima volta negli occhi e Louis vide alcune lacrime che a momenti avrebbero rigato le sue guance.
«Harry, non è sbagliato se ti rende felice.» gli rispose nel tono più dolce che ci possa essere. Louis riprovò ad accarezzare la guancia di Harry e questa volta il più piccolo socchiuse gli occhi inclinando il viso dal lato in cui la mano di Louis lo stava accarezzando beandosi del suo tocco. Come aveva previsto, Harry non ce la fece più a trattenersi tutto dentro, così una lacrima solitaria scese lungo la sua guancia.
«Non possiamo.» disse Harry con amarezza. Era consapevole a quello in cui stavano andando incontro, la sua vita sarebbe cambiata radicalmente, ma la cosa più brutta era solo una. Harry si era innamorato di Louis, ma se per amarlo doveva farlo di nascosto e vederlo ricevere odio da parte della sua famiglia, preferiva allontanarsi da lui e non ferirlo ulteriormente. Avrebbe voluto gridarlo al mondo che sia era innamorato di quel ragazzo, ma doveva restare bloccato nel silenzio per il bene di tutti.
«Ti prego Harry...»
«Scusami.» fu l'ultima cosa che gli rispose prima di allontanarsi dalla sua presa, voltarsi e correre via dove di certo i suo genitori li stavano già cercando da molto tempo. Louis vide la figura di Harry farsi sempre più piccola man mano che correva via, così cominciò anche lui a camminargli dietro, infondo doveva andare pur sempre a casa loro. Ma quello che Louis non sapeva è che Harry mentre correva via aveva il viso bagnato da lacrime e il cuore nel petto più pesante che mai.
«Dove eravate finiti?» chiese Anne una volta che entrambi entrarono in macchina ovviamente bagnati fradici. Harry sedeva sui sedili posteriori dal lato sinistro, accanto a lui c'era Kendall e dopodiché la piccola Amélie e Louis. Harry non accennava a voltarsi, perciò rispose continuando a guardare fuori dal finestrino.
«Ci stavamo riparando pensando che prima o poi avrebbe smesso di piovere...»
«Oh...»
«Beh quando arrivate a casa vi asciugherete per bene altrimenti rischiate di ammalarvi.» disse Robin mentre guidava. Il viaggio ebbe la stessa durata dell'andata. Amélie si addormentò con la testa appoggiata al braccio di Louis e mentre nessuno accennava ad aprir bocca quest'ultimo si volse per cercare lo sguardo di Harry ma quello che vide subito dopo gli fece accapponare la pelle. Kendall era appoggiata con la testa sulla spalla di Harry e nel mentre le loro mani erano intrecciate. Louis sospirò chiudendo per un secondo gli occhi e poi riaprirli. Quelle erano mani che lui avrebbe dovuto sfiorare o toccare, non qualcun'altra. Louis per il resto del viaggio non fece altro che guardare fuori dal finestrino con il solo desiderio di essere in un luogo lontano da lì.

Harry dopo quel bacio non gli aveva più parlato. Il giorno precedente avevano cenato tutti insieme, compresa Kendall anche se come ogni singola volta non centrava niente in quella famiglia ma lei era sempre lì, sempre presente. E Harry non aveva fatto altro che evitare lo sguardo di Louis, o forse si sforzava di farlo. Louis iniziava a stancarsi dei suoi continui sbalzi d'umore. Okay lo amava, tanto, ma arriva un punto in cui devi arrenderti, anche per te stesso, non si può sempre tirare la corda perché prima o poi essa si spezza. Così Louis aveva deciso di vivere la sua vita, e quando Harry magari un giorno si sarebbe sentito pronto per parlare, lui era lì, perché Louis anche se non poteva stare con Harry sarebbe stato sempre nel suo cuore. I sentimenti che prova per lui non sarebbero mai cambiati.
Quel giorno era seduto sul divano mentre prendeva una tazza di tè in compagnia di Amélie. Stavano discutendo su quali libri avesse letto la più piccola e quali le erano piaciuti di più perché sì, Amélie era una che leggeva molto e Louis era felice di questo. La piccola le stava raccontando la fine di un libro a suo detto "straordinario", quando Anne entrò in sala.
«Louis, tua nonna Madeleine mi ha lasciato un messaggio. Mi ha chiesto di informarti se questa sera puoi andare a casa da lei.»
«Di che si tratta?»
«Ha detto che hai ricevuto una lettera da Londra e vuole che sia tu ad aprirla.» Louis non capiva. Londra era il suo passato, non voleva più avere niente a che farci, non capiva proprio chi avesse mai potuto mandargli una lettera.
«Va bene. Grazie Anne.»
«Figurati.» mentre tornava in cucina Amélie riprese il suo racconto da dove l'avevano interrotto, ma Louis purtroppo aveva la mente altrove.

I wanted to tell you all my secrets but you became one of themWhere stories live. Discover now