non ci resta altro

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Irene's pov

Sono seduta su una panchina di fronte al locale. Le guance sono ancora bagnate ma ho immediatamente smesso di piangere. Respiro lentamente, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. 

"Mi dispiace." la voce di Frank mi fa sussultare. Non mi ero accorta che avesse preso posto accanto a me sulla panchina. "Capisco che tu stia male."

"Non devi dispiacerti." dico con voce bassa. "Non stavamo insieme. Non ha fatto niente che non doveva." 

Frank mi guarda preoccupato. "Lo dici perché lo credi davvero, o perché vuoi convincerti che sia così?"

"Io non..." Le mie certezze vacillano mentre sento quelle parole. "Va bene così..."

Guardo Frank, che non crede per nulla alle mie parole. 

"O forse..." riprendo. "Non va poi tanto bene..." rifletto. "Non mi sento affatto bene..."

"Lo so." afferma Frank. "Capisco come ti senti... Adesso hai due possibilità." inizia. "Puoi non rimettere più piede lì dentro. Dimenticare tutto. E tentare di rimettere insieme i pezzi." In questo momento, la fuga mi sembra l'unica via possibile. "Oppure..." riprende "...puoi tornare lì." Il solo pensiero di rientrare mi fa girare la testa. 

"Anche se fosse, cosa dovrei fare, una volta entrata?" chiedo, con le lacrime sul punto di venir fuori un'altra volta.

"Ti sfoghi." Risponde lui prontamente. "Urli a pieni polmoni. O spacchi qualche sedia. O prendi a pugni qualcuno..."

"Non mi ritengo una persona così distruttiva." confesso.

"Oppure..."

Nelson's pov

Stiva mi parla, ma non comprendo le sue parole, mi sembra di non sentirle, come se si disperdessero nell'aria prima di arrivare alle mie orecchie. Non ho idea di dove sia Beatrice, probabilmente è andata via, ma non mi interessa. Tutto ciò a cui riesco a pensare è la sagoma minuta di una ragazza che esce in fretta dalla porta. Vorrei correre, ma sento i piedi ancorati al terreno. Vorrei gridare, ma non ho fiato nei polmoni. Come sono debole...

Irene's pov

Il brusio che sentivo fuori dalla porta svanisce non appena entro. Mi sembra di sentire il peso degli sguardi su di me. Ho la sensazione di essere sotto i riflettori, e temo seriamente di perdere i sensi. Metto insieme tutta la mia volontà per non cercarlo con lo sguardo.

Fatti forza.

Prendo un bel respiro.

Vai.

Percorro il locale nel totale silenzio. I tasti bianchi e neri sono davanti a me. Per la prima volta, tengo la testa alta verso la platea. E guardo tutti i presenti, uno per uno. Tutti quelli che probabilmente sono venuti a sentire cantare i rovere. Tutti quelli che non ho notato entrare. Guardo tutti negli occhi. Anche Nelson. Nelson...

Re minore, Si bemolle...

Ascolta, Nelson. Questa ti piacerà, ne sono sicura.

Dita sui tasti. Respiro profondo. Si va in scena.

Come up to meet you

Tell you I'm sorry

You don't know how lovely you are...

Come Stelle ad agosto || rovere ||Where stories live. Discover now