Capitolo 10 - Controllo

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Gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Quando finì Nick la guardò con ammirazione. 

- Pensi ... pensi di poterlo fare ?

- Direi di sì. Aspetta prima di scendere. Ci troverai nella sala. 

Stava per andarsene ma lei lo fermò. 

- È vero ? Che Math è andato via ... 

- Sì. Dovrà stare lontano per qualche giorno. Era necessario. 

- Grazie. - Lexie sorrise, ma Nick non contraccambiò stavolta. Uscì dal bagno e lo sentì correre giù al pian terreno. Si alzò dall'angolino, respirando profondamente per calmarsi. Si sciacquò la faccia e attese. Sentiva dei rantoli sommessi, dei gridolini di dolore così dissimili dai versi inumani che ricordava di avere emesso poco prima dell'alba, poco prima di diventare quella cosa. Quando ritenne di aver aspettato a sufficienza scese le scale gradino dopo gradino e varcò la soglia della stanza tappezzata di carta da parati rossa con ghirigori indefiniti. Attorno ai tavolini, alla poltrona e al sofà trovò esattamente ciò che aveva richiesto. Cinque lupi avevano gli occhi puntati su di lei. Non fu un'impresa riconoscerli. 

Il primo a farsi avanti fu Pete; era più mingherlino rispetto agli altri, aveva grandi orecchie appuntite, pelo rossiccio e una lunga lingua rosa che faceva capolino dai denti, ansimava, smanioso di coccole. Lexie lo grattò sotto il mento, portandolo ad agitare la coda come uno spolverino per la polvere. Fu poi il turno di Xavi, un grosso lupo grigio antracite con la pancia di una sfumatura più chiara e gli occhi marroni. Si limitò a girarle intorno e a strusciarsi contro le sue gambe. Si fece avanti Nick, che aveva l'aspetto di un bel lupo bianco dagli occhi color dell'ambra. Accanto a lui c'era Sal, un lupo grigio con gli occhi giallo chiaro e infine si presentò lui. Lexie si rese subito conto che la sua stazza era maggiore rispetto alla media del gruppo; Jeremy era un maestoso lupo completamente nero, ma le iridi di smeraldo non erano diverse da quelle che aveva in forma umana, anche l'espressività era la stessa. Le si avvicinò con movimenti eleganti e misurati, poi si mise a sedere in terra e accadde qualcosa che Lexie non si aspettava: stavano parlando attraverso la mente o per essere più precisi era in grado di comunicare telepaticamente e lei, essendo in forma umana, aveva la possibilità di rispondergli usando la propria voce. 

- Come ci riesci ? - gli chiese incredula. 

 Vedi, ognuno di noi ha un'abilità particolare, più o meno manifesta. Nel mio caso posso esercitare un controllo limitato sulla mente altrui. Non posso costringere nessuno a fare qualcosa contro la propria volontà, naturalmente: il mio potere è di tutt'altra natura. Posso intercettare i pensieri altrui e fare in modo che il resto del branco percepisca i miei, quando è necessario, e posso comunicare, se lo voglio, con gli esseri umani, come sto facendo con te ora. Ci sono molte cose che dovrai imparare sulla nostra ... condizione. Ma per oggi possiamo aspettare: avrai tutto il tempo per capire e apprendere. 

Lexie tese la mano verso il suo muso e lui appoggiò il naso sul palmo, scaldandolo col suo respiro. 

Prima di ritrasformarci sappi una cosa: noi non ti abbiamo mai mentito. Ciò che ti abbiamo raccontato delle nostre vite private è tutto vero. Anche la storia della nostra famiglia. Abbiamo dovuto omettere parte della verità, la parte che riguarda la nostra natura animale, ma ciò che abbiamo dentro, ciò che abbiamo condiviso con te non era una bugia. Eri una di noi anche prima della Trasformazione. 

Detto questo si discostò da lei, fece dietrofront e gli altri lo seguirono in un'altra stanza, dove avrebbero ripreso le loro sembianze. Lexie risalì silenziosamente la rampa di scale e giunta in cima decise di concedersi una lunga permanenza nella vasca. Continuava a sentirsi addosso odore di cane bagnato e sangue, non poteva trascinarsi dietro questo aroma per sempre. Quando si era precipitata in bagno non lo aveva notato ma la tinozza era piena, l'acqua calda emanava un lieve vapore invitante. Si spogliò e si immerse; per almeno venti minuti evitò di pensare a lupi, trasformazioni e morte. Pensò invece che aveva lo stomaco vuoto e che avrebbe avuto bisogno di mettere qualcosa sotto ai denti. Quello che non aveva previsto era che solo un'ora più tardi si sarebbe finita una confezione da un chilo di biscotti da sola, ma né Jeremy né gli altri parvero scandalizzarsi quando lo confessò. Lexie invece si sentiva in colpa. 

Into the Den - LA SAGA DI STONE HALLWhere stories live. Discover now