Capitolo 2

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Passa una settimana e mi arriva la conferma che aspetto. Sarò convocata a giocare per la nazionale tedesca.
Sarò anche la prima donna al mondo a giocare in un mondiale di calcio maschile.
E non c'è parola che possa descrivere la mia emozione in questo momento.
Sento già i cori dello stadio che mi incitano a segnare il migliore dei goal.

Oggi pomeriggio parto finalmente per il Brasile, la terra del calcio e del carnevale più bello al mondo.
Il pullman con gli altri giocatori crucchi passerà a prendermi subito dopo la scuola, ormai sono al penultimo anno del Liceo Linguistico e spero che la conoscenza della lingua tedesca mi aiuti a socializzare meglio con gli altri ragazzi.
Per tutte le ore di scuola non faccio altro che immaginarmi i miei nuovi compagni di squadra.
Non so ancora ufficialmente chi sia stato convocato perché è solamente fine maggio e per mia fortuna perdo le ultime settimane di scuola per allenarmi in Brasile e questo non mi dispiace affatto.
Suona la campanella.
Finalmente, penso e mi affretto a mettere tutti i libri nella cartella anche se la professoressa sta ancora spiegando.
Esco di corsa da scuola, non appena ci dice che possiamo andare, e quando sono nel parcheggio vedo un grosso pullman nero: deve essere il loro. Infatti lì vicino c'è il signor Löw ad aspettarmi.
Non appena mi vede, mi saluta abbracciandomi e mi fa cenno di salire sul pullman.
Il mio sguardo di posa pigro sulle facce dei miei compagni di squadra. Qualcuno lo conosco per fama mentre altri mi sono completamente nuovi.
Mi scrutano a loro volta curiosi anche se qualcuno mi sembra scettico all'idea di avere una femmina in squadra.
Cerco un posto libero ma sembrano tutti occupati.
Sono a metà del mezzo quando i miei occhi ne incrociano un altro paio.
Azzurri come il mare in tempesta e profondi come un pozzo pieno d'acqua.
È seduto infondo al pullman e mi fissa da quando sono salita. Potrei perdermi dentro i suoi magnifici occhi blu ma così pericolosi come la notte più scura e infida.
Lo fisso a mia volta, reggendo il suo sguardo penetrante e mi sento come se mi stesse spogliando dalla mia anima impura.
Sento qualcosa che scatta dentro di me, qualcosa che mi colpisce dritto al cuore.
Non credo in cose banali come il colpo di fulmine che attraversa il cielo limpido. Ma inevitabilmente non riesco a vedere nient'altro che i suoi occhi che sembrano non volersi staccare dai miei. C'è solo lui. Non credo neanche all'amore a prima vista ma sono quasi sicura che il ragazzo che mi sta fissando in adorazione è la prova che può succedere a chiunque, che può succedere persino a me.
"Siediti pure vicino a Manuel." La voce di Löw mi risveglia bruscamente dal mio stato di trance e inevitabilmente spezzo il contatto visivo che si era creato tra me e lui.
Il ragazzo alza un angolo della bocca in un mezzo sorriso sghembo e capisco che è lui il certo Manuel di cui mi ha parlato l'allenatore.
Posa una mano sul sedile vuoto vicino a lui, come se mi volesse invitare a sedermi vicino a lui.
"Sono Manuel Neuer." Si presenta lui non appena sono abbastanza vicina. Sposta la mano dal sedile e se la posa sul ginocchio.
Intimorita, mi siedo vicino a Manuel.
"C-ciao, s-sono Katniss Everdeen." Balbetto imbarazzata e lui sorride alzando impercettibilmente l'angolo della bocca come se avesse già capito l'effetto che mi fa.
"È un piacere conoscerti." Dice con un filo di sarcasmo nella voce e la nostra conversazione finisce così, senza che io possa aggiungere altro perché si rimette una cuffietta nell'orecchio e si comporta come se io non fossi lì vicino a lui.

Durante il viaggio rimango in silenzio e lo imito mettendomi anch'io ad ascoltare musica con gli auricolari.
Non smetto di pensare al ragazzo che ho vicino e ogni tanto gli lancio qualche occhiatina di soppiatto ma lui continua ad avere la sua espressione impassibile e rimane immobile.
È biondo e il colore dei suoi capelli mi ricorda tanto la birra. I suoi occhi sono blu come il mare in tempesta. Deve essere alto, di sicuro più del mio metro e settantaquattro.
Ha le braccia muscolose e rosee lasciate scoperte da una polo nera che mette in contrasto il colore chiaro della sua pelle con il tessuto scuro.
Non riesco più a togliergli gli occhi di dosso.

Arrivati all'aeroporto saliamo sul nostro aereo privato e Löw mi dice ancora una volta di prendere posto vicino a Manuel.
Durante il viaggio mi addormento e prima di assopirmi sento la mia testa che si appoggia sulla spalla muscolosa del ragazzo vicino a me.
Il suo corpo si irrigidisce per mezzo secondo ma poi si rilassa e riesco a chiudere gli occhi incosciente.

Mi risveglio all'improvviso, sentendo il rumore dell'aereo che vola libero tra le nuvole del cielo.
Per un momento mi sento schiacciata contro il sedile di pelle nera ma è una sensazione effimera e mi ritrovo a sbattere gli occhi per mettere a fuoco ciò che mi circonda.
Mi fa male il collo e la testa.
"Scusa non mi sono accorta di esserti addosso!" Dico riprendendo conoscenza.
"Non fa niente." Risponde Manuel come se la cosa non gli importasse più di tanto.

A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS || M. Neuer & J. LawrenceTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang